Tirinto: differenze tra le versioni

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== Mitologia ==
Nella mitologia greca si diceva che la città avesse preso il nome da Tirinto, figlio di [[Argo (re di Argo)|Argo]] e nipote di [[Zeus]] e [[Niobe]], discendente di [[Inaco]].
 
La tradizione associa anche le mura a [[Preto]], figlio di [[Abante (figlio di Linceo)|Abante]] (discendente di [[Egitto (mitologia)|Egitto]]) e quindi fratello di [[Acrisio]], rei quali si scontrarono per il trono di [[Argo (città antica)|Argo]]. Secondo la leggenda, Preto, inseguito da suo fratello, fuggì in [[Licia]]. Con l'aiuto dei liciLici, riuscì a tornare in [[Argolide]]. Lì, Preto occupò Tirinto e la fortificò con l'assistenza dei [[ciclopiCiclopi]] muratori detti [[Gasterochiri]].<ref>Pseudo-Apollodoro, ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]'' II,2,1.</ref><ref>[[Strabone]] VIII,6,11.</ref> Tirinto infatti viene citata per la prima volta da [[Omero]] che ne aveva elogiato le mura imponenti.
 
Così la leggenda greca collega i tre centri Argolici con i tre eroi mitici: Acrisio, fondatorere della colonia dorica di [[Argo (città antica)|Argo]]; suo fratello Preto, fondatore di Tirinto; e suo nipote [[Perseo]], re inizialmente di Argo ma poi scambiò il fondatoretrono di Tirinto col cugino [[Megapente (figlio di Preto)|Megapente]] e fondò [[Micene]].<ref>Pseudo-Apollodoro, ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]'', libro II.</ref> Ma questa tradizione nacque all'inizio del periodo storico, quando Argo stava combattendo per diventare il potere egemonico nella zona e aveva bisogno di un passato glorioso per competere con le altre due città.
 
A Tirinto [[Bellerofonte]] vienevenne accolto presso la corte dopo essere fuggito da [[Corinto (città antica)|Corinto]] ove aveva ucciso per errore il re Bellero. Per purificarsi vienevenne accolto a corte da Preto. La moglie di Preto [[Stenebea]] se ne invaghì e tentò di sedurlo vanamente. Questa per vendicarsi disse al marito che Bellerofonte aveva provato a sedurla e per questa ragione doveva condannarlo a morte, ma il re non se la sentì di uccidere un ospite per non violare la [[Xenia (antica Grecia)|xenia]], così lo mandò in [[Licia]] dove chiese al re [[Iobate]] di ucciderlo, ma questi preferì mandarlo a uccidere la terribile [[Chimera (mitologia)|chimera]].
 
[[Eracle]] giunse a Tirinto per servire [[Euristeo]], re della città, per espiare le sue colpe, compiendo le [[Dodici fatiche di Eracle|dodici fatiche]]. Sempre Eracle, colto da un attimo di follia, gettò dalle mura della città [[Ifito (figlio di Eurito)|Ifito]] il figlio del re [[Eurito]] re di [[Ecalia]]. Essi stavano cercando il bestiame del re e Ifito convinto dell'innocenza di Eracle si offrì di cercarle assieme a lui.
 
Nel ''[[catalogo delle navi]]'' dell'''[[Iliade]]'' faceva parte dei territori guidati da [[Diomede]], re di Argo insieme a [[Stenelo (figlio di Capaneo)|Stenelo]] e [[Anfiloco (figlio di Anfiarao)|Anfiloco]], durante la [[guerra di Troia]].<ref>[[Omero]], ''Iliade'' II, 559.</ref>
 
== Storia ==