Roberto Calvi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Riga 93:
Nel 1993, Valerio Viccei (rapinatore ed ex terrorista dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], espatriato dall'Italia a Londra) dichiarò alla magistratura inglese ed italiana che, durante una maxi-rapina a [[Knightsbridge]] nel [[1987]], sarebbe venuto in possesso di alcuni documenti scottanti appartenenti a Calvi e al boss [[Francesco Di Carlo]] ma non furono mai trovate conferme a tali rivelazioni<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/09/ma-forzieri-svizzeri-per-ora-non-svelano.html|titolo=MA I FORZIERI SVIZZERI PER ORA NON SVELANO IL GIALLO DEL CASO CALVI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref><ref name=":02323">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1993/11/08/page_009.pdf|titolo=Londra, caccia ai documenti di Calvi|editore=L'Unità|data=8 novembre 1993}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/19/quel-playboy-dei-nar-che-rubo-140.html|titolo=Quel playboy dei Nar che rubò 140 miliardi - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref> (Viccei sarà ucciso nel [[2000]] nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia mentre era in [[Regime di semilibertà|semilibertà]])<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/19/ex-terrorista-in-semiliberta-ucciso-prima-della.html|titolo=Ex terrorista in semilibertà ucciso prima della rapina - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref>. Nel 1996 Francesco Di Carlo, diventato a sua volta [[collaboratore di giustizia]], negò di essere l'assassino di Calvi, ma ammise che Pippo Calò gli aveva chiesto di ucciderlo, ma che poi si organizzò diversamente e gli venne detto che «''la questione era stata risolta con i napoletani''»<ref>{{Cita web |url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/1505250/Mafia-wanted-me-to-kill-Calvi-says-jailed-gangster.html |titolo=Mafia wanted me to kill Calvi, says jailed gangster - Telegraph<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190926000834/https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/1505250/Mafia-wanted-me-to-kill-Calvi-says-jailed-gangster.html |dataarchivio=26 settembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>. Infatti nel [[1993]], i collaboratori di giustizia [[Pasquale Galasso]] e [[Carmine Alfieri]], un tempo capi indiscussi della cosiddetta [[Nuova Famiglia]], avevano raccontato che un uomo di punta della [[Nuova Camorra Organizzata|NCO]], tale Giuseppe Cillari, avrebbe confidato loro che [[Vincenzo Casillo]] (braccio destro di [[Raffaele Cutolo]]) era stato l'esecutore materiale dell'omicidio Calvi perché era passato segretamente dalla parte del [[clan Nuvoletta]] e per questo doveva fare un favore a Pippo Calò<ref>{{Cita web |url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/12_Dicembre/13/calvi.shtml |titolo=Corriere della Sera - Omicidio Calvi: le ultime verità<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=11 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130319044830/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/12_Dicembre/13/calvi.shtml |dataarchivio=19 marzo 2013 |urlmorto=no }}</ref>. Già nella seconda metà degli [[Anni 1980|anni '80]], nel contesto dell'inchiesta riguardante il sequestro e la liberazione dell'assessore campano [[Ciro Cirillo]] condotta dal giudice istruttore [[Carlo Alemi]], diversi [[Collaboratore di giustizia (Italia)|collaboratori di giustizia]] provenienti dalle file della [[Nuova Camorra Organizzata]] e della [[banda della Magliana]] rivelarono che Casillo sarebbe stato coinvolto nell'omicidio Calvi<ref name=":023232">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1988/09/03/page_005.pdf|titolo=Alemi riapre il capitolo del «suicidio» di Calvi|editore=L'Unità|data=3 settembre 1988}}</ref>.
 
Nel [[1994]], [[Antonio Mancini (criminale)|Antonio Mancini]], ex esponente della [[banda della Magliana]] divenuto collaboratore di giustizia, dichiarò che Calvi venne ucciso su ordine di Pippo Calò e del faccendiere [[Flavio Carboni]], che costituiva un anello di raccordo tra la banda della Magliana, la mafia di Pippo Calò e gli esponenti della loggia [[P2]] di [[Licio Gelli]]<ref>{{Cita news|url=http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|titolo=Motivazione della sentenza per il processo per l'omicidio di Roberto Calvi - Tribunale di Roma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20140102110216/www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|dataarchivio=2 gennaio 2014}}</ref>. Nello stesso anno, un altro collaboratore di giustizia siciliano, [[Vincenzo Calcara]], sostenne di avere personalmente partecipato, pochi mesi prima dell'[[attentato a Giovanni Paolo II]] nel [[1981]], al trasferimento di due valigie, contenenti ciascuna cinque miliardi di lire, dall’abitazione siciliana di [[Francesco Messina Denaro]] (capo della "[[Famiglia (mafia)|famiglia]]" di [[Castelvetrano]]) a quella romana del notaio Salvatore Albano (a detta di Calcara membro, come Marcinkus, dell'[[Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro]], "contatto" fra Cosa nostra e il Vaticano, nonché notaio personale di [[Giulio Andreotti]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/22/caso-calvi-pentito-accusa-notaio-cosi-riciclava.html|titolo=Caso Calvi, pentito accusa notaio Così riciclava i soldi della mafia - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-01-05}}</ref>) per essere investiti in [[America Meridionale|Sud America]] e nei [[Caraibi]] attraverso Calvi e Marcinkus<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/17/il-pentito-racconta-portai-10-miliardi.html|titolo=IL PENTITO RACCONTA ' PORTAI 10 MILIARDI A MARCINKUS' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-01-05}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/15/portai-marcinkus-calvi-due-valigie-con-10.html|titolo=Portai a Marcinkus e a Calvi due valigie con 10 miliardi dei clan - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-01-05}}</ref>. Altri due collaboratori di giustizia provenienti dalle filafile di Cosa nostra, [[Angelo Siino]] e [[Gioacchino Pennino]], parlarono del ruolo svolto da Calvi nel riciclaggio di denaro sporco di pertinenza dell'organizzazione mafiosa.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/23/siino-conferma-il-movente-aveva-rubato-denari.html|titolo=Siino conferma il movente 'Aveva rubato i denari di tutti' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=2004-03-23|lingua=it|accesso=2023-08-30}}</ref><ref name=":2" />
 
Nel [[2003]], Eligio Paoli (ex contrabbandiere [[Trieste|triestino]] ed amico di Silvano Vittor con un passato di informatore della [[Guardia di Finanza]]) rivelò ai pm Anna Maria Monteleone e Luca Tescaroli che Calvi sarebbe caduto vittima di una trappola architettata da [[Licio Gelli]] ed [[Umberto Ortolani]] e che uno degli assassini del banchiere sarebbe stato l'[[antiquario]] e trafficante di droga romano Sergio Vaccari, da tempo residente a Londra ed a sua volta ucciso in circostanze poco chiare il 16 settembre 1982, a soli due mesi dalla morte di Calvi<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/14/cosi-calvi-fini-in-trappola.html|titolo=Così Calvi finì in trappola - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref>. Il presunto coinvolgimento di Vaccari era già emerso nel [[1992]], nel corso di un [[reportage]] del giornalista del ''[[Sunday Times]]'' Charles Raw<ref name=":02323" />.