SQUID: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua| altro | Squid (disambigua)}}
Gli '''SQUID''' (acronimo inglese di '''''superconducting quantum Interference device''''', {{Lett|dispositivo superconduttore a interferenza quantistica}}) sono magnetometri estremamente sensibili, usati per misurare deboli campi magnetici
Per essere precisi, gli SQUID misurano il [[flusso magnetico]] concatenato e la loro sensibilità è espressa in frazioni del [[quanto di flusso|quanto di flusso magnetico]]: <math>\Phi_o=h /2e=2,067833636\cdot 10^{-15}\ Tm^2</math> per unità di banda passante.
La sensibilità al flusso del [[campo magnetico]] degli SQUID per strumenti commerciali<ref>{{Cita web |url=https://starcryo.com/wp-content/themes/education-pro/brochures/SQUID-Guide.pdf }}</ref> è di circa <math>3\times 10^{-6} \Phi_o /\sqrt{Hz}\ </math>, per frequenze al di sopra di <math>0
Negli ultimi anni si sono affermati nuovi magnetometri basati sullo scambio di [[spin]]<ref>{{Cita pubblicazione
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potenzialmente maggiore (non dimostrata sperimentalmente), ma occupano un volume maggiore degli SQUID e necessitano di campi magnetici di fondo molto piccoli; tuttavia hanno il pregio di funzionare a [[temperatura ambiente]].
Uno SQUID è formato da materiali [[superconduttore|superconduttori]]; per funzionare ha quindi bisogno di essere raffreddato a temperature inferiori alla [[temperatura critica]]. Nel caso di superconduttori ad alta temperatura critica si devono raggiungere temperature inferiori ai 90 [[Kelvin|K]] (raggiungibili con [[azoto liquido]]), mentre per superconduttori convenzionali la temperatura deve essere inferiore ai 9 K (raggiungibili con [[elio]] liquido).
Con questo nome si distinguono due dispositivi: il [[Corrente continua|dc]]-SQUID e l'[[Radiofrequenza|rf]]-SQUID.
==dc-SQUID==
[[File:SQUID IV.svg|upright=1.4|thumb|Figura 1: Schema elettrico di un dc-SQUID, dove I<sub>b</sub> è la corrente applicata, I<sub>0</sub> la corrente critica, Φ il flusso che attraversa lo SQUID e V la differenza di potenziale ai capi del dispositivo.]]
Il dc-SQUID è stato inventato nel 1964<ref>R. Jaklevic, J. J. Lambe, J. Mercereau and A. Silver, ''Quantum Interference Effects in Josephson Tunneling'', Phys. Rev. Lett. 12, 159 (1964)</ref>. Storicamente fu preceduto da altre due scoperte riguardanti la [[superconduttore|superconduttività]]: l'[[Giunzione Josephson|effetto Josephson]] e la [[quantizzazione del flusso]]. Le giunzioni Josephson furono previste nel [[1962]]<ref name=Joe>B. D. Josephson, ''Possible new effects in superconductive tunnelling'', Phys. Lett. '''1''' 251 (1962)</ref> e realizzate poi nel [[1963]]<ref name=AR>P.W. Anderson e J. M. Rowell, ''Probable Observation of the Josephson Superconducting Tunneling Effect'', Phys. Rev. Lett. '''10''' 230 (1963).</ref>. La quantizzazione del flusso era invece stata prevista nel 1948 da F. London<ref name=Lon>F. London, ''Superfluids'' John Wiley and Sons, New York, 1950</ref>, ma con un valore due volte maggiore; solo nel 1961 Doll e Nabauer<ref name=DN>R. Doll and M. Nabauer, Experimental Proof of Magnetic Flux Quantization in a Superconducting Ring, Phys. Rev. Lett. '''7''' 51, (1961)</ref>
Un dc-SQUID ha due giunzioni Josephson in parallelo in un anello superconduttore, caratterizzato dalla sua [[induttanza]] <math>L\ </math>
<math>I_{circolante}=\frac {\
[[File:IV curve.svg|upright=1.8|thumb|Figura 2. A sinistra: Grafico corrente-tensione per un dc-SQUID. La curva superiore corrisponde a nΦ<sub>0</sub> e quella inferiore a (n+1/2) Φ<sub>0</sub>. A destra: Risposta periodica in tensione ad flusso attraverso uno SQUID. Il periodo è uguale ad un quanto di flusso, Φ<sub>0</sub>]]
Tale corrente va a sommarsi alla corrente di una giunzione
Il minimo assoluto della corrente critica del dispositivo si ha per <math>\Phi_o/2\ </math>, quando la corrente circolante è massima. Se <math>\Phi_e>\Phi_o/2\ </math> la corrente circolerà
in verso opposto fino ad annullarsi nuovamente per <math>\Phi_e=\Phi_o\ </math>.
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Se la corrente di polarizzazione supera la corrente critica, tale differente comportamento si traduce in una differenza di potenziale ai capi del dispositivo che varia periodicamente con il flusso magnetico esterno. La caratteristica corrente-tensione di uno SQUID è mostrata nella figura 2, a sinistra, dove ∆V è l'ampiezza dell'oscillazione di tensione dovuta al campo magnetico esterno. Nella figura 2, a destra, si mostra la caduta di potenziale ai capi dello SQUID come una [[funzione periodica]] del [[quanto di flusso|quanto di flusso magnetico]].
Per ottenere tale risultato è necessario aver aggiunto in parallelo alle giunzioni una opportuna resistenza <math>R\ </math> di [[Shunt (elettrotecnica)|shunt]] che elimina il comportamento isteretico della caratteristica corrente-tensione delle giunzioni Josephson dovuta alla loro [[Capacità elettrica|capacità]] <math>C\ </math> propria. Si può dimostrare che se <math>2\pi R^2 I_oC<0
<math>dV \approx\frac RL d\Phi_e\ </math>
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Quindi la responsività di un dc-SQUID è tanto più alta quanto più bassa è l'induttanza e più alta la resistenza di shunt (che però ha un limite dovuto alla condizione di non avere le giunzioni con [[isteresi]]).
Per aumentare la [[velocità di risposta]] ed l'[[intervallo dinamico]] di un dc-SQUID, si utilizza un circuito
===L'induttanza di ingresso===
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Un dc-SQUID ideale ha una densità di energia spettrale accoppiata<ref>J. Clarke, in Advances in Superconductivity, edts. B. Deaver and J. Ruwald, Plenum Press, (1983)</ref> di
:<math>S_{\mathcal E}=16kT\sqrt{LC}/k^2\ </math>
Il migliore risultato sperimentale finora ottenuto in dispositivi accoppiati con bobine è quello di un micro-suscettometro<ref>D.D. Awschalom, J.R. Rozen, M.B. Kelchen, W.J. Gallagher, A.W. Kleinsasser, R.L. Sandstrom and B. Bumble. Appl. Phys. Lett. '''53''', 2108 (1988)</ref> che hanno riportato una densità di energia spettrale accoppiata di <math>1
che corrisponde ad una densità di energia spettrale accoppiata di <math>5
==rf-SQUID==
[[File:SchemarfSQUID.png|thumb|Figura 1: Schema elettrico di un rf-SQUID, il dispositivo consiste di un anello superconduttore interrotto da una sola giunzione Josephson, sulla destra è mostrato il circuito risonante a rf accoppiato debolmente con il dispositivo e sulla sinistra la bobina di ingresso.]]
Lo SQUID a radio frequenza (rf-SQUID) utilizza una singola giunzione Josephson di corrente critica <math>I_o\ </math> che interrompe un anello superconduttore di induttanza <math>L\ </math>; a causa della [[quantizzazione del flusso]] il flusso interno è un multiplo del quanto di flusso. Se <math>\frac {2\pi LI_o}{\Phi_o}>1\ </math> la caratteristica flusso interno in funzione del campo magnetico applicato descrive un ciclo di isteresi, questo comporta che il [[fattore di merito]] di un circuito a rf accoppiato debolmente con l'anello stesso (mostrato a destra nella figura a fianco) dipende dall'ampiezza di tale isteresi che aumenta o diminuisce con il campo magnetico statico concatenato con l'anello. Il circuito di alimentazione di questo dispositivo consiste semplicemente di una corrente a rf di ampiezza opportuna (in maniera da fare descrivere uno o più cicli di isteresi) modulata a bassa frequenza che viene applicata su un circuito risonante alla frequenza rf del segnale.
Il segnale rivelato con tecnica di [[supereterodina]] a rf è un caratteristico segnale di forma triangolare (con periodo un quanto di flusso); il segnale rivelato si utilizza per chiudere un anello di controreazione e quindi l'uscita del dispositivo è una funzione lineare del campo
==Usi degli SQUID==
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La [[Suscettività magnetica|suscettometria]] è una delle applicazioni più diffuse, vi sono ditte che forniscono strumenti chiavi in mano che permettono di effettuare misure delle proprietà magnetiche di campioni, a partire da temperature di 4 K in su (anche maggiori di temperatura ambiente).
È stato dimostrato in laboratorio che la [[Imaging a risonanza magnetica|risonanza magnetica]] mediante l'uso di SQUID può essere effettuata in campi di molti ordini di grandezza più bassi di quelli
Un'altra applicazione è il [[Microscopio_a_dispositivo_SQUID_a_scansione|microscopio SQUID a scansione]], che usa uno SQUID di dimensioni molto piccole per fare microscopia superficiale.
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Gli SQUID sono dei dispositivi estremamente versatili, infatti possono essere usati per misurare qualsiasi quantità fisica che può essere convertita in un flusso magnetico come ad esempio correnti e tensioni. Per questa ragione trovano applicazioni non solo nelle tecniche magnetometria già menzionate, ma anche in alcune misure alla frontiera della fisica quali ''test'' della [[Relatività generale]]<ref>{{Cita libro |url=http://einstein.stanford.edu/content/education/GP-B_T-Guide4-2008.pdf |cognome=Ran |nome=Shannon K’doah |titolo=Gravity Probe B: Exploring Einstein's Universe with Gyroscopes |formato=PDF |pagine=26 |anno=2004 |editore=[[NASA]]}}</ref>, la ricerca di [[onde gravitazionali]]<ref>P. Astone ed al. Long-term operation of the Rome "Explorer" cryogenic gravitational wave detector, Phys. Rev. D '''47''', (1993) 362</ref>.
Vi è da aggiungere che sono stati anche usati per la ricerca di alcune particelle esotiche quali [[Wimp (fisica)|WIMPP's]], [[Monopolo magnetico|monopoli magnetici]], [[Quark_(particella)|quarks liberi]] e [[neutrino|neutrini]].
Attualmente vi è una notevole attività nel tentativo di usare tali dispositivi come [[Qubit|qu-bit]] di un [[Computer quantistico]]<ref>V Bouchiat, D Vion, P Joyez, D Esteve, M H Devoret, [http://iopscience.iop.org/1402-4896/1998/T76/024 ''Quantum coherence with a single Cooper pair''], 1998 Phys. Scr. 1998 165</ref>.
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