Plutocrazia: differenze tra le versioni
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Il termine "plutocrazia" è generalmente usato con significato negativo, per descrivere il problema dell'eccessiva concentrazione di denaro in un ristretto numero di individui, o per mettere in guardia qualcuno sulla pericolosità intrinseca di tale sbilanciamento, considerando la grande importanza rivestita dal capitale nel mondo moderno.<ref>{{cita libro|nome1=Edward B.|cognome1=Fiske|nome2=Jane|cognome2=Mallison|nome3=David|cognome3=Hatcher|titolo=Fiske 250 words every high school freshman needs to know|url=https://archive.org/details/fiske250wordseve0000fisk|anno=2009|editore=Sourcebooks|città=Naperville, Illinois|lingua=en|isbn=978-1-4022-1840-8}}</ref><ref>{{cita libro|curatore=Colin M. Coates|titolo=Majesty in Canada: Essays on the Role of Royalty|anno=2006|editore=Dundurn|città=Toronto|lingua=en|p=119|isbn=1-55002-586-4}}</ref> Noti personaggi come il politico [[Winston Churchill]], lo storico e sociologo francese [[Alexis de Tocqueville]], il marchese spagnolo [[Juan Donoso Cortés]] e il linguista e filosofo [[Noam Chomsky]], a partire dal Novecento in avanti, si sono schierati contro i plutocrati, condannandoli apertamente per la loro soprassedenza alle responsabilità sociali. Essi sono accusati di contaminare l'intera società con cupidigia, [[edonismo]] e [[corruzione]], e di fare uso del potere con il fine unico di soddisfare i propri interessi, alimentando povertà e disuguaglianze e, di conseguenza, il forte inasprimento delle [[Lotta di classe|lotte di classe]].<ref>{{cita libro|autore=Peter Viereck|titolo=Conservative thinkers: from John Adams to Winston Churchill|anno=2005|editore=Transaction Publishers|città=New Brunswick, New Jersey|lingua=en|pp=19-68|isbn=1-4128-0526-0}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Alexis de Tocqueville|curatore=Roger Boesche|traduttore=James Toupin|titolo=Selected Letters on Politics and Society|url=https://archive.org/details/selectedletterso00alex|anno=1985|editore=University of California Press|città=Berkeley|lingua=en|pp=[https://archive.org/details/selectedletterso00alex/page/n211 197]-198|isbn=0-520-05751-1}}</ref>
== Uso
[[File:Hitler and Mussolini June 1940.jpg|miniatura|Benito Mussolini e Adolf Hitler]]
Il termine "''Plutocrati''" (o "''plutocrazia''") fu anche utilizzato ''' '''da [[Benito Mussolini|Mussolini]], [[Adolf Hitler|Hitler]] ed altri esponenti di movimenti e regimi [[Fascismo|fascisti]], [[Nazionalsocialismo|nazionalsocialisti]] o [[Falangismo|falangisti]] per criticare il sistema, a loro dire solo apparentemente democratico, di quelle che erano allora le potenze capitaliste e industrialmente avanzate (come [[Regno Unito|Gran Bretagna]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Francia]]) le quali in realtà a discapito del popolo, formalmente presentato come sovrano, sarebbero state manovrate a proprio favore da singoli individui, detentori di grandi ricchezze, e dalle lobby politiche ed economiche. Questi Paesi sarebbero stati colpevoli di illudere ed ingannare la popolazione con un sistema che offre alla gente comune un'apparente possibilità di scelta, scelta che però risulta nei fatti irrilevante di fronte alle scelte operate dai cosiddetti ''[[Poteri forti (politica)|poteri forti]].''<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Nacci|nome=Michela|titolo=La costruzione del nemico nell'Italia fascista: il caso dell'America|rivista=Parolechiave (nuova serie di "Problemi del socialismo")|anno=2003|numero=29|pp=129-143|città=Roma|editore=Carocci|issn=1122-5300}}</ref>
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