Ottone Rosai: differenze tra le versioni
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Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] comincia a farsi conoscere in ambito internazionale, partecipando a rassegne in città come [[Zurigo]], [[Parigi]], [[Londra]], [[Madrid]]. Un'esposizione organizzata a Firenze viene riproposta poi nei musei di molte città [[Germania|tedesche]].
A Firenze nel [[1954]] dipinge e dona gratuitamente, in seguito all'iniziativa del Comitato per l'estetica cittadina di rinnovare gli antichi [[Tabernacolo|tabernacoli]] in rovina con opere di artisti contemporanei, una ''Crocifissione'', la quale testimonia il perdurare dell'interesse di Rosai per la tradizione tre-quattrocentesca toscana: [[Giotto]] e [[Masaccio]] sono ancora i punti di riferimento di un linguaggio che si è fatto tuttavia, con gli anni, sempre più aspro e scontroso, esasperando la propria radice espressionista.
{{Senza fonte|Durante una collettiva allestita nella città di La Spezia, stizzito dal giudizio non benevolo sui suoi quadri a confronto di quelli del "giovane" pittore Gualtiero Passani (Carrara 1926-Lucca 2019) che nell'occasione attiravano maggiormente l'interesse del pubblico, con rabbia conficcò il sigaro acceso in un suo quadro, accompagnando il gesto con una serie di imprecazioni alla volta del gallerista, colpevole a suo dire di aver disposto le opere del Passani di fronte alle sue. Sembra che tanta fosse la sua rabbia che si rifiutò di ritirare l'invenduto a fine mostra. Sempre in quel periodo, violentando in qualche modo la propria indole scontrosa e oltremodo riservata, si fa affiancare da alcuni giovani artisti permettendo loro una piena collaborazione, Bestetti ad esempio; un sodalizio anomalo, che ha vita assai breve}}<nowiki>}}</nowiki>
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