Monte Conero: differenze tra le versioni

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L'uomo è stato sempre presente sul Cònero. Sono individuabili in varie zone, soprattutto sul lato di Sirolo, delle antiche [[calcara (fornace)|fornaci da calce]], e nelle aree boscate dietro Portonovo (in zona di riserva integrale) sono riconoscibili le tipiche spianate delle [[carbonaia|carbonaie]]. Oltre allo sfruttamento della pietra e della legna c'è stato anche quello del suolo, che ha condotto, agli inizi del '900, a disboscare praticamente tutto il versante occidentale (quello praticabile) per fini agricoli e pastorali. Sono tuttora presenti i ruderi di alcuni casolari che ricordano questi tempi non troppo lontani nell'ottica della millenaria storia del Cònero. L'assenza di alberi causava continue frane quando, negli anni trenta, si decise per un'opera di rimboschimento che durò fino agli anni '70, con gran diffusione del pino d'Aleppo e la riappropriazione graduale del bosco da parte del leccio.
 
Attualmente il Conero, oltre ad essere il cuore di un parco naturale, è sede di vari impianti di telecomunicazioni (tra cui della [[Rai]]), di diverse strutture ricettive e di ristoro, comodamente raggiungibili sull'unica strada asfaltata che raggiungesale lain vettadirezione della cima. Il convento pressodi San Pietro è oraadibito unad albergo.
 
=== Proposta di inserimento tra i Patrimoni dell'Umanità UNESCO ===