Re Artù: differenze tra le versioni
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Ricordi e rielaborazioni della tradizione romanzesca non sono l'unico aspetto importante della leggenda moderna di re Artù. Sono stati effettuati anche tentativi di rappresentarlo come una vera figura storica appartenente al [[VI secolo]], togliendoli gli aspetti "romantici". Come Taylor e Brewer hanno notato, questo ritorno alla tradizione medievale di Goffredo di Monmouth e alla ''Historia Brittonum'' è una tendenza recente che è diventata dominante nella letteratura arturiana negli anni successivi alla fine della [[seconda guerra mondiale]], grazie alla figura leggendaria del re britannico che si oppone agli invasori germanici.<ref>{{cita|Taylor e Brewer, 1983}}, capitolo nove; vedi anche {{cita|Higham, 2002|pp. 21-22, 30}}.</ref> La serie radiofonica di [[Clemence Dane]], ''The Saviors'' (1942), fa uso dell'Artù storico per incarnare lo spirito della resistenza eroica, similmente a come farà [[Robert Cedric Sherriff]] nel suo ''The Long Sunset'' (1955).<ref>{{cita|Thompson, 1996|p. 141}}.</ref> Questa tendenza a mettere Artù in un contesto storico è evidente anche nei romanzi storici e fantastici pubblicati in questo periodo [120]. Negli ultimi anni, il personaggio di Artù rappresentato come un vero e proprio eroe del V secolo ha fatto il suo ingresso nelle versioni cinematografiche legate alla leggenda, in particolare le serie televisive ''[[Artù re dei Britanni]]'' (1972-73), ''[[Merlin (serie televisiva)|Merlin]]'' (2008-12), ''[[Camelot (serie televisiva)|Camelot]]'' (2011) e nei film ''[[King Arthur (film)|King Arthur]]'' (2004), ''[[L'ultima legione (film)|L'ultima legione]]'' (2007) e ''[[King Arthur - Il potere della spada]]'' (2017).
== Aspetto
Le fonti medievali forniscono scarse informazioni sull'aspetto fisico di Re Artù. Nella [[''Morte di Artù''|La morte di Artù]] di Thomas Malory, l'unico dettaglio significativo riguarda i suoi occhi, descritti come grigi. La ''[[Historia Regum Britanniae]]'' di Goffredo di Monmouth si sofferma invece sull'equipaggiamento militare, citando una ''lorica hamata'' e un elmo dorato recante l'effige di un drago. Wace, nel suo ''Roman de Brut'', descrive Artù come un uomo alto, forte, invincibile in battaglia, con pelle chiara, capelli biondi e una barba che ne caratterizza la maturità. Layamon aggiunge ulteriori tratti: lo immagina cresciuto in Bretagna, di sguardo penetrante e figura imponente, dotato di un’eleganza che non intacca il suo valore di guerriero.
La personalità di Artù varia sensibilmente a seconda delle tradizioni letterarie. Nelle cronache di Goffredo, è un giovane di bontà innata, generoso e retto, amato da tutti. È guidato da un forte senso della giustizia, generoso al punto da adornare la sua corte di ricchezze che riflettono la prosperità del regno. Secondo [[Layamon]], fu un padre per i giovani e un conforto per gli anziani, severo con gli avventati e nemico dell’ingiustizia. Wace lo rappresenta anche come assetato di gloria e desideroso di compiere imprese memorabili, tratteggiandolo come un sovrano cortese e idealizzato. <ref>Francesco Marzella, ''Re Artù'', capitolo 1.4; Laterza, pubblicato il 7 febbraio 2025, ISBN 8858155505.</ref>
Nelle prime opere, Artù è descritto come un feroce condottiero che combatte streghe e giganti, mentre nei romanzi cortesi continentali emerge una figura più passiva e dignitosa, a volte percepita come debole. Nei testi di Chrétien de Troyes e Malory, il re appare saggio ma distante, incapace di opporsi alle tensioni della sua corte, come quando reagisce con silenziosa mestizia al tradimento di Ginevra e Lancillotto. Tuttavia, come osserva Norris J. Lacy, la sua autorità e prestigio restano intatti nonostante le sue debolezze.
Nell'
▲Nell'[[Età vittoriana]], in particolare negli [[Idilli del re]], Artù divenne un simbolo di virilità ideale il cui tentativo di stabilire un regno perfetto sulla terra fallì, infine, a causa della debolezza umana.
== Artù figura storica ==
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