Sofia (imperatrice): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Origini e gioventù ===
Secondo la ''Storia ecclesiastica'' di [[Giovanni da Efeso]] e la ''Cronaca'' di [[Vittore di Tunnuna]], Sofia era nipote dell'Imperatrice [[Teodora (moglie di Giustiniano)|Teodora]], consorte di [[Giustiniano I]].<ref name=Garland>[[Lynda Garland]], [https://web.archive.org/web/20010208234601/http://www.roman-emperors.org/sophia.htm "Sophia, Wife of Justin II"]</ref> Giovanni di Efeso non specifica le identità dei suoi genitori, ma secondo la Storia segreta di [[Procopio di Cesarea]], Teodora aveva solo due fratelli: la sorella maggiore Comitò e la sorella minore Anastasia;<ref name="fordham.edu">[http://www.fordham.edu/halsall/basis/procop-anec.html Procopio, "Storia segreta", capitolo 9, traduzione di Richard Atwater (1927)].</ref> una delle due dovrebbe essere la madre di Sofia.<ref name=Garland/> Procopio identifica Comitò con una delle principali [[Etera|etere]] del periodo.<ref name="fordham.edu"/> [[Giovanni Malalas]] attesta che Comitò (nata intorno al 500) sposò il generale [[Sitta (generale bizantino)|Sitta]] nel 528.<ref name=PLRESittas>[[The Prosopography of the Later Roman Empire|PLRE]], vol. 3, ''Sittas''</ref> Non è da escludere, dunque, che Sitta fosse il padre di Sofia.<ref>[https://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/BURLAT/15C*.html#note192 J. B. Bury, ''History of the Later Roman Empire from the Death of Theodosius I to the Death of Justinian'' (1923)]</ref> Non è noto se Anastasia si fosse mai sposata.<ref name=Garland/>
 
Nel corso del regno di Giustiniano I (527–565), non è da escludere, pur in assenza di testimonianze dirette, che Teodora possa aver organizzato il matrimonio combinato tra Sofia e [[Giustino II|Giustino]], nipote del marito Giustiniano.<ref>{{cita|Garland 1999|p. 40}}.</ref> Secondo la Cronaca di [[Vittore di Tunnuna]], Giustino era figlio di Dulcidio e Vigilanza (sorella di Giustiniano).<ref name=PLREDulcidius>[[The Prosopography of the Later Roman Empire|PLRE]], vol. 3, ''Dulcidius''</ref> Il suocero di Sofia è anche noto come Dulcissimo nelle fonti genealogiche.<ref name=PLREDulcidius/>
 
Secondo Giovanni da Efeso e [[Michele il Siro]], Sofia e Giustino, almeno inizialmente, erano entrambi [[Monofisiti]], ma si convertirono al [[Cristianesimo calcedoniano]] per accattivarsi il favore dello zio Giustiniano.<ref>Giovanni da Efeso, ''Storia ecclesiastica'', 3.2.10</ref>
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===Reggente (573–578)===
Giustino fu tanto sconvolto dalla caduta di [[Dara]] in mano dei [[Sasanidi]] di [[Cosroe I]], avvenuta nel novembre del 573, da cominciare a soffrire di temporanei episodi psicotici intervallati da momenti di lucidità.<ref name=Evans/> Secondo [[Gregorio di Tours]], fu a questo punto che Sofia divenne reggente unica dello stato per conto del marito folle. Tuttavia storici bizantini come [[Evagrio Scolastico]] e [[Menandro Protettore]] affermano che [[Tiberio II Costantino|Tiberio]], il comandante degli [[ExcubitorsesExcubitores]] (''comes excubitorum''), assunse la reggenza insieme a Sofia.<ref>Evagrio, ''Storia Ecclesiastica'', 5.11</ref><ref>Menandro, 18</ref> Sia Evagrio sia Menandro attestano che Sofia concluse personalmente una tregua triennale con Cosroe.
 
Secondo la cronaca di [[Teofane Confessore]], Tiberio fu nominato ufficialmente [[Cesare (titolo)|cesare]] da Giustino il 7 dicembre 574.<ref name=Evans/> Fu inoltre [[Adozione nell'antica Roma|adottato]] da Giustino divenendone quindi l'erede designato.<ref name=Garland/> Giovanni da Efeso e Gregorio di Tours attestano che Sofia e Tiberio, da correggenti, ebbero divergenze in materia finanziaria: quando Tiberio aumentò le spese del governo, Sofia lo rimproverò per le spese sfarzose e pose un freno a tale dispendio.<ref>Giovanni da Efeso, ''Storia Ecclesiastica'', 3.3.11; Gregorio di Tours, ''Storie'', 5.19.</ref>
 
Sia la ''Storia Ecclesiastica'' di Giovanni da Efeso sia la ''Cronaca'' di Teofane Confessore suggeriscono che Sofia a questo punto mirasse a sposare Tiberio.<ref name=Garland/> Teofane, che scriveva secoli dopo, lascia intendere che Sofia non fosse a conoscenza che Tiberio fosse già sposato, ma tale affermazione è contraddetta da Giovanni da Efeso, uno scrittore del VI secolo. Sofia, a quanto pare, non prese bene il matrimonio tra Tiberio e [[Ino Anastasia]]. Lo dimostrerebbe il fatto che a Ino e alle sue figlie [[Costantina (imperatrice)|Costantina]] e Caritò fu negato l'accesso al [[Gran Palazzo]] di Costantinopoli. Si stabilirono, piuttosto, al [[Palazzo del Bucoleone|palazzo di Ormisda]], residenza di [[Giustiniano I]] precedentemente alla propria elevazione al trono. Secondo Giovanni da Efeso, Tiberio le raggiungeva ogni sera per poi tornare al Gran Palazzo il mattino successivo. Sofia, inoltre, negò alle damigelle a corte di visitare Ino e le sue figlie per rendere loro omaggio.<ref name=Garland/> Ino, alla fine, lasciò [[Costantinopoli]] per stabilirsi di nuovo a Daphnudium. Secondo Giovanni da Efeso, quando Ino si ammalò, Tiberio lasciò Costantinopoli per stare vicino alla moglie convalescente.<ref name=Garland/> Si ritiene che le figlie avessero lasciato la capitale con lei.
 
==== Intrighi di corte ====