Grotte di Frasassi: differenze tra le versioni

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La scoperta più rilevante, quella della ''Grotta Grande del Vento'', si ebbe nel giugno 1971, quando Rolando Silvestri scalando la pendice nord del monte Valmontagnana a circa 450 metri di altezza, scoprì alcuni piccoli fori che si erano aperti presumibilmente a causa dello scivolamento della terra superficiale secca mista a rami e fogliame provocato dal caldo di quell'estate. Il 25 settembre 1971 Rolando Silvestri, nel corso della spedizione del [[Gruppo Speleologico Marchigiano]] CAI di Ancona organizzata e guidata da [[Giancarlo Cappanera]], ritrovò uno di quei fori nella montagna (grande come un volante di auto) che fece scoprire la "porta d'ingresso" della grotta, subito battezzata ''Grotta Grande del Vento''.<ref name=verastoria>{{Cita web|url=https://www.frasassigsm.it/la-scoperta-di-frasassi/|titolo=Ecco come abbiamo scoperto la Grotta Grande del Vento di Frasassi}}</ref>
 
Inizialmente gli scopritori si trovarono in questa grande grotta al buio totale e le attrezzature allorache esistentiavevano a disposizione non permisero loro di scendere fino alla base della cavità sottostante, quindi si stimò l'altezza della grotta lanciando un sasso, misurando il tempo di caduta e utilizzando le leggi della fisica. Un primo approssimativo calcolo portava all'inaspettata altezza di oltre 125 m. Successivamente gli esploratori si dotarono di attrezzature adeguate ed esplorarono l'immenso spazio, che venne chiamato "Abisso Ancona" in onore della città degli scopritori. La notizia della scoperta fu diffusa tramite stampa, ed è da questo momento che inizia la notorietà al grande pubblico delle Grotte di Frasassi.
 
Si riportano alcune frasi tratte dal Corriere Adriatico del 6 ottobre 1971, quando gli speleologi erano già arrivati a scoprire la Sala delle Candeline.