Pietro Pappagallo: differenze tra le versioni

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Fu ordinato sacerdote il 3 aprile 1915, Sabato Santo, e il giorno seguente, Pasqua di Risurrezione, distribuì l'immaginetta-ricordo della sua prima messa, sulla quale volle trascrivere la preghiera al "Dio delle misericordie", al "Re pacifico", composta da [[Benedetto XV]] per implorare la pace. Trascorse i primi dieci anni della sua vita sacerdotale nella cura pastorale di un convitto nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e, successivamente, del seminario "Pio X" di Catanzaro.
 
Giunto a [[Roma]] nel [[1925]], don Pappagallo fece parte del Collegio dei Beneficiati della [[Basilica di Santa Maria Maggiore]] e fu padre spirituale delle [[Suore Oblate del Santo Bambino Gesù]] di via Urbana; fu anche vice parroco della [[Basilica di San Giovanni in Laterano]] e segretario del [[Bonaventura Cerretti|cardinale Cerretti]]. Durante l'occupazione tedesca, il sacerdote si impegnò nel fornire aiuto a soldati italiani sbandati, partigiani, alleati, ebrei e altre persone ricercate dal regime.
 
Il 29 gennaio [[1944]], don Pietro fu arrestato dalle [[Schutzstaffel|SS]], dopo la delazione da parte della spia Gino Crescentini<ref>Nel [[1947]] Gino Crescentini sarà condannato a vent’anni di carcere per aver denunciato alla "polizia tedesca appartenenti alla razza ebraica, comunisti e antifascisti".</ref>, fintosi un fuggiasco in cerca di rifugio presso il sacerdote; lo scopo era eliminare una figura di spicco del [[Fronte militare clandestino]] e della resistenza romana.