Junio Valerio Borghese: differenze tra le versioni
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In seguito l{{'}}''Iride'' fu incorporato ufficialmente dalla [[Spagna franchista|flotta nazionalista spagnola]] e il suo nome venne cambiato da ''Iride'' in ''Gonzalez Lopez'' e poi ''L.3''.
In seguito all'esperienza della guerra civile spagnola venne decorato l'8 aprile 1939 della [[Ricompense al valor militare|medaglia di bronzo al valor militare]]. Permase al comando dell{{'}}''Iride'' sino al 18 aprile 1939.
Successivamente proseguì la carriera sempre sui sommergibili, al comando dei battelli ''[[Galileo Ferraris (sommergibile 1935)|Galileo Ferraris]]'' (dall'11 novembre 1937 all'8 gennaio 1938, temporaneamente), ''[[Nereide (sommergibile 1934)|Nereide]]'' (dal 19 aprile al 14 giugno 1939), ''[[Ametista (sommergibile)|Ametista]]'' (dal 14 giugno al 1º novembre 1939, col quale eseguì le prime esperienze di rilascio dei mezzi speciali) e ''[[Zaffiro (sommergibile)|Zaffiro]]'' (dal 1º novembre 1939 al 9 maggio 1940).
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Nel luglio 1942 Borghese studiò un progetto molto ambizioso, un attacco della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]] al [[porto di New York]]. Fu scelto il [[sommergibile]] atlantico ''[[Leonardo da Vinci (sommergibile)|Leonardo da Vinci]]'' della base [[BETASOM]] di [[Bordeaux]] come mezzo avvicinatore. Il sommergibile avrebbe dovuto trasportare fino alla foce dell'[[Hudson]] un piccolo [[sommergibile tascabile]] [[Classe CA|tipo CA]] (fu inviato via [[treno]] a [[Bordeaux]], per l'operazione, il ''CA 2'') in un apposito “pozzo” ricavato al posto del cannone prodiero<ref>{{Cita|Giorgerini, 2002|pp. 374-375}}.</ref>. Il [[tenente di vascello]] Eugenio Massano fu inviato anch'egli a Bordeaux dal comandante della Xª Flottiglia MAS. Borghese<ref name=autogenerato1>Giulio Raiola e Carlo de Risio, ''Obiettivo America'', in ''Storia Illustrata'' nº 136, marzo 1969, p. 32.</ref> avrebbe dovuto guidare il piccolo [[classe CA]], che con a bordo alcuni «uomini gamma» ([[Sommozzatore|sommozzatori]] d'assalto) e 28 cariche esplosive da 20 a 100 kg si sarebbe recato nel porto per minare delle navi<ref>{{Cita|Giorgerini, 2002|pp. 107, 114 e 288-289}}.</ref>.
I lavori furono effettuati nell'agosto 1942 e in settembre furono svolte le prove di rilascio del ''CA 2'' dal ''Da Vinci'', sotto la supervisione del tenente di vascello Eugenio Massano. Le prove ottennero risultati apprezzabili<ref name="autogenerato1" />: il ''Da Vinci'', in immersione a circa 12 metri, riusciva a rilasciare il piccolo CA e a recuperarlo. In realtà il recupero era un'ipotesi molto remota e si era già previsto che i membri del [[Gruppo Gamma]] avrebbero dovuto distruggere il mezzo al termine dell'operazione per poi raggiungere la terraferma<ref>{{
La missione fu rinviata in seguito alla perdita del ''Da Vinci'' il 23 maggio 1943 e poi annullata a seguito dell'armistizio di due mesi dopo<ref>{{cita testo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/23/Attacco_New_York_nel_Borghese_co_0_01092311852.shtml|titolo=Attacco a New York (dal Corriere della Sera del 23/09/2001)}}</ref>. Si era anche previsto che sarebbero dovute seguire analoghe incursioni contro [[Città del Capo]] e [[Freetown]]<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.com/books?id=bZnfAAAAMAAJ |autore=Giorgio Giorgerini |titolo=Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana |anno=2007 |editore= Mondadori|isbn=978-88-04-51243-1 |p=114}}</ref>.
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==== Gli ultimi anni ====
In seguito al fallimento del golpe, Borghese si rifugiò nella [[Spagna franchista]], mentre nel 1971 fu emesso un mandato di cattura per il fallito colpo di Stato. Non fidandosi della giustizia italiana che, peraltro, nel 1973 revocò l'ordine di cattura e lo prosciolse, rimase all'estero fino alla morte, avvenuta in circostanze sospette a [[Cadice]] il 26 agosto 1974<ref>{{Cita news |titolo=Prince Valerio Borghese |rivista=The Times |città=Londra |data=29 agosto 1974 |editore=The Times Digital Archive }}<!--- forse a pagina 16, ma non trovata edizione online ---></ref>.
In una intervista alla televisione svizzera, nel 1971, Borghese aveva rivendicato il suo progetto di golpe, esprimendo fra l'altro, per l'occasione, il desiderio di «sterminare» i comunisti italiani:
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