Roberto Farinacci: differenze tra le versioni
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L'evento creò una frattura fra gli stessi cittadini ebrei italiani dei quali alcuni, come il presidente della comunità milanese, presero posizione contro gli arrestati ribadendo la propria fedeltà all'Italia<ref>{{cita|Romano Canosa|pp. 152-153}}.</ref>. Negli anni successivi in Italia la polemica antiebraica si attenuò<ref>{{cita|Romano Canosa|p. 157}}.</ref> per ritornare sporadicamente come il 12 settembre [[1936]] quando un corsivista anonimo del quotidiano di Farinacci fece proprie le teorie antisemite di [[Joseph Goebbels]] esposte al congresso nazista di [[Norimberga]] in cui indicava trecento esponenti dell'[[Unione Sovietica]] come di origine ebraica<ref>{{cita|Romano Canosa|p. 158}}.</ref>. Nel [[1938]] su ''Il Regime Fascista'' ricominciò una intensa campagna antisemita e Farinacci stesso prese posizione contro la situazione politica di [[Trieste]], città in cui i cittadini di religione ebraica erano numerosi e spesso ricoprivano incarichi di potere<ref>{{cita|Romano Canosa|pp. 196-197}}.</ref>.
''[[Il Piccolo]]'' di Trieste, diretto da [[Rino Alessi]], prese le difese degli ebrei sostenendo che la città rappresentava un caso speciale in cui costoro avevano sempre ricoperto posizioni di prestigio<ref>{{cita|Romano Canosa|p. 197}}.</ref>. L'adesione alle teorie razziali tedesche da parte di Farinacci inizialmente non fu totale
La sottoscrizione del [[Patto d'Acciaio]] nel maggio [[1939]] rappresentò una vittoria per la corrente farinacciana, il cui leader era ormai soprannominato "Il tedesco"<ref name="autogenerato13" />.
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