Roberto Ciotti: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Avvicinandosi al jazz e al blues, Roberto Ciotti entra nel gruppo di rock progressivo dei [[Blue Morning]], formato da [[Maurizio Giammarco]] (sax), Nino De Rose (vibrafono), Franco Tallarita (basso), Alvise Sacchi (Batteria). Nel 1973, dopo l'uscita di De Rose e Tallarita, al quale subentra [[Sandro Ponzoni]], registra l'unico album omonimo, prodotto da [[Antonello Venditti]] e pubblicato dalla IT, la casa discografica di [[Vincenzo Micocci]], su etichetta Tomorrow. Con il gruppo partecipa, nello stesso anno, alle registrazioni dell'album ''[[Alice non lo sa]]'' di [[Francesco De Gregori]].
Dopo l'incisione del disco forma, sempre con Ponzoni e Minotti, il trio Big Fat Mama, che effettua numerosi tour nel biennio 1974-1975, senza però incidere alcun album. Conosce quindi [[Edoardo Bennato]], con cui collabora come chitarrista negli album ''[[La torre di Babele (album)|La torre di Babele]]'' e ''[[Burattino senza fili]]'' (collaborerà nuovamente con il cantautore partenopeo nel 1990); firma quindi un contratto con la [[Cramps Records|Cramps]], per cui pubblica i suoi primi due LP da solista, in cui si accosta al blues.
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Firma anche la colonna sonora di ''[[Provocazione (film 1988)|Provocazione]]'' (1988) di [[Piero Vivarelli]]. Ha inoltre partecipato alla realizzazione delle colonne sonore dei film di [[Gabriele Salvatores]]: ''[[Marrakech Express]]'' (1989) e ''[[Turné]]'' (1990). Scrive anche la colonna sonora della commedia noir ''[[L'anno prossimo vado a letto alle dieci]]'' (1995) di [[Angelo Orlando]], dove compare in una scena, mentre canta e suona la chitarra sotto la pioggia, sotto un ombrello piantato a terra.
Nel 2006 scrive la sua autobiografia, edita da [[Castelvecchi]] ed intitolata ''Unplugged'' a cui allega un cd acustico con i suoi grandi successi. Il libro viene accolto positivamente dalla critica e permette di conoscere in modo più approfondito la vita del bluesman romano. Nel 2010, il compositore-chitarrista amico Giovanni Tangorra gli dedica ''Blues my home'', nel suo secondo cd.
Muore a [[Roma]] nel 2013, all'età di 60 anni, per una malattia al pancreas.<ref>[http://www.corriere.it/spettacoli/13_dicembre_31/addio-roberto-ciotti-chitarrista-che-compose-colonna-sonora-marrakech-express-addfc912-723a-11e3-9570-45a67b1bba62.shtml Addio a Roberto Ciotti, il chitarrista che scrisse le musiche di «Marrakech Express»] Corriere.it</ref> Riposa nel [[cimitero Flaminio]].
Il cantautore [[Federico Zampaglione]] lo ha celebrato nell'album ''[[Ho cambiato tante case]]'' dei [[Tiromancino]], dedicandogli la canzone ''Testaccio blues,'' in cui sottolinea che la decisione di diventare un musicista è nata assistendo, da ragazzo, insieme a suo padre, ad un suo concerto nel locale "Big Mama" a Roma.
== Discografia ==
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