Ferruzzi: differenze tra le versioni

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Dopo l'improvvisa morte del fondatore, gli eredi affidarono le deleghe operative per tutto il gruppo a [[Raul Gardini]], marito di [[Idina Ferruzzi]]. In anni in cui l'[[Europa]] andava trasformandosi da importatore a esportatore di cereali, le attività di compravendita persero importanza. Furono progressivamente sostituite dalla vendita sul mercato italiano della [[Glycine max|soia]] prodotta nelle tenute agricole della Ferruzzi in [[Argentina]]. In pochi anni Gardini trasformò la Ferruzzi, che fino ad allora traeva l'80% dei ricavi dal trading, in un gruppo prevalentemente industriale, grazie a una politica di continue acquisizioni: tra il 1981 e il 1986 rilevò il controllo del maggiore produttore di zucchero italiano, l'[[Eridania]], allora quotata in Borsa, e del produttore francese di zucchero ''[[Beghin Say]]''. Non riuscì invece il tentativo di acquisire l'inglese [[British Sugar]].
 
Negli anni Ottanta, Gardini ebbe l'intuizione di far produrre [[bioetanolo]] al Gruppo Ferruzzi a partire dalle eccedenze alimentari distrutte nell'[[Unione Europeaeuropea]].<ref>{{cita web|url=https://amp.today.it/motori/raul-gardini-auto-biocarburanti.html|titolo=Una vecchia idea di Raul Gardini potrebbe "salvare" le auto a combustione}}</ref>
 
Nel 1987 fu la volta della divisione [[amido]] dell'americana CPC, nel 1988 di ''Central Soya'' e ''Leiseur Koipe'' specializzate nella lavorazione della soia. Dopo quest'ondata di acquisti, Gardini non si fermò, ma si preparò all'acquisizione in Borsa della maggioranza del gruppo [[Montedison]], il principale polo chimico privato italiano. La maggioranza della Montedison fu acquisita in varie fasi tra il 1985 e il 1987 con un investimento finale di 2400 miliardi di lire,<ref>Marco Borsa con Luca De Biase, ''Capitani di sventura'', Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1992, p.152.</ref> grazie ad aumenti di capitale dalle varie società del gruppo, in anni in cui il mercato finanziario italiano conosceva una fase di euforia grazie alla nascita dei primi [[fondi comuni di investimento]]: questo permise alla Ferruzzi di raccogliere le necessarie risorse finanziarie da impiegare nelle acquisizioni.
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*Luigi Locatelli, ''La saga dei Ferruzzi: una vicenda che inquieta ancora l'Italia'', Lo Specchio Economico, luglio-Agosto 2004.
*Daniela Minerva, Silvio Monfardini, ''Il bagnino e i samurai. La ricerca biomedica in Italia: un'occasione mancata'', Torino, Codice Edizioni, 2013.
*{{Cita libro|nome=Alberto|cognome=Mazzuca|titolo=Gardini il corsaro: storia della dynasty Ferruzzi da Serafino alla Montedison e a Enrico Cuccia|accesso=2025-04-04|collana=Ritratti|data=2013|editore=Minerva|ISBN=978-88-7381-522-8}}
*{{Cita libro|nome=Coltorti|cognome=Fulvio|titolo=La Mediobanca di Cuccia: A cura di Giorgio Giovannetti. Prefazione Pier Francesco Lotito. Contributi di: Franco Amatori, Piero Barucci, Marcello De Cecco, Giandomenico Piluso, Giulio Tremonti|accesso=2025-04-04|data=2017|editore=G. Giappichelli|ISBN=978-88-921-0737-3}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1url = http://www.fersam.it/ | 2titolo = Sito ufficiale - Fersam | accesso = 18 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110303081230/http://www.fersam.it/ | dataarchivio = 3 marzo 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gruppo-ferruzzi_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Gruppo Ferruzzi}}
 
{{Portale|aziende|agricoltura|romagnaRomagna}}
 
[[Categoria:Ferruzzi]]