Pluto (Aristofane): differenze tra le versioni

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==Trama==
Il protagonista è un anziano cittadino di Atene, il povero ma onesto Cremilo, che insieme al servo Carione si reca presso l'[[oracolo di Delfi]]. Avendo infatti notato che nel mondo la ricchezza non è suddivisa equamente e soprattutto non premia gli onesti, Cremilo intende chiedere all'oracolo se anche il proprio figlio sia destinato a restare povero o meno. La risposta dell'oracolo è che egli dovrà seguire la prima persona che incontrerà all'uscita dal tempio. Quando Cremilo e Carione escono, incontrano uno straccione cieco, e cominciano quindi a interessarsi a lui. Ben presto il cieco si rivela essere Pluto, dio della ricchezza.<ref name=guido>Guidorizzi, p. 221.</ref>
 
Convinto che la diseguale distribuzione della ricchezza derivi dalla cecità del dio, Cremilo si offre allora di ridargli la vista, in modo che Pluto possa distinguere tra onesti e disonesti e premiare solo i primi. Tuttavia arriva la personificazione della Povertà,<ref name=penia /> la quale afferma che è un male che la ricchezza possa essere distribuita equamente. Proprio la necessità, infatti, spinge gli uomini a lavorare ed impegnarsi, mentre da ricchi essi diventano molli e fannulloni. Cremilo però non ascolta i consigli della Povertà e riesce a far recuperare la vista a Pluto grazie all'intervento miracoloso di [[Asclepio]].<ref name=guido/>