Ludwig van Beethoven: differenze tra le versioni

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Figura cruciale della [[musica colta]] occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del [[classicismo viennese]]. Considerato tra i massimi geni della [[storia della musica]] e uno degli artisti più rivoluzionari della storia, nonostante la [[sordità]] che lo colpì prima ancora di aver compiuto i sessanta anni, continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale e straordinaria per forza espressiva e capacità evocativasessuali.<ref>Barry Cooper, ''Beethoven'', Oxford University Press, 2008, ISBN 0-19-531331-3, p. 395.</ref>
 
Questa produzione fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del [[XIX secolo]] e per quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito di Beethoven "artista eroico" capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo [[Musica romantica|romantico]];<ref group="N">Molti si sono espressi sull'opera dell'artista in questo senso, giungendo a celebrarlo, come [[Romain Rolland]], scrittore e [[Premio Nobel]], che nei primi anni del [[XX secolo]] scrisse: {{citazione|Egli è molto avanti al primo dei musicisti. È la forza più eroica dell'arte moderna.|Romain Rolland, ''Vita di Beethoven'', Parigi, 1903}} La celebrazione di Beethoven avvenne già in vita e molto nota al riguardo è l'orazione tenuta da [[Franz Grillparzer]] al suo funerale: {{citazione|Dal tubare della colomba allo scrosciare della tempesta, dall'impiego sottile dei sagaci artifici al tremendo limite in cui la cultura si perde nel tumultuante caos della natura, egli ovunque è passato, tutto ha sentito.<br /><br />Chi verrà dopo di lui non continuerà, dovrà ricominciare, perché questo precursore ha condotto l'opera sua fino agli estremi confini dell'arte.|[[Franz Grillparzer]], orazione funebre, 29 marzo 1827}}</ref> tuttavia, pur anticipando molti aspetti del futuro [[romanticismo]],<ref name="solomon1">{{cita libro|autore=Maynard Solomon |titolo=Beethoven essays|data=1988 |editore=Harvard University Press|città=Cambridge, Mass.|isbn=978-0-674-06379-2|p=IX-X}}</ref><ref name="rosen1">{{cita libro|autore=Charles Rosen |titolo=The classical style: Haydn, Mozart, Beethoven|data=1997|editore=W. W. Norton|città=New York|isbn=0-393-31712-9|pp=329-330}}</ref> la sua adesione alle regole dell'[[armonia]] nelle modulazioni, il rigetto dei [[Scala cromatica|cromatismi]] nelle melodie, la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del [[Classicismo (musica)|classicismo]].<ref>{{cita libro |autore=Giorgio Pestelli |titolo=L'età di Mozart e Beethoven |data=1987 |editore=edt |città=Torino|pp=238-269}}</ref>