Impero partico: differenze tra le versioni

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[[File:Rome-Seleucia-Parthia 200bc.jpg|thumb|upright=1.4|La [[Partia (satrapia)|Partia]], in giallo, l'[[Seleucidi|Impero seleucide]] (blu) e la [[Repubblica romana]] (viola) nel 200 a.C.]]
 
Negli anni successivi, Arsace consolidò la sua posizione in Partia e in [[Ircania]] approfittando del fatto che i Seleucidi erano impegnati in una guerra contro il re ellenistico d'Egitto [[Tolomeo III|Tolomeo III Euergete]] (''r''.&nbsp;246-222&nbsp;a.C.), che tra l'altro aveva invaso la Siria stessa e dunque non potevano concentrare le loro attenzioni sulle province orientali dell'impero. Il conflitto con Tolomeo, la cosiddetta [[Terza guerra siriaca]] (246-241&nbsp;a.C.), consentì anche a [[Diodoto I]] di rivoltarsi e fondare il [[regno greco-battriano]] nell'Asia Centrale.<ref name="brosius_2006_85"/> Il successore di quest'ultimo, [[Diodoto II]], formò un'alleanza con Arsace contro i Seleucidi; malgrado tale alleanza, i Parti furono messi in difficoltà dalla successiva controffensiva seleucide volta a riconquistare i territori perduti: Arsace fu temporaneamente costretto a ritirarsi dalla Partia dalle forze di [[Seleuco II Callinico]] (''r''.&nbsp;246-225&nbsp;a.C.),<ref name="brosius_2006_85-86">{{cita|Brosius 2006|pp. 85-86}}.</ref> anche se poi, dopo aver trascorso un periodo in esilio presso la tribù nomade degli [[Apasiacae]], riuscì a sferrare una vittoriosa controffensiva che gli consentì di riconquistare il proprio regno. Il successore di Seleuco II, [[Antioco III il Grande]] (''r''.&nbsp;222-187&nbsp;a.C.), fu incapace di intervenire immediatamente perché le sue truppe erano ancora impegnate a reprimere la rivolta di [[Molone (satrapo)|Molone]] in [[Media (regione storica)|Media]].<ref name="brosius_2006_85-86"/>
 
Antioco III lanciò una campagna massiccia per riconquistare la Partia e la Battria nel 210 o nel 209&nbsp;a.C. Fallì nel suo intento, ma negoziò un accordo di pace con Arsace II. A quest'ultimo fu garantito il titolo di re (in greco antico: ''[[basileus]]'') in cambio della sua sottomissione ad Antioco III e del riconoscimento della sua superiorità.<ref name="bivar_1983_29_brosius_2006_86 kennedy_1996_74">{{cita|Bivar 1983|p. 29}}; {{cita|Brosius 2006|p. 86}}; {{cita|Kennedy 1996|p. 74}}.</ref> I Seleucidi furono incapaci di intervenire ulteriormente negli affari partici a causa della crescente influenza acquisita dalla [[Repubblica romana]] in Asia Minore e della conseguente sconfitta seleucide [[Battaglia di Magnesia|a Magnesia]] nel 190&nbsp;a.C.<ref name="bivar_1983_29_brosius_2006_86 kennedy_1996_74"/> [[Friapazio]] (''r''. ''c''ca.&nbsp;191-176&nbsp;a.C.) succedette ad Arsace II, seguito a sua volta da [[Fraate I]] (''r''. ''c''ca.&nbsp;176-171&nbsp;a.C.). Fraate I governò la Partia senza alcuna interferenza seleucide.<ref>{{cita|Bivar 1983|pp. 29-31}}; {{cita|Brosius 2006|p. 86}}.</ref>
 
=== Espansionismo (171-92 a.C.) ===