Documentario: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m sistemazione fonti e fix vari |
||
Riga 35:
In seguito ai film sono stati associati i testi parlati, integrando le due forme comunicative in modo da poter fornire un'informazione completa e referenziata.
Tuttavia è solo nel corso degli anni trenta che si diffonde l'uso del termine "documentario" così come viene comunemente inteso ai giorni nostri. Il passaggio del termine da aggettivo qualificativo all'utilizzo come sostantivo, appare per la prima volta in un articolo del ''[[The Sun (periodico statunitense)|New York Sun]]'' dell'8 febbraio 1926, scritto da [[John Grierson]] in occasione della presentazione pubblica del secondo film di [[Robert J. Flaherty]]: ''[[L'ultimo Eden]]''<ref>{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Breschand|titolo=Le documentaire, l'autre face du cinéma
=== Il documentario poetico ===
Sebbene il cinema fosse nato come documentario, con le vedute Lumière, con il tempo aveva dovuto cedere il passo al cinema narrativo di finzione. Negli anni venti erano comunque emersi alcuni nomi, tra i quali spicca quello di [[Robert J. Flaherty]], padre della ''docu-fiction'', ovvero una mescolanza di finzione e documentario. In ''[[Nanuk l'esquimese]]'' (Nanook of the North), Flaherty racconta la famiglia [[eschimese]] di Nanook, con la loro vita, la pesca, gli [[iglù]], ecc., anche se esiste una debole narrazione di sfondo e le scene sono chiaramente concordate con il regista, come quella della caccia alla [[foca]], dove vennero usate le armi tradizionali nonostante nella zona fossero già in uso da tempo i [[fucile|fucili]] e la famiglia era fittizia, con i protagonisti che già da tempo non vivevano in un [[iglù]]; inoltre la moglie di Nanuk era interpretata dall'amante di Flaherty, dalla quale ebbe un figlio mai riconosciuto legalmente. Il termine ''documentary'' apparve per la prima volta nel [[1926]] in una recensione di [[John Grierson]] al film ''[[L'ultimo Eden]]'' (Moana) di Flaherty.<ref>{{Cita libro|nome=Carlo Alberto|cognome=Pinelli|titolo=L'ABC del documentario
Altro autore di documentari "poetici" fu [[Jean Epstein]], che aveva creato anche film narrativi investigando spesso un equilibrio tra visione oggettiva e soggettiva. Nel [[1923]] girò un documentario sull'eruzione dell'[[Etna]] e nel [[1929]] fu la volta di ''[[Finis Terrae]]'', che raccontava la vita dei poveri pescatori [[bretagna|bretoni]], con alcune tracce di storia narrata (la vicenda di un coltellino smarrito o quella di un pescatore malato..). Molto poetiche sono soprattutto le immagini della tempesta rallentate o quella delle donne che aspettano in riva il ritorno dei mariti, riprese anche da altri autori (lo stesso Flaherty oppure [[Luchino Visconti]] ne ''[[La terra trema]]'').
| |||