Manfredi Talamo: differenze tra le versioni

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<ref>{{Cita libro|autore=Giancarlo Barbonetti|titolo=Oltre il dovere. I Carabinieri decorati di Medaglia d'Oro al Valor Militare.|data=Agosto 2023|editore=Ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri|ISBN=9-788889-242575}}</ref>A 18 anni si arruolò volontario presso la Legione Allievi di Roma e il 31 agosto 1914 conseguì la nomina di Carabiniere, intraprendendo una brillante carriera che lo porterà al grado di Tenente Colonnello. Nell'aprile 1920 fu promosso Sottotenente e destinato al comando del 262º Plotone RR CC, addetto al XXVI Corpo d'Armata, a Pola, ove si distinse per capacità professionale e coraggio nella cattura di tre evasi, con uno dei quali, armato di coltello, sostenne con lui un accanito corpo a corpo; per cui ricevette la Medaglia di Bronzo al Valor Militare (17 dicembre 1920).
 
NelDal 4 novembre 1923 conseguìconseguito il grado di Tenente e, a domanda, partì per la Tripolitania, dove rimase fino al 1930, comandando la Tenenza di Jefren, in Tripolitania, ed assolvendo altri delicati incarichi; in tale comando fu encomiato quattro volte.
 
Rientrato in Italia, dal 23 novembre 1930 comandò prima la tenenza CC RR di Viterbo sino al 193416 ottobre 1932 per poi essere assegnato alla Legione RR CC di Bolzano, quindi, passò a disposizione del Ministero della Guerra a Roma dal 17 marzo 1935. Assegnato al Servizio Informazioni e promosso maggiore per meriti eccezionali nel giugno 1938 continuò a prestare la sua opera nel S.I.M. (Servizio Informazioni Militari) anche dopo il giugno 1940, data della dichiarazione di guerra.
 
Nel settembre [[1941]], fu protagonista dell'[[Operazione "Black code"]]. Infiltratosi nell'ambasciata [[Stati Uniti d'America|USA]] a Roma, riuscì ad impossessarsi delle tabelle con i codici cifrati in uso agli addetti militari statunitensi. Nel 1942, promosso Tenente Colonnello, individuò una rete spionistica tramite la quale l'Addetto Culturale dell'Ambasciata tedesca fece pervenire almeno 200 rapporti all'Addetto militare svizzero, reclutato dai Servizi britannici. Tale operazione fu talmente complessa che gli alleati nazisti si videro surclassati in casa, ed in particolar modo il Tenente Colonnello Herbert Kappler. L'Ufficiale tedesco non perdonerà mai lo smacco subito.
 
Dopo l'[[8 settembre 1943]] rimase a [[Roma]] quando fu catturato dai tedeschi il 5 ottobre seguente<ref>Giuseppe Governale, Accanto agli italiani, Mondadori, Milano, 2014, p. 81</ref>. Sottoposto a torture dai [[nazisti]] durante la sua prigionia, fu poi trucidato nelle [[Fosse Ardeatine]]<ref>molto probabilmente giocò un ruolo il fatto che nel 1942 aveva scoperto in Kurt Saure, addetto culturale tedesco, un agente doppiogiochista, dimostrando una certa inefficienza dei servizi segreti tedeschi e inimicandosi così Kappler, vedi [https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/storie-di-spie/cesare-ame-il-generale-che-venne-dalla-gavetta.html Cesare Amé. Il generale che venne dalla gavetta]</ref> il 24 marzo 1944, il suo nome fu inserito personalmente da Kappler.
 
Talamo è anche ricordato per aver agevolato, per quanto possibile, la liberazione di [[Adriano Olivetti]] dal [[carcere di Regina Coeli]] poiché antifascista<ref>Antonio Spinosa, Pio XII - Un Papa nelle tenebre, Mondadori, 2004 p. 259.</ref>