Sovrani di Milano: differenze tra le versioni
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I Visconti detennero, salvo una breve parentesi dal [[1302]] al [[1311]] durante la quale [[Guido della Torre]] riuscì a riappropriarsi della città,<ref>{{cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guido-della-torre_%28Dizionario-Biografico%29/|nome=Anna|cognome=Caso|titolo=Della Torre, Guido|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=37|editore=Treccani|data=1989}}</ref> ininterrottamente la signoria, associata al "titolo di [[vicario imperiale]] della Lombardia". Verso la fine del [[XIV secolo]], le faide all'interno della famiglia si erano acuite, sfociando in morti sospette e cospirazioni e portando ad un progressivo declino della signoria frenato dal [[colpo di Stato]] di [[Gian Galeazzo Visconti]] contro lo zio [[Bernabò Visconti|Bernabò]], che pianificava l'eliminazione del nipote di cui aveva usurpato l'eredità paterna.<ref>{{cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bernabo-visconti_%28Enciclopedia-Italiana%29/|nome=Luigi|cognome=Simeoni|titolo=Visconti, Bernabò|opera=Enciclopedia Italiana|editore=Treccani|data=1937}}</ref>
Con la presa di potere di Gian Galeazzo, la signoria subì un'evoluzione territoriale: dal [[1387]] al [[
La prematura morte di Gian Galeazzo nel [[1402]], poco dopo l'avvio dell'espansione verso la Toscana (nel [[1399]] era stata acquisita [[Repubblica di Pisa|Pisa]]), sancì la fine dei disegni espansionistici viscontei.<ref>{{cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/gian-galeazzo-visconti-duca-di-milano_%28Dizionario-Biografico%29/|nome=Andrea|cognome=Gamberini|titolo=Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=54|editore=Treccani|data=2000}}</ref> [[Giovanni Maria Visconti]], figlio e successore di Gian Galeazzo, cercò di arginare lo sfaldamento dello "stato visconteo" attraverso tattiche brutali, incluse razzie, espropri, omicidi e sacchi contro città e opponenti, aumentando per effetto contrario i disordini e le cospirazioni che portarono nel [[1412]] al suo assassinio.<ref>{{cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-maria-visconti-duca-di-milano_(Dizionario-Biografico)|nome=Andrea|cognome=Gamberini|titolo=Giovanni Maria Visconti, duca di Milano|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=56|editore=Treccani|data=2001}}</ref> Di conseguenza, la corona ducale passò a suo fratello [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]], che preferì ricorrere all'astuzia diplomatica e a militari esperti per ricostituire il ducato, che non riuscì però ad arginare la limitazione del ducato alla sola [[Lombardia]] (eccetto [[Brescia]] e [[Mantova]]). Le sconfitte e la pressione crescente di vicini ambiziosi portarono il Visconti ad un crollo psicologico, che afflisse anche il governo del ducato e la sua vita privata, non generando alcuna prole legittima dal matrimonio e di conseguenza assicurando l'estinzione della dinastia viscontea, così come una [[guerra di successione]], alla sua morte nel [[1447]].<ref>{{cita libro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-maria-visconti-duca-di-milano_%28Dizionario-Biografico%29/|nome=Gigliola|cognome=Soldi Rondinini|titolo=Filippo Maria Visconti, duca di Milano|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=47|editore=Treccani|data=1997}}</ref>
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