Polonia: differenze tra le versioni

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La [[privatizzazione]] di piccole e medie compagnie statali e la presenza di una {{chiarire|legge liberale}} nell'istituire nuove ditte ha permesso il rapido sviluppo di un aggressivo settore privato, ma senza alcuno sviluppo delle organizzazioni per i diritti dei consumatori. La ristrutturazione e la di settori importanti come [[carbone]], [[acciaio]], [[ferrovie]] ed energie, è cominciata. Le più grandi privatizzazioni fino a ora sono state la vendita di [[Telekomunikacja Polska]], la telecom nazionale, alla [[France Télécom]] (2000); e un'emissione del 30% delle azioni della più grande banca polacca, [[PKO BP]], nel mercato polacco (2004). Nonostante tutto il PIL polacco continua ad aumentare del 4% annuo, valore ben maggiore rispetto a quello tedesco<ref>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/economia/2011/12/27/news/euro_la_moneta_perde_fascino_l_europa_dell_est_non_la_vuole-27259690/?rss|titolo=Euro, la moneta perde fascino L'Europa dell'Est non la vuole - L'opinione pubblica della Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Lituania e Ungheria rimane scettica nei confronti della divisa unica. Nei sondaggi, prevale chi vuole mantenere la vecchia moneta locale.}}</ref>
 
La Polonia ha un ampio settore [[agricoltura|agricolo]] di fattorie private, ed è il principale produttore di alimenti nell'[[Unione europea]]. Riforme strutturali negli ambiti della salute, educazione, pensioni e amministrazione di stato sono sfociate in una pressione fiscale sopra le aspettative. La Polonia guida le regioni dell'[[Europa centrale]] negli investimenti stranieri e ha bisogno di un continuo afflusso. Il [[PIL]] è cresciuto molto tra il [[1993]] e il [[2000]], mentre c'è stato un rallentamento tra [[2001]] e [[2002]]. Il prospetto di una maggiore integrazione con l'Unione europea ha poi rimesso l'economia in pista, con una crescita annuale del 3,7% nel [[2003]], in crescita rispetto all'1,4% del [[2002]]. Nel [[2004]] la crescita ha superato il 5%.
 
[[File:Zloty.jpg|thumb|Lo [[Złoty polaccozłoty]], la valuta polacca]]
 
Tra il [[2004]] e il [[2008]] l'economia polacca ha attraversato una fase di boom economico, conclusasi con lo scoppio della [[grande recessione|crisi economica internazionale]]. Nel [[2009]] il PIL è notevolmente calato anche se non crollato come negli altri Paesi della cosiddetta "Nuova Europa". I copiosi fondi europei costituiscono mediamente ogni anno circa il 3,3% del PIL di Varsavia<ref>{{cita testo|url=http://www.europarussia.com/posts/1376|titolo=L'economia va. Investimenti stranieri e Fondi Ue. Una chance imperdibile per l'ammodernamento}} EuropaRussia, 30.05.2010</ref>.
 
La Polonia è membro dell'[[Unione europea]] dal 1º maggio [[2004]], ma continua a usare la sua valuta, lo [[złoty polacco]].
 
Il 17 gennaio [[2006]] il ministro delle Finanze della Polonia [[Zyta Gilowska]] dichiarò che il paese non avrebbe adottato l'[[euro]] prima del [[2010]], e che una data probabile sarebbe potuta essere il [[2011]].
 
Il 12 gennaio [[2009]] il Governo polacco ha vagliato l'ipotesi di rinviare oltre il [[2011]] il suo ingresso nella zona dell'euro, su suggerimento del presidente della [[Banca Centrale Polacca]], [[Sławomir Skrzypek]]. L'adozione dell'euro implicherebbe una modifica della costituzione polacca, un procedimento lungo e complesso che complica e fa slittare l'[[adozione dell'euro in Polonia]].
 
=== Fondi strutturali ===
[[File:Szczecin, Centrum Informacji Kulturalnej i Turystycznej.JPG|thumb|Centro di informazione turistica e culturale nel castello dei duchi di [[Pomerania]] a [[Stettino]]]]
 
La Polonia è lo stato che usufruisce maggiormente dei [[Fondi strutturali]] assegnati dall'[[Unione europea]] ogni 7 anni<ref>{{cita testo|url=https://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html|titolo=Tutti i soldi europei che l'Italia butta via|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130211091658/http://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html }}</ref>. Nel settennio [[2007]]-[[2013]] ha ricevuto 102 miliardi di [[euro]] che nel [[2014]]-[[2020]] sono diventati 106 miliardi<ref>{{cita testo|url=http://gosc.pl/doc/1450783.Budzet-UE-ile-i-na-co-dostalismy|titolo=Budżet UE: ile i na co dostaliśmy}}</ref>, nonostante la crisi economica che ha causato una diminuzione generale del budget dell'[[Unione europea]]. Questi finanziamenti hanno permesso una forte crescita rispetto agli altri stati dell'[[Unione europea]] in termini di aumento delle infrastrutture, calo della disoccupazione, aumento dell'export (soprattutto di alimentari) e aumento della manodopera<ref>{{Cita web |url=http://www.saperinvestire.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1805&Itemid=0 |titolo=Polonia: crescita forte grazie a fondi europei, investimenti esteri e manodopera specializzata |accesso=11 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130728224913/http://www.saperinvestire.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1805&Itemid=0 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== Turismo ===