Amedeo Guillet: differenze tra le versioni

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Precisazione storica e burocratica dei titoli nobiliari.
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[[Umberto II di Savoia]] con regie lettere patenti il 15 ottobre 1964 concesse a Giuseppe Guillet il titolo di barone trasmissibile anche al fratello Amedeo e ai loro figli maschi primogeniti<ref name="ReferenceA"/>.
 
Vale la pena ricordare che, secondo la [[Disposizioni transitorie e finali della Costituzione della Repubblica Italiana|XIV disposizione finale]] della Costituzione italiana, i titoli nobiliari ottenuti prima del 1922 sono conservati solo come predicato, mentre quelli successivi sono aboliti. Quindi il titolo del 1964 non ha alcun valore e non può essere usato. Fermo restando l'alto valore del personaggio cui fu conferito, riconosciuto incondizionatamente.
 
Nel 1968 divenne ambasciatore in [[Marocco]]<ref name="annuario"/>. Durante un ricevimento ufficiale, coinvolto in una sparatoria causata da un tentativo di [[colpo di Stato]], riuscì, con la sua esperienza militare, a mettere in salvo alcuni rappresentanti diplomatici che erano rimasti sotto il fuoco. La [[Repubblica Federale di Germania]] gli concesse, per il salvataggio del proprio ambasciatore, la Gran Croce con stella e striscia dell'Ordine al Merito della Repubblica. Nel 1971, fu inviato come ambasciatore d'Italia in [[India]], entrando ben presto nel ristrettissimo entourage dei confidenti del [[Primo ministro]] [[Indira Gandhi]]. Con il collocamento a riposo per limiti d'età, nel 1975 concluse la sua carriera diplomatica.