Langobardia (thema): differenze tra le versioni
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→La perdita di Benevento e le rivolte in Puglia: a parte il fatto che non sarebbe corretto parlare di "capitale", ma non pare che l'esistenza di una sede beneventana sia attestata da documenti dell'epoca Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
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== Storia ==
=== L'Italia meridionale bizantina prima dell'istituzione del thema ===
Con l'arrivo dei [[Longobardi]] in [[Italia]], i [[bizantini]] persero la parte settentrionale della penisola. Al sud, mentre le coste rimasero in loro possesso, i passi montani vennero presto occupati dal popolo germanico. Alla fine del [[VII secolo]] i possedimenti bizantini nell'[[Italia meridionale]] vennero riorganizzati nel [[Sikelia|thema di Sicilia]] comprendente la Sicilia, la Calabria bizantina e ciò che restava della Terra d'Otranto (praticamente solo Gallipoli). Nel 758 i Bizantini riconquistarono Otranto approfittando della lotta tra il re longobardo [[Desiderio (re)|Desiderio]] e il duca di Benevento, fondandovi il ducato di Otranto.
Nell'827 i Saraceni sbarcarono in Sicilia, occupandone la parte occidentale.
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Si presume che la sede del thema fosse inizialmente Benevento. I Bizantini tuttavia, secondo fonti filo-longobarde del X secolo, si alienarono ben presto le simpatie dei Beneventani, i quali venivano trattati come servi che venivano sfruttati imponendo loro lavori pesanti. A causa dell'ostilità dei Beneventani verso i Bizantini, nell'894 lo stratego Barsachio fu costretto a spostare la propria sede di nuovo a Bari, e nell'895 i Beneventani implorarono l'aiuto del marchese di Spoleto [[Guido IV di Spoleto|Guido]], il quale li liberò dai Bizantini scacciandoli dalla città.<ref>{{cita|Ravegnani 2004|p. 160}}.</ref>
Nel [[902]], con la [[Assedio di Taormina (902)|caduta di Taormina]], gli Arabi completarono la [[Conquista islamica della Sicilia|conquista della Sicilia]]. Il thema di Sikelia si ridusse così al [[Bruzio]] e per tale ragione nel corso del X secolo cambiò denominazione in [[Calabria (thema)|thema di Calabria]].<ref name=Rav162/> Nel corso del X secolo, in particolari situazioni di carattere contingente, poteva capitare occasionalmente che i themata di Calabria e Langobardia fossero retti dallo stesso strategos, ma «in linea di principio restarono unità territoriali differenziate».<ref name=Rav162/>
Nel 921 scoppiò una rivolta in Puglia, sembra appoggiata dal principe [[Landolfo I di Benevento|Landolfo]], che inizialmente ebbe successo: infatti i ribelli occuparono tutta la Puglia e chiesero all'Imperatore di concedere il titolo di stratego di Langobardia al principe Landolfo.<ref>{{cita|Ravegnani 2004|pp. 165-166}}.</ref> Nonostante il patriarca di Costantinopoli [[Nicola Mistico]] fosse parzialmente propenso ad accogliere la proposta dei ribelli, l'Imperatore rifiutò fermamente perché non poteva permettere che Landolfo potesse assumere una potenza troppo ampia, e inoltre nominare governatore di un tema italiano un italiano sarebbe stato contrario alla consuetudine bizantina di scegliere i governatori d'Italia tra gli stranieri. La Puglia venne poi evacuata dai Longobardi, non si sa bene come.<ref>{{cita|Ravegnani 2004|p. 166}}.</ref>
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Poco dopo arrivarono anche ambasciatori del Papa che pregarono Niceforo "Imperatore dei Greci" di far pace con Ottone "Imperatore dei Romani": furono fatti prigionieri perché avevano chiamato l'unico vero legittimo imperatore dei Romani "greco" chiamando invece un re barbaro "romano" e questo era un affronto che Niceforo non poteva sopportare.
{{Vedi anche|Catepanato d'Italia}}
Per il pericolo in cui correva l'Impero per via di Ottone I, i territori bizantini in Italia furono riuniti in un catepanato intorno al 970. La storiografia moderna è divisa tra chi ritiene che la giurisdizione del catapano d'Italia si estendesse sull'intera Italia bizantina e chi invece sostiene che - malgrado fosse un dignitario di grado superiore allo stratego di Calabria - la sua giurisdizione si limitasse al solo thema di Langobardia.<ref>{{cita|Cosentino|pp. 148-149}}.</ref> Anche se l'intento della riforma potrebbe essere stata quello di unificare i themata di Calabria e Langobardia sotto il governo del catapano, in realtà la riorganizzazione amministrativa non portò alla soppressione del thema di Calabria e il catapano d'Italia altro non fece che sostituirsi allo stratego di Langobardia.<ref>{{cita|Ravegnani 2004|p. 174}}.</ref> Lo conferma il fatto che, a partire dall'introduzione del catepanato, lo stratego di Longobardia non viene più citato nelle fonti. Andrebbe aggiunto, inoltre, che nonostante la storiografia tenda a identificare il catepanato con l'intera Italia bizantina, ciò non trova riscontro nelle fonti dell'epoca. In effetti il termine "Italia", che compare nelle titolature catapanali, va inteso con l'accezione di "Puglia", non di "meridione bizantino".<ref>{{cita|Cosentino|p. 149}}.</ref>
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