Tempio malatestiano: differenze tra le versioni
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====Cappelle malatestiane di destra====
La prima cappella a destra è quella delle Virtù, o di San Sigismondo, avviata nel [[1447]] nell'architettura e il 14 ottobre 1450 per le decorazioni scultoree: in tale data venne collocata la prima coppia di elefanti reggipilastro, in [[marmo bardiglio]]. I pilastri, nelle facciate verso la navata, hanno teste e figure intere di Virtù ad altorilievo con giovanetti portascudo, riferibili al primo periodo di [[Agostino di Duccio]]. Allo stesso artista è riferita la statua di San Sigismondo e la sua ricchissima edicola sull'altare. Il bassorilievo sottostante (''San Sigismondo in viaggio con la famiglia verso il monastero di Agauno'') è una copia in stucco dell'originale oggi al [[Museo d'arte antica]] di [[Milano]]. Sulle pareti laterali, dello stesso scultore, due straordinari bassorilievi di grandi dimensioni in stiacciato, con ''Angeli reggicortina'', dalle sinuose linee. Segue sullo stesso lato la cella delle Reliquie, già sagrestia della cappella delle Virtù, a cui si accede da un portale scolpito con bassorilievi di apostoli, evangelisti e simboli malatestiani. Sia le ante lignee che i chiavistelli sono originari del Quattrocento. Qui sono conservati alcuni reliquiari settecenteschi, una pala di [[Camillo Sagrestani]], un piccolo sarcofago del VII secolo, e alcuni oggetti rinvenuti nel sopralluogo del 1920 dentro la tomba di Sigismondo (frammenti di vesti in broccato d'oro, spada, stocco, speroni e sei medaglie, oggi in parte trasferiti al [[Museo della città di Rimini]]). Anche l'affresco staccato di [[Piero della Francesca]] si trovava un tempo qui, mentre oggi è nell'ultima cappella a destra. Sulla parete si trovano tracce delle
La seconda cappella di destra è quella degli Angeli, o di Isotta o di San Michele. La statua dell'arcangelo, sull'edicola sull'altare, è di [[Agostino di Duccio]], autore anche degli angeli alati che giocano e suonano nei riquadri dei pilastri dell'arcone di ingresso. Sulla parete sinistra il sarcofago di [[Isotta degli Atti]], sorretto da due elefanti portastemma e scolpito probabilmente da [[Matteo de' Pasti]]. Sopra il sarcofago si trova un padiglione marmoreo sormontato dal cimiero malatestiano tra teste d'elefante alate recanti cartigli. Un tempo era conservato qui il ''[[Crocifisso di Rimini]]'' di [[Giotto]], oggi dietro l'altare maggiore.
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