CUORE (esperimento): differenze tra le versioni
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Nei rivelatori di CUORE l'assorbitore è un cristallo di [[paratellurite]] ([[Tellurio|Te]][[Ossigeno|O]]<sub>2</sub>), che contiene il <sup>130</sup>Te (che ha un'[[abbondanza isotopica]] del 33.8%); il cristallo è cubico, di 5 cm di lato, con massa pari a 790 g. Il sensore è un [[termistore]] di [[Germanio]] (Ge) drogato per trasmutazione neutronica (NTD), un elemento la cui [[Resistenza elettrica|resistenza]] varia molto con il variare della temperatura. Il doppio decadimento beta senza neutrini del <sup>130</sup>Te comporta un rilascio di energia pari a 2527 [[Chiloelettronvolt|keV]], che si traduce, nei cristalli di CUORE, in una variazione di temperatura dell'ordine del decimo di [[Kelvin|milliKelvin]]. Per osservare un innalzamento di temperatura tanto piccolo, i rivelatori di CUORE dovranno operare a temperature bassissime, prossime allo [[zero assoluto]]; questo è possibile grazie a un potente [[criostato a diluizione]] espressamente progettato per raffreddare l'intera massa dei rivelatori (dell'ordine di una tonnellata) a una temperatura di circa 10 mK<ref>{{Cita web|url=http://cuore.lngs.infn.it/it/Informazioni/criostato|titolo=Criostato {{!}} CUORE|sito=cuore.lngs.infn.it|accesso=2016-11-16}}</ref>.
La tecnica calorimetrica, proposta da [[Ettore Fiorini]] (precedente portavoce di CUORE) e da T. O. Niinikoski nel 1984<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E.|cognome=Fiorini|data=1984-07-01|titolo=Low-temperature calorimetry for rare decays|rivista=Nuclear Instruments and Methods in Physics Research|volume=224|numero=1|pp=83-88|accesso=2016-11-16|doi=10.1016/0167-5087(84)90449-6|nome2=T. O.|cognome2=Niinikoski}}</ref>,
La collaborazione dell'esperimento CUORE è formata principalmente da scienziati italiani e americani: vi partecipano le [[Università di Bologna]], [[Università dell'Insubria]], [[Università di Genova]], [[Università di Firenze]], [[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università di Milano-Bicocca]] e [[Sapienza Università di Roma|La Sapienza di Roma]], l'[[Università della California a Los Angeles]] e il [[California Polytechnic State University]], l'[[Università della Carolina del Sud]], l'[[Università del Wisconsin]], e prestigiosi laboratori nazionali (i [[Laboratori nazionali del Gran Sasso]], i [[laboratori nazionali di Legnaro]] e i [[laboratori nazionali di Frascati]]) e internazionali ([[Lawrence Berkeley National Laboratory]], [[Lawrence Livermore National Laboratory]]), nonché l'istituto di fisica applicata di [[Shanghai]]<ref>{{Cita web|url=http://cuore.lngs.infn.it/it/collaborazione|titolo=Collaborazione {{!}} CUORE|sito=cuore.lngs.infn.it|accesso=2016-11-16}}</ref>. L'esperimento è finanziato soprattutto dall'[[Istituto nazionale di fisica nucleare]] (INFN).
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