Re Artù: differenze tra le versioni
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== Aspetto e personalità di Re Artù ==
Le fonti medievali forniscono scarse informazioni sull'aspetto fisico di Re Artù. Nella [[
La personalità di Artù varia sensibilmente a seconda delle tradizioni letterarie. Nelle cronache di Goffredo, è un giovane di bontà innata, generoso e retto, amato da tutti. È guidato da un forte senso della giustizia, generoso al punto da adornare la sua corte di ricchezze che riflettono la prosperità del regno. Secondo [[Layamon]], fu un padre per i giovani e un conforto per gli anziani, severo con gli avventati e nemico dell’ingiustizia. Wace lo rappresenta anche come assetato di gloria e desideroso di compiere imprese memorabili, tratteggiandolo come un sovrano cortese e idealizzato. <ref>Francesco Marzella, ''Re Artù'', capitolo 1.4; Laterza, pubblicato il 7 febbraio 2025, ISBN 8858155505.</ref>
Nelle prime opere, Artù è descritto come un feroce condottiero che combatte streghe e giganti, mentre nei romanzi cortesi continentali emerge una figura più passiva e dignitosa, a volte percepita come debole. Nei testi di [[Chrétien de Troyes]] e Malory, il re appare saggio ma distante, incapace di opporsi alle tensioni della sua corte, come quando reagisce con silenziosa mestizia al tradimento di Ginevra e Lancillotto. Tuttavia, come osserva Norris J. Lacy, la sua autorità e prestigio restano intatti nonostante le sue debolezze.
Nell'età vittoriana, in particolare negli ''[[Idilli del re|Idilli del Re]]'' di [[Alfred Tennyson|Tennyson]], Artù viene esaltato come simbolo della virilità ideale e del sovrano perfetto, la cui missione fallisce a causa della fragilità umana.
== Artù figura storica ==
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