Massimo D'Alema: differenze tra le versioni

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*[[Presidente]] della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali]] <small>(dal 05/02/1997 al 21/10/1998)</small>
'''XVI legislatura:'''
*[[COPASIR#Presidenti|Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica]] <small>(dal 26/01/2010 al 15/03/2013)</small>
| sito12 = http://leg16.camera.it/29?shadow_deputato=29400&idpersona=29400
| carica13 = [[Europarlamentare]]
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==== Segretario della FGCI ====
Nel [[1975]] [[Enrico Berlinguer]] stava cercando un successore per [[Renzo Imbeni]] alla guida della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], per la quale voleva un nuovo corso che la risollevasse dalla diminuzione degli iscritti e la portasse più vicina alla linea del [[compromesso storico]]<ref name=fa/>. Il successore designato era Amos Cecchi, ma il suo principale sostenitore [[Carlo Alberto Galluzzi]] fu sostituito nella carica di supervisore della FGCI dall{{'}}''[[Giorgio Amendola|amendoliano]]'' [[Gerardo Chiaromonte]], amico di famiglia dei D'Alema, che scelse il futuro segretario fra D'Alema e Mussi, optando infine - dopo una cena informale coi due - per il primo, che pure non era formalmente iscritto all'organizzazione come previsto dallo statuto: la scelta di uno sconosciuto sembrò ai membri della FGCI un atto di forza e un attentato all'autonomia dell'organizzazione.
 
In quel periodo il motto della FGCI era "''stare nel movimento''": D'Alema cercò di mediare fra la [[sinistra extraparlamentare]] e il partito per evitare una rottura definitiva, inizialmente senza risultati di rilievo. Per dare consistenza a questa prova di dialogo, si creò il settimanale ''Città futura'', che arrivò a vendere 50.000 copie: era diretto da [[Ferdinando Adornato]] e ospitava articoli di persone dalle opinioni più varie, animato da [[Umberto Minopoli]], [[Claudio Velardi]], [[Giovanni Lolli]], [[Goffredo Bettini]], [[Marco Fumagalli]], [[Walter Vitali]], [[Giulia Rodano]], [[Livia Turco]], [[Leonardo Domenici]]: secondo D'Alema «''l'ultima generazione di quadri del partito. Lì si formò un legame umano [...] quel tipo di solidarietà non si è spezzato, anche se abbiamo preso strade diverse''». Il giornale chiuse poco dopo.
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Nel 1990, terminata l'esperienza come direttore de ''L'Unità'', Occhetto aveva bisogno di lui per dare seguito alla [[svolta della Bolognina]]. D'Alema, da coordinatore della segreteria, si occupava dei rapporti con l'ala a sinistra del partito ed era una garanzia di stabilità, per il suo essere un «''figlio del partito''» che non l'avrebbe mai tradito o gettato a mare; al contrario, Occhetto appariva voler approfittare della svolta per demolire parte della tradizione del partito con cui non era a proprio agio<ref name="fa" />. Infatti nel suo libro ''Il sentimento e la ragione'' Occhetto scrive che D'Alema affrontò la svolta descrivendola come una "''dura necessità''", impostazione che strideva con la sua.
 
D'Alema divenne subito coordinatore della segreteria del neonato partito, acquistandovi una posizione eminente (anche grazie al controllo delle leve organizzative) e quasi facendo ombra a Occhetto, tanto da essere considerato il vicesegretario ''[[De facto|''de facto]]'']].
 
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1992|politiche del 1992]] si ricandidò alla Camera, come capolista del [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS) nella [[circoscrizione Lecce-Brindisi-Taranto|medesima circoscrizione]], venendo rieletto con 30.819 preferenze<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&levsut1=1&es0=S&es1=S&ms=S&ne1=25&lev1=25|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo|accesso=2025-04-23}}</ref>. Nel corso della [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] ha fatto parte della [[Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati|5ª Commissione Bilancio, tesoro e programmazione]], oltre a ricoprire l'incarico di capogruppo del [[gruppo parlamentare]] PDS a [[Montecitorio]]. Ad aprile 1992 venne escluso dalla direzione del partito per diventare capogruppo alla Camera. Contemporaneamente [[Walter Veltroni]], Responsabile della propaganda, venne promosso da Occhetto alla direzione de ''L'Unità''.
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==== Rimpasto di governo e dimissioni ====
[[File:President Bill Clinton with Italian Prime Minister Massimo D'Alema.jpg|miniatura|Incontro bilaterale tra D'Alema, assieme al suo [[Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana|ministro degli esteri]] [[Lamberto Dini|Dini]], e il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente statunitense]] [[Bill Clinton]] col [[segretario di Stato statunitense]] [[Madeleine Albright]] a [[Firenze]]]]
Il primo governo presieduto da D'Alema rimase in carica fino al 22 dicembre [[1999]], quando nell'ottobre precedente venne annunciata una crisi di governo pilotata allo scopo di farvi entrare [[I Democratici]] di [[Arturo Parisi]], ma passarono due mesi perché si arrivasse al D'Alema bis..
 
Il secondo governo D'Alema giura al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] il 22 dicembre [[1999]] davanti al nuovo presidente della Repubblica [[Carlo Azeglio Ciampi]]. Questo esecutivo, rimasto in carica per 4 mesi e 4 giorni, è ricordato per essere come uno dei più brevi della [[Storia della Repubblica Italiana|storia repubblicana]].
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=== Ministro degli affari esteri ===
[[File:D'Alema et Rice.jpg|thumb|D'Alema col [[Segretario di Stato statunitense]] [[Condoleezza Rice]] il 16 giugno [[2006]].]]
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] D'Alema si ricandida alla Camera, tra le liste de L'Ulivo (che univa principalmente i DS con [[La Margherita]]) come capolista nella [[Circoscrizione Puglia (Camera dei deputati)|circoscrizione Puglia]], venendo eletto deputato e dimettendosi da europarlamentare, venendo sostituito da [[Andrea Losco]]. È stato proposto in modo informale da [[L'Unione]] come presidente della Camera dei deputati, ma lo stesso D'Alema ha poi rinunciato a questo incarico per evitare possibili divisioni all'interno della coalizione e facilitando così la proposta e successiva elezione di Fausto Bertinotti..
 
A maggio [[2006]], alla scadenza del settennato di [[Carlo Azeglio Ciampi]] e dopo la rinuncia di quest'ultimo ad un possibile nuovo reincarico, è stato per alcuni giorni proposto in modo informale dal [[centrosinistra|centro-sinistra]] come [[presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]. Data la divisione che il suo nome ha provocato nel mondo politico, [[l'Unione]], dopo una nuova rinuncia di D'Alema, ha preferito convenire per il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] sul nome di un altro esponente dei DS, [[Giorgio Napolitano]], eletto presidente della Repubblica il 10 maggio.
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=== Sospetto di concorso in aggiotaggio nella scalata alla BNL ===
Per D'Alema è stato ipotizzato dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] [[Clementina Forleo]] il concorso in [[aggiotaggio]] nell'ambito della scalata alla [[Banca Nazionale del Lavoro]] (BNL) organizzata dalla [[Unipol]] di [[Giovanni Consorte]]<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_27/forleo_trasferimento_1e93a66e-4439-11dd-b2f6-00144f02aabc.shtml|titolo=Il Csm assolve la Forleo E lei: «La giustizia trionfa»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=27|mese=06|anno=2008|accesso=15 dicembre 2009}}</ref>. Il giudice Forleo richiese nel 2007 al Parlamento la possibilità di utilizzare le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche che coinvolgevano D'Alema<ref name="Le intercettazioni sul Corriere">{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/06_Giugno/12/dalema_a_consorte_facci_sognare_vai.shtml|titolo=Ecco le telefonate D'Alema a Consorte|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=12|mese=06|anno=2007|accesso=15 dicembre 2009}}</ref>, Consorte e [[Piero Fassino]] nel procedimento a carico degli scalatori, procedimento che peraltro non vede D'Alema tra gli indagati..
 
Secondo il [[Parlamento europeo]] - chiamato dal Parlamento italiano a pronunciarsi in materia, in quanto D'Alema era parlamentare europeo all'epoca dei fatti - i testi delle telefonate tra D'Alema e Consorte non potranno essere utilizzati in quanto già esistono agli atti elementi di prova sufficienti a suffragare l'accusa nei confronti degli autori della scalata, peraltro già rinviati a giudizio.<ref name="Le intercettazioni sul Corriere" /><ref name="La decisione del Parlamento Europeo">{{pdf}} {{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/pdfs/news/expert/infopress/20081117IPR42195/20081117IPR42195_it.pdf|titolo=Immunità di Massimo D'Alema|sito=Comunicato stampa Parlamento Europeo|accesso=15 dicembre 2009}}</ref>
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A marzo 2022 è stato coinvolto, con ampia eco sulla stampa<ref>{{Cita web|url=https://www.affaritaliani.it/economia/d-alema-armi-alla-colombia-la-carta-di-finmeccanica-che-inguaia-ex-premier-786906.html|titolo=D'Alema, armi alla Colombia. La carta di Finmeccanica che inguaia l'ex premier|sito=Affaritaliani.it|data=22 marzo 2022|lingua=it|accesso=23 gennaio 2024}}</ref><ref>[https://www.huffingtonpost.it/politica/2022/03/01/news/d_alema_armi_colombia-8870002/ L'intermediario D'Alema e la vendita di mezzi da guerra alla Colombia - Huffington Post]</ref>, in una vicenda internazionale di vendita di sistemi militari alla [[Colombia]] da parte di alcune aziende italiane come [[Leonardo (azienda)|Leonardo]] e [[Fincantieri]]. Nell'ambito di tale negoziazione D'Alema avrebbe ricoperto un ruolo di mediatore. Al riguardo la [[Procura della Repubblica|procura]] di Napoli ha aperto un'inchiesta, dove l'ex presidente del Consiglio non risultava indagato fino al 6 giugno [[2023]], quando assieme ad [[Alessandro Profumo]] viene indagato per [[corruzione]] internazionale aggravata.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/23/dalema-e-le-armi-alla-colombia-la-procura-di-napoli-indaga-su-sedicenti-intermediatori-dopo-un-esposto/6534798/|titolo=D’Alema e le armi alla Colombia, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo|sito=Il Fatto Quotidiano|data=23 marzo 2022|lingua=it|accesso=12 giugno 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/06/06/navi-e-aerei-alla-colombia-dalema-e-profumo-indagati-_6318ac80-8834-4831-a98b-f92e2bc68940.html|titolo=Navi e aerei alla Colombia, D'Alema e Profumo indagati - Cronaca|sito=Agenzia ANSA|data=6 giugno 2023|lingua=it|accesso=6 giugno 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2023/06/lindagine-sulla-compravendita-di-navi-e-aerei-dalla-colombia-dalema-e-profumo-indagati--f535514a-65d7-4bd6-95a9-9cec014d944d.html|titolo=L'indagine sulla compravendita di navi e aerei dalla Colombia: D'Alema e Profumo indagati|autore=Redazione di Rainews|sito=RaiNews|data=6 giugno 2023|lingua=it|accesso=6 giugno 2023}}</ref>
 
L'11 aprile [[2025]] il Tribunale di Napoli dispone, su richiesta della Procura, l'archiviazione per tutti gli indagati.<ref>[https://www.corriere.it/politica/25_aprile_11/armi-alla-colombia-archiviato-d-alema-cf5c2ef6-773e-470f-8f8c-d20f066eexlk.shtml Armi alla Colombia, archiviato D’Alema | Corriere.it]</ref><ref>https://www.laverita.info/armi-la-colombia-salva-dalema-la-corruzione-ce-ma-si-archivia-2671753607.html</ref><ref>https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/04/11/news/armi_alla_colombia_archiviate_a_napoli_le_accuse_per_d_alema_e_profumo-424122052/</ref>
 
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