Ghiyath al-Din Muhammad I: differenze tra le versioni
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'''Ghiyath al-Din Muhammad I''' (morto nell'ottobre del 1365) fu il secondo [[sultano]] degli [[Eretnidi]], nell'[[Anatolia]] centrale e orientale, regnando dal 1352 fino alla sua morte.
Fu messo sul trono in giovane età e lottò per mantenere la sua autorità sullo stato fondato da suo padre, Eretna. Sebbene inizialmente fosse preferito al fratello maggiore Jafar, Muhammad fu detronizzato dai suoi emiri all'inizio del suo regno e sostituito dal fratello.
Dopo un certo periodo in esilio, ritornò, ripristinò il trono e uccise il fratello. Tuttavia, durante il suo regno, dovette affrontare ribellioni e perdette territori a favore dei signori turcomanni locali, dei [[Dulqadiridi|Dulkadiridi]] e degli [[Impero ottomano|Ottomani]] . Dopo aver posto fine alla rivolta del suo ex visir Khoja Ali Shah ed essere tornato nella capitale, [[Kayseri]], Muhammad fu assassinato dai suoi [[Emiro|emiri]], che incoronarono suo figlio [[Ala al-Din Ali|Ali]] come nuovo sultano.
== Giovinezza ==
Muhammad nacque da Eretna e Isfahan Shah Khatun. Sua madre, Isfahan Shah Khatun, era una parente del sovrano [[Jalayridi|Jalayiride]] [[Hasan-e Bozorg|Hasan Buzurg]] .<ref name="Cita|Uzunçarşılı|1968">{{Cita|Uzunçarşılı|1968}}</ref> Il padre di Muhammad, Eretna, era un ufficiale di origine [[Uiguri|uigura]] inizialmente al servizio di [[Chupan]] e di suo figlio [[Timurtash]]. Si trasferì in Anatolia dopo la nomina di Timurtash a governatore [[Ilkhanato|ilkhanide]] locale e prese parte alle sue campagne per sottomettere i capi turcomanni della periferia occidentale della penisola. La situazione fu interrotta dalla caduta di Timurtash, dopo la quale Eretna si nascose. Dopo lo scioglimento dell'Ilkhanato, si schierò con Hasan Buzurg, che alla fine lasciò l'Anatolia per governare Eretna quando tornò a est per scontrarsi con i rivali [[Chupanidi|Chobanidi]] e altri signori mongoli. In seguito Eretna cercò il riconoscimento in Egitto del [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|sultanato mamelucco]] per consolidare il suo potere, mantenendo un delicato equilibrio, alternando la sua fedeltà tra i mamelucchi e i mongoli. Nel 1343 dichiarò l'indipendenza come sultano dei suoi domini. Il suo regno fu ampiamente descritto come prospero grazie ai suoi sforzi per mantenere l'ordine nel suo regno, tanto che era conosciuto come Köse Peyghamber (in italiano: Profeta senza barba). Eretna morì nel 1352.<ref>{{Cita|Cahen|1965}}</ref>
== Ascesa al trono e primo regno ==
Muhammad stava studiando a [[Konya]] quando suo padre morì. Era apprezzato dalla maggior parte degli [[Emiro|emiri]] di Eretna e, dopo la morte del padre, il visir di Eretna Khoja Ali Shah, invitò segretamente Muhammad a [[Kayseri]] per diventare il nuovo sultano, sebbene il fratello maggiore di Muhammad, Jafar, risiedesse già lì. Jafar venne imprigionato da Muhammad per qualche tempo, ma riuscì poi a fuggire in [[Egitto]]. Tuttavia, il governo di Muhammad non ebbe successo, perché si comportò in modo dissoluto e trattò ingiustamente i suoi fratelli.
Fin da giovane, l'autorità passò nelle mani dei suoi emiri.<ref
== Secondo regno e morte ==
Dopo aver perso il trono a favore del fratellastro, Muhammad fuggì a Konya,<ref
Nel 1361, come rappresaglia per un'incursione dei [[Tatari]] della trubù Chavdar, il sovrano [[Impero ottomano|ottomano]] [[Murad I]] catturò [[Castello di Ankara|il castello di Ankara]] dagli Eretnidi. Nel settembre del 1362, Muhammad si alleò con i [[Dulqadiridi]] in una campagna congiunta che scacciò con successo i Mamelucchi da [[Malatya]]. Il governatore mamelucco di [[Damasco]], Yalbugha, e il suo esercito di 24.000 uomini marciarono verso nord e razziarono le terre degli Eretnidi e dei Dulqadiridi. Tuttavia, questo sforzo non permise di ristabilire il controllo mamelucco.<ref
Secondo lo storico Kemal Göde, Muhammad ritornò in conflitto con Khoja Ali Shah, che uccise vicino a Zamantu il 30 maggio 1358.<ref>{{Cita|Göde|1994}}</ref> Ciò si discosta dal precedente lavoro di İsmail Hakkı Uzunçarşılı, il quale spiega che Khoja Ali Shah guidò una rivolta contro Muhammad nel 1364 e marciò verso Kayseri. Muhammad fu sconfitto e dovette chiedere aiuto al sultano mamelucco Al-Kamil Sha'ban . Su decreto del sultano mamelucco, il governatore di [[Aleppo]] inviò le sue forze in aiuto di Muhammad, con le quali sottomise e giustiziò Khoja Ali Shah nel 1365.<ref
Poco dopo, nell'ottobre del 1365, altri emiri che volevano preservare la loro autonomia, come Hajji Shadgeldi e Hajji Ibrahim, uccisero Muhammad a [[Kayseri]], prima che potesse rafforzare la sua autorità, e incoronarono suo figlio [[Ala al-Din Ali|Ali]] .<ref
== Famiglia ==
Dopo l'assassinio di Muhammad, gli successe il figlio [[Ala al-Din Ali]]. Secondo l'opera di storia commissionata dai Karamanidi, ''Karamanname'', Muhammad aveva anche un figlio maggiore di nome Eretna. Fu, ad un certo punto, dichiarato sovrano, ma venne sconfitto e imprigionato dai Karamanidi. Dopo aver detenuto il trono per qualche tempo, fu infine ucciso da Ala al-Din di Karaman. Eretna ebbe due figli chiamati Esenbogha e Ghazi, il primo dei quali si dice abbia una tomba a [[Niğde]] . Tuttavia, i dettagli sulla sua vita non sono menzionati da nessuna fonte di quell'epoca al di fuori del ''Karamanname''.<ref
== Note ==
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