Monte Conero: differenze tra le versioni
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[[File:Sirolo-vista conero.jpg|miniatura|268x268px|Il monte Conero visto da [[Sirolo]]]]
[[File:Arbutus unedo, Livorno.JPG|
[[File:Raggi sulla punta della Scalaccia.jpg|miniatura|268x268px|Monte Conero visto da [[Ancona]]]]
[[Immagine:Lungocosta.jpg|miniatura|268x268px|Tratto di costa tra la Spiaggia dei Gabbiani e quella delle Due Sorelle]]
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Infatti nel 1515, forse perché poco produttivi, fu deciso che dovessero occupare solo la più bassa abbazia di San Benedetto, mentre San Pietro sarebbe stata gestita da monaci gonzagìti. Questi ultimi furono pessimi vicini, che per questioni di confini arrivarono persino a far rotolare grandi massi sull'abbazia sottostante. Nel 1521 l'ultimo benedettino abbandonò in favore dei [[camaldolesi]], ma le cose non migliorarono. Questa piccola guerra ebbe termine probabilmente solo con l'incendio che investì il monastero dei gonzagiti nel 1539,<ref>Nell'opera di Placido Lugano, si attribuisce la tregua all'intervento del beato Paolo Giustiniani.</ref> che li costrinse o convinse ad abbandonare il luogo. Solo nel 1561, dopo un breve soggiorno di una congrega di [[San Romualdo|romualdini]], i camaldolesi presero a soggiornare presso la chiesa di San Pietro. Tale permanenza, attraverso anche le turbolenze del [[Storia delle Marche#Il periodo napoleonico|periodo napoleonico]], continuò fino al 1864.<ref>{{cita libro|titolo=La Congregazione camaldolese degli eremiti di Montecorona|autore=Placido Lugano|editore=Sacro eremo tuscolano|anno=1908|città=Frascati|url=https://archive.org/stream/lacongregazionec00lugauoft#page/272|p=273|accesso=28 gennaio 2014}}</ref>
<ref>{{cita news|url = http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/nel%20parco%20ce/nelparcoce-2006-11.pdf|titolo = I Greci, la regina picena, la sosta di Traiano|autore = Aldo Spadari|pubblicazione = Nel Parco c'è|editore = Ente Parco regionale del Conero|data = n°5 2006|accesso = 28 gennaio 2014|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140202122051/http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/nel%20parco%20ce/nelparcoce-2006-11.pdf|dataarchivio = 2 febbraio 2014}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Guida ricordo di Numana|autore=Cesare Romiti|editore=Tipografia La Picena|anno=1927|città=Osimo}}</ref><ref>{{Cita|Emanuela Schiavoni, 2006|p. 33|s2006}}.</ref>
[[File:Monte Conero Scritta ex monastero no donne (2).JPG|
Un ricordo della vita monastica che si svolgeva sul monte è dato da una targa in pietra, affissa presso l'ingresso all'area di San Pietro, che ammonisce le donne dall'entrare, pena la scomunica immediata ''[[latae sententiae]]''. Ora l'edificio del convento è un albergo.
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== Geologia ==
[[File:Portonovo e il trave.JPG|
[[File:Monte Conero 8-1-2012 - Due Sorelle.JPG|
Già dal [[Miocene]] il Monte era un avamposto dell'[[Appennino]]. Dal punto di vista geologico il Monte d'Ancona è infatti una piega dell'[[Appennino umbro-marchigiano]], e precisamente quella che si spinge di più verso oriente, fino, appunto, a toccare il mare.
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== Flora e fauna ==
[[File:Monte Conero Sentiero turisti 2.JPG|
[[File:Bazant obecny.jpg|
{{Vedi anche|Parco regionale del Conero}}
Flora e fauna del monte Conero sono prevalentemente quelle tipiche della [[macchia mediterranea]]. Per la flora, i più diffusi sono:
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== Alpinismo ==
[[File:Spiaggia due sorelle.jpg|
[[File:Monte Conero - arrampicata sopra alle Due Sorelle.jpg|
[[File:Monte Conero - arrampicata - Via diretta dello spasimo.jpg|
Nelle pareti a picco sul mare di Monte Cònero sono presenti varie [[via di roccia|vie di roccia]] in cui si possono svolgere le attività di [[arrampicata]]; il regolamento del [[Parco del Conero]] prevede che esse possano essere svolte nel periodo che va dal 1º agosto al 30 settembre e che le autorizzazioni ''"sono concesse unicamente a singoli o associati che ne facciano richiesta con apposita istanza all'Ente. Le autorizzazioni saranno concesse, anche in maniera telematica, per un numero di praticanti non superiore a 6 unità al giorno e previa sottoscrizione di presa visione del regolamento dell'area interessata su cartografia; il richiedente assume le responsabilità, per sé e per i componenti del gruppo, riguardo a modalità e comportamenti adeguati nell'avvicinamento agli ambienti considerati e loro fruizione"''.<ref>Per l'attività di alpinismo:
* La citazione è tratta dal regolamento del Parco in corso di approvazione, art. 4.14. consultabile al seguente sito: [http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/Bozze%20nuovo%20regolamento/07032014/REGOLAMENTO%20PARCO%20DEL%20CONERO%20adozione%2023%2027022014.pdf Regolamento del Parco del Conero] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140808064859/http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/Bozze%20nuovo%20regolamento/07032014/REGOLAMENTO%20PARCO%20DEL%20CONERO%20adozione%2023%2027022014.pdf |data=8 agosto 2014}}
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=== Il segreto militare e il rapporto con la cittadinanza ===
[[File:Divieto di fotografare o eseguire rilievi anche a vista.jpg|
Un tunnel noto è quello che attraversa il monte per 800 metri a quota 450-500 circa, partendo dall'area militare, ora inutilizzata, che sorge lungo l'itinerario 1 e sbucando al belvedere nord sulla variante ''a'' dello stesso itinerario. Si è discusso di convertire quest'opera e relativi locali esterni dismessi ad un uso culturale, ad esempio per esporre i reperti archeologici della zona<ref>
{{cita news|url = http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/nel%20parco%20ce/nelparcoce-2006-11.pdf|titolo = Un dono per il prossimo consiglio direttivo|autore = Cristina Gioacchini|pubblicazione = Nel Parco c'è|editore = Ente Parco regionale del Conero|data = n°5 2006|accesso = 7 febbraio 2014|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140202122051/http://www.parcodelconero.com/ente_parco/images/stories/pdf/nel%20parco%20ce/nelparcoce-2006-11.pdf|dataarchivio = 2 febbraio 2014}}</ref>.
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== Leggende ==
[[File:Monte Conero Sfondo Massignano Camerano.JPG|
Come in ogni territorio che abbia una lunga storia, anche qui sono sorte numerose [[Leggenda|leggende]]. Alcune attingono agli elementi più antichi del Conero, mentre altre sono assai recenti (fine del XX secolo). Ne seguono alcune, a titolo d'esempio.
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{{Citazione|dodec' pulcini e 'na fiocca dora<br />niun li ved' n'artorna mai fora|{{cita|Bartolucci, 1979||b1979}}}}
[[File:Mortarolo Grotta Conero AN finestre.jpg|
;Grotta del Mortarolo
Si dice che nella già citata grotta del Mortarolo fosse possibile trovare dei sassi disposti a forma di morto, e che se qualcuno li avesse spostati, nel giro di una notte sarebbero tornati al loro posto. In realtà si tratta di uno scherzo risalente a tempi recenti. Vero piuttosto è che veniva usata come rifugio dai mariti sirolesi nei litigi matrimoniali. Si ritiene che il nome della grotta possa derivare dalla ''testa da morto'' o teschio che gli eremiti conservavano nei loro romitori, o da ''mortis ara'' (altare della morte) che indicherebbe origini pagane. Un'altra teoria è che derivi dalla mortella o [[Myrtus communis|mirto]], pianta sacra ad [[Afrodite]] e [[Apollo]]<ref name="cita-Borgognoni-1996-b1996" />.
[[File:Grotta degli schiavi, Monte Conero.jpg|
;Grotta degli Schiavi
La Grotta degli Schiavi era una [[Grotta#Grotte naturali: formazione|grotta marina]] profonda circa 70 metri che si apriva con due ingressi separati da un grande pilone naturale; l'accesso principale era sul mare ed era accessibile in barca, l'altro invece permetteva di entrare nella grotta a piedi; nel fondo della grotta si trovava una piccola spiaggia nella quale sgorgava una sorgente d'acqua.
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Si ritiene che il nome della grotta si riferisca ai pirati [[schiavoni]] che la usavano come rifugio o per i prigionieri che facevano durante le scorrerie. Secondo una leggenda, la sorgente si sarebbe originata dalle lacrime di una principessa imprigionata lì, il cui riscatto non venne pagato. Altre voci riferiscono che questa grotta sarebbe la stanza in fondo al Buco del Diavolo, con chioccia e pulcini tesoro dei pirati. Si racconta anche che sulle pareti ci fossero ancora gli anelli a cui erano incatenati i prigionieri<ref>
{{cita|Emanuela Schiavoni|p. 46|s2006}}.</ref>.
[[File:Monte Conero - Grotte Romane (83).JPG|
;Grotte romane
La cava romana è anche nota come grotta degli schiavi a monte, per distinguerla dalla precedente. Il nome in questo caso deriverebbe dagli schiavi usati nella cava, i quali, si racconta, organizzarono una ribellione e seppellirono i loro sfruttatori in fondo alla cava, sotto quella pietra ancora oggi chiamata cassa da morto. La rivolta venne però soffocata nel sangue, e le anime degli schiavi infesterebbero ancora la grotta. Mentre è certo che almeno fino al XX secolo fosse più profonda di quanto si trovi ora,<ref>In {{cita|Emanuela Schiavoni, 2006|p. 45|s2006}} si riferisce che sia stata fatta saltare durante la [[seconda guerra mondiale]]</ref> si racconta anche che un tempo arrivasse dall'altro lato del monte. Secondo alcuni ciò potrebbe spiegare come i superstiti papalini della [[battaglia di Castelfidardo]] abbiano potuto superare i bersaglieri appostati a Massignano e raggiungere Ancona<ref name="cita-Borgognoni-1996-b1996"/>.
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