Re Artù: differenze tra le versioni

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[[File:Artus2.jpg|miniatura|Una statua di Artù in [[bronzo]] con visiera alzata e scudo è tra i cavalieri in [[lutto]] alla tomba dell'[[Massimiliano I d'Asburgo|imperatore Massimiliano I]] (morto nel [[1519]]), nella [[Hofkirche (Innsbruck)|Hofkirche]] a [[Innsbruck]].]]
* Il luogo natale di Artù si tramanda essere [[Tintagel]], in [[Cornovaglia]]. Fu [[Goffredo di Monmouth]] il primo a proporre tale località, ma lo storico scrisse circa cinque secoli dopo gli eventi dell'epoca arturiana e a Tintagel nessun ritrovamento archeologico risulta riconducibile direttamente ad Artù.<ref name="Ibidem"/>
* Premesso che Artù, nell'epoca storica in cui è probabilmente vissuto, non si vestiva come un sovrano medioevale ma come un legionario romano e che la sua reggia non fosse un castello, ma più probabilmente un accampamento romano, non si conosce esattamente il luogo in cui egli teneva la propria corte, che - assai più probabilmente - era un consiglio di guerra. Tra il 1989 ed il 1997 una serie di scavi archeologici presso l'antica città romana di [[Viroconium]] evidenzia un notevole ingrandimento del centro abitato tra il 400 ed il 650 d.C., dimostrando che era abitata da una popolazione romano - britannica anche dopo il tritiro delle legioni da parte del morente [[impero romano]]. Oggigiorno il sito archeologico si ubica presso il villaggio di [[Wroxeter]], circa otto chilometri a sud-est di [[Shrewsbury]], un modesto insediamento, ma all'epoca dei fatti di Artù, era addirittura più densamente popolato di [[Londinium]], [[Londra]], in piena decadenza. La corte di Artù si trovava in un luogo noto come "[[Camelot]]", in un castello posto in riva a un fiume, nel mezzo d'una fitta e umida foresta, dove la luce solare penetrava appena. Una descrizione troppo vaga dal punto di vista geografico per anche solo tentare di proporre una identificazione.<ref name="Ibidem"/> Tale località appare, in un fugace accenno, per la prima volta, nel poema ''[[Lancillotto o il cavaliere della carretta]]'', scritto all'incirca nel [[1170]] da [[Chrétien de Troyes]], quando Goffredo di Monmouth, circa cinquant'anni prima, scriveva di una cittadina del [[Galles]], [[Caerleon]].<ref name="Ibidem"/> A parte il non trascurabile fatto che esiste una località omonima nel [[Monmouthshire]], nei secoli seguenti si sono proposte tutta una serie di nomi di città per la mitica Camelot: Sir [[Thomas Malory]] la identifica con [[Winchester (Hampshire)|Winchester]] nello [[Hampshire]] e - a cavallo tra il [[1500]] e il [[1600]] - si sono fatti i nomi di [[Carlisle]], in [[Cumbria]], [[Camelford]] in Cornovaglia, una collina nel [[Somerset]], ove sorge la parrocchia di [[Queen's Camel]],<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=The American People Encyclopedia|città=New York|anno=1964|editore=Grolier Incorporated|volume=vol. IV|p=153}}</ref> e la città di [[Colchester]]<ref>{{Citacita articolonews |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/27/re-artu-un-grande-generale.html |titolo=Re Artù |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=27 settembre 1994-09-27 |accesso=2022-04-21}}</ref> nell'[[Essex]], il cui nome latino "Camulodunum" ben potrebbe aver dato origine al nome Camelot.
* Il luogo di sepoltura di Artù, ovvero la brumosa isola di [[Avalon]] è un altro luogo che invano s'è cercato d'identificare geograficamente nel corso dei secoli. All'epoca di Goffredo di Monmouth s'era soliti individuare la tomba del monarca con l'[[abbazia di Glastonbury]], nel [[Somerset]]. Prima dell'anno [[1000]], in effetti, [[Glastonbury]] era un'isola circondata da paludi. Altre interpretazioni medioevali la riscontrano in un'isola prospiciente le coste del [[Galles]] nordoccidentale, [[Bardsey Island]]. Curiosamente però, l'isola degli eroi celtici defunti deriva il suo nome, assai probabilmente, dal sostantivo celtico "[[Ymys yr Afallan]]", ovvero l'"Isola delle mele", una sorta di [[Campi Elisi]] celtici, o - alternativamente - potrebbe esser connessa al termine celtico generico per "[[oltretomba]]", "[[Affallach]]", che significa "Il sovrano della morte".<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=The American People Encyclopedia|città=New York|anno=1964|editore=Grolier Incorporated|volume=II|pagina=354}}</ref>
* Il più antico riferimento alla battaglia finale in cui Artù venne ferito a morte si trova negli [[Annales Cambriae]], che riporta la data del 537: "lo scontro di Camlann nel quale Artù e Medraut (Mordred) morirono"<ref>{{cita web|lingua=en|autore=August Hunt|anno=2005|titolo=From Glein to Camlann: The life and death of King Arthur|accesso=24 gennaio 2024|url=http://www.facesofarthur.org.uk/articles/guestdan2.htm}} Studi su Vortigern.</ref> senza peraltro specificare se nella battaglia i due guerrieri fossero su schieramenti opposti ("Hoc anno, Gueith camlann in qua Arthur et Medraut corruerunt, et mortalitas in Brittannia et in Hibernia fuit"). Il nome della località, in tale cronaca, è riportato in duplice versione in lingua bretone, come "Gwaith Camlan" e/o "Brwydr Camlan". I resoconti successivi si trovano nell'Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, dove già compare il tema del tradimento di Mordred nei confronti di Artù e nella storia gallese "Il sogno di Rhonabwy". La [[brughiera]] ove rimase ferito a morte re Artù, [[Camlann]], sicuramente non è da identificarsi con la città di [[Salisbury]] delle narrazioni medioevali tarde. Potrebbe esser identificata con la piana di [[Queen's Camel]], nel [[Somerset]], ma - anche in questo caso - non è univoca l'identificazione, poiché altri propongono i dintorni delle città di [[Birdoswald]], limitrofa al fortino romano di [[Banna (castrum)|Banna]], o di [[Castlesteads]], anch'essa prossima al forte romano di [[Camboglanna]] del [[Vallo di Adriano]] entrambi in [[Cumbria]]. Il cronista gallese altomedievale Nennio identifica il luogo con il villaggio di [[Cambuslang]], oggigiorno un rione periferico della città scozzese di [[Glasgow]], anch'essa non troppo distante dal Vallo di Adriano. Alternativamente, gli storici ritengono probabile anche la contea dello [[Shropshire]], una contea al confine tra [[Inghilterra]] e [[Galles]], seppur non si siano avviate campagne di scavi archeologici a conferma di detta ipotesi. In tale regione esiste, però, un luogo che ben si adatta con il racconto tradizionale del sito ove Artù (menzionato col nome di "Owain Danwyn") trovò la morte, descritto per la prima volta in un resoconto del 800 d.C., e non troppo distante dall'identificazione della reggia di Camelot, nell'ipotesi che essa coincidesse con il sito romano - britannico di Viroconium, pure esso ubicato in tale contea (a 20&nbsp;km in direzione nord - occidentale). Qui, alcuni storici<ref name=PeK /> collocano il luogo dell'ultima battaglia di Artù, a [[Rhyd-y-Groes]], in una piana sul [[fiume Camlad]], dove, peraltro, sono presenti i resti di un fortino romano.<ref name="Ibidem"/>
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* {{cita libro|lingua=en|autore=Richard Barber|anno=2004|titolo=The Holy Grail: Imagination and Belief|città=London|editore=Allen Lane|ISBN=978-0-7139-9206-9|cid=Barber, 2004}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Laurence Binyon|anno=1923|titolo=Arthur: A Tragedy|città=London|editore=Heinemann|OCLC=17768778|cid=Binyon, 1923}}
* {{Citacita articolonews |lingua=en |autore=Rachel Bromwich |titolo=Concepts of Arthur |rivista=Studia Celtica |numero=9-10 |anno=1976 |pagine=163-81}}
* {{cita libro|lingua=en|autore1=Rachel Bromwich|anno=1978|titolo=Trioedd Ynys Prydein: The Welsh Triads|città=Cardiff|editore=University of Wales Press|ISBN=978-0-7083-0690-1|edizione=2|cid=Bromwich, 1978}}
* {{Cita libro |lingua=en |curatore=Rachel Bromwich |curatore2=A. O. H. Jarman |curatore3=Brynley F. Roberts |titolo=The Arthur of the Welsh |url=https://archive.org/details/arthurofwelshart0000unse |città=Cardiff |editore=University of Wales Press |anno=1991 |isbn=978-0-7083-1107-3}}
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* {{cita libro|lingua=en|curatore=Sidney Lanier|anno=1922|titolo=The Boy's King Arthur: Sir Thomas Malory's History of King Arthur and His Knights of the Round Table|illustratore=[[Newell Convers Wyeth]]|città=New York|editore=Charles Scribner's Sons|cid=Lanier, 1922}}
* {{cita libro|lingua=en|autore1=C. Scott Littleton|autore2=Linda A. Malcor|anno=1994|titolo=From Scythia to Camelot: A Radical Reassessment of the Legends of King Arthur, the Knights of the Round Table and the Holy Grail|città=New York|editore=Garland|ISBN=978-0-8153-1496-7|cid=Littleton e Malcor, 1994}}
* {{Citacita articolonews |lingua=en |autore=[[Roger S. Loomis]] |titolo=The Arthurian Legend precedente 1139 |rivista=The Romanic Review |numero=32 |anno=1941 |pagine=3-38}}
* {{Cita libro |lingua=en |curatore=Roger S. Loomis |anno=1956 |capitolo=The Arthurian Legend before 1139 |titolo=Wales and the Arthurian Legend |città=Cardiff |editore=University of Wales Press |pagine=179-220 |OCLC=2792376 |cid=Loomis, 1956}}
* {{Cita libro |lingua=en |curatore=Roger S. Loomis |titolo=Arthurian Literature in the Middle Ages |url=https://archive.org/details/arthurianliterat0000loom |città=Oxford |editore=Clarendon Press |anno=1959 |isbn=0-19-811588-1}}