Repubblica Napoletana (1799): differenze tra le versioni
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Il 23 ottobre [[1798]], nonostante l'[[Armistizio di Brescia]] (poi ratificato nel [[Trattato di Parigi (ottobre 1796)|Trattato di Parigi]]), con [[Napoleone Bonaparte]] in [[Campagna d'Egitto|Egitto]] e i [[Prima Repubblica francese|francesi]] a [[Repubblica Romana (1798-1799)|Roma]], il [[Regno di Napoli]] entrava nuovamente in guerra con i [[Prima Repubblica francese|francesi]], con l'appoggio della [[Royal Navy|flotta inglese]] comandata dall'ammiraglio [[Horatio Nelson]], vincitore della [[Battaglia navale di Abukir]]. 
L'[[Esercito delle Due Sicilie#Con Ferdinando IV|Esercito napoletano]], forte di 70.000 uomini reclutati in poche settimane e comandato dal generale austriaco [[Karl Mack von Leiberich]] entrò nella [[Repubblica Romana]] 
Dopo solo 6 giorni il Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]] arrivò a [[Roma]], dove atteggiandosi a conquistatore fu oggetto delle ironie locali<ref>Dopo la rapida ritirata dei borbonici si diffuse a [[Roma]] la battuta riferita a Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]]: ''"in pochi dì, venne, vide e fuggì"''; in [[Indro Montanelli]], [[Mario Cervi]], ''"Due secoli di guerre"'', Vol. II, [[Editoriale Nuova]], [[Novara]], [[1980]]-[[1983]], Pag. 82.</ref>, ma una immediata e risoluta controffensiva della francese [[Armata di Napoli]] del generale [[Jean Étienne Championnet]] sbaragliò rapidamente l'[[Esercito delle Due Sicilie#Con Ferdinando IV|Esercito napoletano]] alla [[battaglia di Civita Castellana]] ed i borbonici furono costretti alla ritirata che ben presto si trasformò in rotta. 
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