Mini (2001): differenze tra le versioni

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== Genesi ==
=== Le concept E1 e ACV30 ===
[[File:BMW E1 01.jpg|thumb|left|La concept BMW ''E1'' del 1991]]
 
All'inizio del 1994 BMW acquisì dalla [[British Aerospace]] il [[Gruppo Rover]], proprietario tra gli altri del marchio [[Mini (marchio)|Mini]]. La casa tedesca già dai primi anni 90 stava cercando di ampliare la propria gamma di auto con l'aggiunta di una [[superutilitaria]], creando allo scopo tutta una serie di [[concept car]], tra cui l'[[auto elettrica]] ''E1'', che più si avvicinava al segmento della Mini.<ref name="Brian Laban" >{{cita libro|lingua=inglese|autore=Brian Laban|titolo=The Mini: the making of a modern icon|url=https://archive.org/details/minimakingofmode0000laba|anno=2003|editore=Collins|città=London|ISBN=0-00-715275-2}}</ref>
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In questo periodo anche Rover stava lavorando autonomamente all'erede della storica Mini. La prima proposta fu la ''ACV30'', presentata durante il [[Rally di Monte Carlo 1997]]; il nome della concept era la sigla di «Anniversary Concept Vehicle», mentre il «30» stava a rappresentare i trent'anni dalla prima vittoria Mini al rally monegasco. La vettura era una [[coupé]] due posti alimentata da un [[motore posteriore]] prodotto da [[Morris Garages]].<ref name="Brian Laban" />
[[File:MINI concept ACV30 2009.jpg|thumb|left|La concept Mini ''ACV30'' del 1997]]
 
Pochi mesi più tardi, Rover svelò un altro studio sulla nuova Mini: stavolta si trattava di due concept diverse, chiamate ''Spiritual'' e ''Spiritual Too'', rispettivamente a due e a quattro porte. I veicoli rappresentavano, stavolta, un tentativo più realistico di creare una moderna Mini e sono coincisi con la creazione ufficiale da parte di BMW del "progetto Mini". Tuttavia queste due vetture rimasero entrambe allo stadio prototipale.<ref name="Brian Laban" />