Falchera: differenze tra le versioni

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Nei primi [[Anni 1970|anni settanta]], a seguito del costante aumento demografico in città, il quartiere della Falchera venne ampliato nei suoi confini settentrionali, realizzando così un nuovo nucleo urbano noto con il nome di ''Falchera Nuova''.
 
Caratterizzata da edifici parzialmente a schiera (di 4 piani) e parzialmente a torre (sedici edifici di 10 piani), disposti in maniera lineare e dalle facciate rosse o bianche, la Falchera Nuova conobbe uno sviluppo urbanistico e architettonico diverso da quello della Falchera Vecchia (fra le differenze maggiori, ad esempio, vi fu il ricorso a sistemi di [[prefabbricato|prefabbricazione]])<ref>{{Cita news|url=http://www.museotorino.it/view/s/a01e7c87494f473587bfff854897c115|titolo=Torri del Quartiere "Falchera Nuova"|editore= museo Torino}}</ref>, uno sviluppo che, come nel caso dell'INA-Casa per Falchera Vecchia, fu strettamente vincolato alle richieste [[Gescal]] e [[IACP]] (l'attuale ATC), una difficile integrazione con il resto della città a causa del suo relativo isolamento territoriale.<br/> GiàDurante negligli anni settanta il nuovo quartiere si dotò di strutture scolastiche (scuola materna, scuola elementare e scuola media) e progressivamente di servizi sociali e commerciali (lungo via degli Abeti) e nel [[1976]] inaugurò la Parrocchia di ''Gesù Salvatore''.
[[File:Falchera Torri.jpg|thumb|"Torri bianche" in Via degli Ulivi]]
Va ricordato, a difesa della memoria storica, che nell'area est dell'odierna Falchera Nuova un tempo sorgeva la cascina ''Gli Stessi'', di origine settecentesca e ancora attiva alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. Anche noto come ''Gli Istesi'' o ''cascina della Mensa Arcivescovile di Torino'',<ref>{{cita libro|cognome=Grossi|nome=Giovanni Lorenzo Amedeo|titolo=Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino è suoi contorni|città=Torino|anno=1790|pp=80-81}}</ref> l'edificio venne abbattuto nei primi anni settanta per far posto al nuovo quartiere. A pochi passi dalla cascina si stendeva un boschetto molto fitto con al suo interno un piccolo specchio d'acqua, chiamato da tutti "Laghetto", dal quale la gente attingeva l'acqua per dissetarsi; nei medesimi anni, tuttavia, al posto del laghetto venne costruito il Centro Commerciale di Falchera Nuova, ancora oggi presente lungo via degli Abeti.