Euclide Fantoni: differenze tra le versioni
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Presiedette nel 1948 il Tribunale Supremo Militare di Roma contro il tenente colonnello delle SS [[Herbert Kappler]] ([[Obersturmbannführer]]) , che ebbe il comando del [[Sicherheitsdienst]] (SD) durante l'occupazione nazista di [[Roma]] nel 1943-44, responsabile dell'eccidio delle [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|fosse Ardeatine]] il 24 marzo 1944, subito seguita ad un attacco gappista nella romana via Rasella.
Fantoni conosceva personalmente Mussolini, De Bono e Starace dal 1916, quando
== Biografia ==
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Figlio di Torquato e di Sesta Coccia. Nacque a Roccantica nel 1890, paese allora in provincia di Perugia, oggi in provincia di Rieti.
Arruolatosi nel [[Regio Esercito]], nel 1912 iniziò a frequentare la Regia Accademia di Modena da cui uscì con il grado di [[sottotenente]], assegnato all'Arma di Fanteria, corpo dei Bersaglieri, il 4 gennaio 1914. Partecipò alla [[grande guerra]] del [[1915]]-[[1918]] nei gradi di tenente nel 1° reggimento Bersaglieri partecipando alla battaglia della [[trincea delle Frasche]] sul Carso nel 1915, nel grado di capitano (anzianità 15 febbraio 1916 poi anticipata al 9 novembre 1915) a quella di [[Ponzano Veneto|Pinzano]] - Sestans nel 1917 e a quella di [[Campoformido]] nel 1918.
Nell'ultimo periodo della grande guerra fu anche Aiutante di Campo del comandante della I^ brigata Bersaglieri.
Trasferito al comando del II Battaglione Bersaglieri ciclisti dal 4 agosto 1919 in Roma e sempre a Roma passò alla Direzione superiore delle scuole militari, dal 12 ottobre 1921 venne trasferito all'11° reggimento Bersaglieri. Fantoni nel contempo frequentò la Scuola di Guerra di Torino dal 25 ottobre seguente.
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Sino al 15 marzo 1925 permase al Comando della divisione militare di Cagliari passando, da maggiore, al Ministero della Guerra in Roma e dal 10 agosto 1928 al 6° Reggimento Bersaglieri.
Promosso tenente colonnello il 26 luglio 1934, dal 16 novembre 1935
Dal 15 aprile 1939 fu nominato comandante del [[2º Reggimento bersaglieri|2° reggimento Bersaglieri]] in Albania dove permase anche all'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, il 10 giugno 1940.
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