Arte partecipata: differenze tra le versioni

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Nell'edizione Autunno/Inverno dell'Oregon Humanities Magazine, lo scrittore Eric Gold descrive "una tradizione artistica chiamata ''social practice'', che fa riferimento ad opere d'arte nelle quali l'artista, il pubblico e le loro reciproche interazioni sono il medium. Mentre un pittore usa pigmenti e tele e uno scultore adopera legno o metallo, l'artista d'arte sociale è solito creare scenari nei quali il pubblico viene invitato a partecipare. Sebbene i risultati possano essere documentati tramite fotografie, video o simili, il lavoro artistico consiste pienamente nelle interazioni che sorgono dal coinvolgimento del pubblico con l'artista e con il contesto".
 
Un esempio di applicazione dell’arte partecipativa in ambito urbano e digitale è il [[Museo di Arte Urbana Aumentata|MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata]], un museo diffuso che coinvolge abitanti, studenti e artisti nella realizzazione di opere digitali in realtà aumentata associate a murales. Il progetto è stato descritto da Simone Azzoni come un dispositivo artistico in cui il pubblico assume un ruolo attivo nella costruzione di narrazioni condivise legate ai contesti urbani in cui è inserito.<ref>{{Cita libro|nome=Cristiano|cognome=Dalpozzo|nome2=Federica|cognome2=Negri|nome3=Arianna|cognome3=Novaga|titolo=L&#39;altro volto del reale. Il virtuale nella comunicazione e nelle arti contemporanee|url=https://www.academia.edu/45006693/Laltro_volto_del_reale_Il_virtuale_nella_comunicazione_e_nelle_arti_contemporanee|accesso=2025-05-04|data=2020-01-01}}</ref>
 
== Note ==