La [[Basilica di Sant'Eufemia (Grado)|basilica paleocristiana di Sant'Eufemia]] venne costruita su una chiesa preesistente, la ''basilichetta di Petrus'', di cui si possono osservare alcuni resti all'interno dell'edificio. I lavori di costruzione iniziarono all'inizio del [[V secolo]] per interessamento del vescovo Niceta e vennero portati a termine nel 579 per opera del vescovo [[Elia (patriarca di Aquileia)|Elia]] che dedicò la basilica a [[Eufemia di Calcedonia|santa Eufemia]], martire di [[Calcedonia]]. Lo stile semplice, lineare e severo della costruzione viene esaltato dai mattoni chiari a vista che la ricoprono.
L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate da due file di colonne, tutte diverse tra di loro. Notevoli sono i mosaici della pavimentazione che si estendono per {{m|700|ul=mq}} e per il prevalere dei motivi geometrici testimoniano l'influenza bizantina su Grado. Questi sonoSono stati restaurati dopo la seconda guerra mondiale, ma è possibile vedere alcune tessere più antiche, riconoscibili dal colore più scuro.<ref>{{Cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Gorizia e provincia: Il Collio, la valle dell’Isonzo, Grado e la laguna, il Carso|anno=2009|p=94}}</ref>
Una volta nella Basilicabasilica era conservata una stupenda [[cattedra]] [[vescovo|vescovile]] in [[avorio]] molto, probabilmente donata alla città da [[Alessandria d'Egitto]] per ordine di [[Eraclio II]], e le cui tavolette eburnee, note come [[Avoriavori di Grado]], andarono disperse nel [[XV secolo]]; le poche rimaste sono oggi divise tra alcuni importanti musei, italiani e no.
Sul lato destro della chiesa si eleva il campanile, visibile a distanza grazie ai suoi 42,60 metri di altezza<ref>{{Cita libro|autore=Ezio Marocco|titolo=Grado: guida storico artistica|editore=Bruno Fachin Editore - Trieste|p=14}}</ref>, sormontato dall{{'}}''anzolo'', una statua in rame di [[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]] che indica la direzione del vento. Questa fuFu donata alla città dai veneziani nel 1462.<ref>{{Cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Gorizia e provincia: Il Collio, la valle dell’Isonzo, Grado e la laguna, il Carso|anno=2009|p=93}}</ref>
A sinistra, staccato dal corpo della chiesa, sorge il [[Battistero (Grado)|battistero]] ([[V secolo]]), a pianta ottagonale, al cui interno è collocata una vasca battesimale esagonale. Davanti al Battistero, in unUn piccolo giardino, sonodavanti conservaticonserva alcuni sarcofagi romani risalenti al [[II secolo|II]] e [[III secolo]] d.C.
A breve distanza dalla basilica, al limite meridionale del ''[[castrum]]'' romano, sono visibili tramite un sistema di passerelle permette di vedere i mosaici e i resti di muratura della più antica basilica della Corte, la cui prima costruzione risale alla metà del [[IV secolo]].
==== Basilica di Santa Maria delle Grazie ====
{{Vedi anche|Basilica di Santa Maria delle Grazie (Grado)}}
[[File:Grado, basilica di santa maria, interno 01.JPG|thumb|Santa Maria delle Grazie: interno]]
La [[Basilica di Santa Maria delle Grazie (Grado)|basilica paleocristiana di Santa Maria delle Grazie]] si affaccia sul campo dei Patriarchi, a pochi passi dal battistero e dalla [[Basilica di Sant'Eufemia (Grado)|basilica di Santa Eufemia]]. La prima edificazione risale alla metà del [[V secolo]] ed è oggi testimoniata dal pavimento musivo della navata destra e dell'abside, decorato con motivi geometrici. La chiesa è stata quindifu riedificata, a un livello rialzato di circa un metro, alla fine del [[VI secolo]] dal patriarca Elia.
La facciata in pietra e mattoni è ingentilita da una [[trifora]]. L'interno a tre navate ha un forte slancio verticale ed è diviso da due file di cinque colonne marmoree di provenienza diversa. Nella navata sinistra è custodita una statua lignea della [[Madonna delle Grazie]].
[[File:Grado isola Barbana 10luglio04 04.jpg|thumb|Barbana, il santuario]]
{{vedi anche|Barbana (isola)}}
La nascita delIl santuario della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] di Barbana risalenacque alnel 582, quando una violenta mareggiata minacciò la città di Grado: il patriarca del tempo, [[Elia (patriarca di Aquileia)|Elia]] (571-588), come ringraziamento per aver salvato la città dalla mareggiata, fece erigere una prima chiesa nel luogo dovein un'immaginecui dellale Madonnaacque eraavevano stataportato trasportataun'immagine dalledella acqueMadonna.<ref>{{cita|Cammilleri|cap. 11 novembre}}.</ref> Da allora il santuario, più volte distrutto e ricostruito, il luogo sacro è stato continuamente officiato.
L'attuale santuario, che sorge su un'isola posta all'estremità orientale della laguna, è stato costruito in stile [[architettura neoromanica|neoromanico]]. e custodisceCustodisce numerose vestigia degli edifici succedutisi nei secoli, comprese due colonne che risalgonoappartenevano probabilmente alla chiesa originaria. All'interno sono presenti opere molto differentivariegate: l'altare maggiore dispone di un rilievo con la laguna sovrastato da una statua lignea custodita da un'edicola della Madonna, una grande tela che rappresenta l'unione dei veneziani in una confraternita, due altari veneziani dedicati a sant'[[Antonio di Padova]] (a destra) e a san [[Francesco d'Assisi]] (a sinistra). Inoltre, neiNei pressi dell'ingresso del campanile è possibile vedere capitelli e marmi di epoca altomedievale.<ref>{{Cita libro|autore=Touring club Italiano|titolo=Gorizia e provincia: il Collio, la valle dell'Isonzo, Grado e la laguna, il Carso|anno=2009|p=99}}</ref>
L'isola di Barbana, che è meta ogni anno di un [[#El_Perdòn_de_Barbana|pellegrinaggio]] da Grado, è abitata in modo stabile da una comunità di [[Ordine dei Frati Minori|frati minori francescani]] ed è raggiungibile in 25 minuti di motoscafo, il servizio è offerto dalla(la barca "Nuova Cristina") dalla Riva Zaccaria Gregori di Grado.<ref>{{Cita libro|autore=Ezio Marocco|titolo=Grado: guida storico artistica|editore=Bruno Fachin Editore - Trieste|p=58}}</ref>
=== Aree naturali ===
[[File:Porto Buso.jpg|thumb|Porto Buso, sull'isola di Anfora]]
La [[Laguna di Grado|laguna]] si è formata dopo il [[V secolo]] ed è divisa in un settore occidentale (la ''palù de soto''), più esteso e ricco di isole, e in uno orientale (la ''palù de sora''), che si estende a nord dell'isola di Grado.
CaratteristicaParticolarità della laguna è la presenza dei [[casone (architettura)|casoni]], semplici abitazioni con tetto di paglia utilizzate in passato dai pescatori gradesi. I pescatori, infatti, rimanevano in laguna per parecchio tempo, vivendo in queste caratteristiche capanne, e rientrando sull'isola di Grado solo in qualche rara occasione e durante il periodo dell'anno più freddo.<ref>{{Cita libro|autore=Graziano Benedetti|titolo=Lagune del Friuli-Venezia Giulia: itinerari, tradizioni e antichi sapori. Alla scoperta di una natura affascinante.|collana=LEGUIDE MAGNUS|anno=1994|p=115}}</ref> L'imbarcazione tipica degli abitanti della laguna è la [[batela]], a fondo piatto e manovrata a remi. LeCon le batele venivanosi usate per raggiungereraggiungeva quotidianamente i pescatori, recuperandosi recuperava il pescato e portandololo pressosi portava a Grado per la vendita.<ref>{{Cita libro|autore=Graziano Benedetti|titolo=Lagune del Friuli-Venezia Giulia: itinerari, tradizioni & antichi sapori. Alla scoperta di una natura affascinante.|collana=LEGUIDE MAGNUS|anno=1994|p=115}}</ref>
La laguna è ricca di essenze arboree ([[tamarix|tamerici]], [[ulmus|olmi]], [[populus|pioppi]], [[juniperus|ginepri]] e [[pinus|pini]]), mentre la fauna presenta una notevole varietà di volatili, tra i quali [[laridae|gabbiani]], [[egretta garzetta|garzette]], [[ardea cinerea|aironi cinerini]], [[Anas platyrhynchos|germani reali]] e [[Sterna hirundo|rondini di mare]].
Alcune isole sono abitate in modo stabile: tra queste, come [[Barbana (isola)|Barbana]] che ospita da 1500 anni un [[santuario mariano]].
==== Spiagge e fondali ====
[[File:Spiaggia-Grado-Pineta.jpg|thumb|Spiaggia a Grado Pineta]]
{{vedi anche|Trezza|Julia Felix}}
L'isola di Grado offre dieci chilometri di spiagge dalla sabbia finissima, orientate prevalentemente verso mezzogiorno e lentamente digradanti verso il mare, per un totale di 120.000 metri quadrati di arenile suddivisi in quattro spiagge principali: (Pineta, Spiaggia al Bosco, GIT e Costa Azzurra). La spiaggia più occidentale è denominata ''Costa Azzurra'Quest'ultima, (conosciuta dai locali come ''spiaggia vecchia''), eè la più occidentale; prosegue idealmente con il lungomare della diga, lunga circa 1 km e dalla forma curvilinea, che, dedicata a [[Nazario Sauro]] è statae costruita dagli austriaci per proteggere il centro storico dalle mareggiate.<ref>{{Cita libro|autore=Ezio Marocco|titolo=Grado: guida storico artistica|editore=Bruno Fachin Editore - Trieste|p=45}}</ref> L'accesso a questa spiaggia è libero, tuttavia vi sonosalvo aree di concessione a pagamento, ove è possibile noleggiare sdraio, lettini, ombrelloni e pedalò grazie agli stabilimenti presenti.<ref>{{Cita web|url=https://grado.it/it/spiagge-e-terme-marine/la-costa-azzurra/|titolo=Spiaggia Costa Azzurra {{!}} Grado|sito=grado.it|accesso=2021-11-18}}</ref> Al termine della diga vi sono quasi tre chilometri della ''Spiaggia GIT'', considerata la spiaggia principale di Grado, la quale offre varie zone diversamente attrezzate per accontentare le diversevari tipologietipi di ospiti; dal 1989 si fregia della [[Bandiera blu|Bandiera Blu]]. Essa èÈ esposta completamente a sud, si sviluppa per vari chilometri verso est, attraverso tutta la Città Giardino sino a uscire dall'abitato di Grado e congiungersi alla ''spiaggia "al Bosco",''.<ref>{{Cita web|url=https://grado.it/it/spiagge-e-terme-marine/spiaggia-principale-git/|titolo=Spiaggia GIT {{!}} Grado|sito=grado.it|accesso=2021-11-18}}</ref> Quest'ultima è sita tra la Spiaggiaspiaggia Principaleprincipale e Grado Pineta, ed è così denominata in quantovirtù sonodella ampiamentepresenza presentidi numerosi alberi a ridosso dell'arenile; il fondale è piuttosto basso se confrontato alle altre aree. La maggior parte della spiaggia è in concessione al "Campeggio al Bosco", sebbenema l'accesso agli esterni è consentito e l'ingresso pedonale è libero e gratuito. Tra la spiaggia al Bosco e l'ingresso 8 della spiaggia GIT, è presente un ulteriore stabilimento balneare attrezzato, in località Sacca dei Moreri.<ref>{{Cita web|url=https://grado.it/it/spiagge-e-terme-marine/spiaggia-al-bosco/|titolo=Spiaggia Al Bosco {{!}} Grado|sito=grado.it|accesso=2021-11-18}}</ref> UnaAl voltatermine terminatadella la Spiaggiaspiaggia al Bosco, si estende la s''Spiaggiapiaggia di Grado Pineta'', nella quale sono presenticon vari stabilimenti balneari. In questa zona si praticanopratica spesso attività sportive diil [[kitesurfing]].<ref>{{Cita web|url=https://grado.it/it/spiagge-e-terme-marine/spiaggia-di-grado-pineta/|titolo=Spiaggia di Grado Pineta {{!}} Grado|sito=grado.it|accesso=2021-11-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://grado.it/it/spiagge-e-terme-marine/le-spiagge/|titolo=Le spiagge {{!}} Grado|sito=grado.it|accesso=2021-11-18}}</ref>
I fondali sono generalmente bassi. ma ospitano, adAd alcuni chilometri dalla costa, ospitano numerose [[trezza|trezze]], affioramenti rocciosi a circa 8-20 metri di profondità caratterizzati dalladi ricchezzaambienti emarini dallaricchi di [[biodiversità]] degli ambienti marini.
Nel 1987, nei fondali di fronte a Grado è stato inoltre ritrovato il relitto della ''[[Julia Felix]]'', un'imbarcazione romana naufragata nel [[III secolo]].
La mareggiata del 27 ottobre 2012 ha abbattuto lo storico [[trampolino (tuffi)|trampolino]] costruito nei primi decenni del [[Novecento]] di fronte alla spiaggia principale.
AlNel 2024, l'[[Università di Udine]] aha scandagliato i fondali con l'ausilio di [[sonar]], [[drone|droni]] subacquei e [[sistema GNSS]], riportando alla luce relitti, antichi manufatti e un'ara funeraria di epoca romana.<ref>{{cita web|url=
https://www.marinecue.it/2024/10/16/la-leggendaria-aquileia-e-stata-ritrovata-il-mare-ha-restituito-un-patrimonio-che-sembrava-perduto-archeologi-al-settimo-cielo-la-riporteremo-in-vita/|titolo=Riportati alla luce i resti dell'antica Aquileia|accesso=20 ottobre 2024}}</ref>
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