Repubblica dell'Artsakh: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.5 |
||
Riga 31:
Nel [[2017]], [[Referendum in Nagorno Karabakh del 2017|un referendum]] nella Repubblica del Nagorno-Karabakh approvò una nuova costituzione che trasformava il sistema di governo da [[Repubblica semipresidenziale|semipresidenziale]] a [[Repubblica presidenziale|presidenziale]], con una legislatura [[Monocameralismo|unicamerale]], e cambiava il nome dello Stato da Repubblica del Nagorno-Karabakh a Repubblica di Artsakh, anche se entrambi i nomi sono rimasti ufficiali.
Dal 1994 al [[2020]], le truppe armene e azere sono rimaste separate da una [[Linea di contatto dell'Artsakh|linea di contatto contestata]],<ref>{{Cita web|url=https://www.nationalgeographic.com/premium/article/nagorno-karabakh-armenia-azerbaijan-conflict-geography-ussr|titolo=How the Nagorno-Karabakh conflict has been shaped by past empires|sito=Premium|data=25 settembre 2023|lingua=en|accesso=17 ottobre 2023}}</ref> con sporadici incidenti e caduti da ambo le parti, che dimostravano il rischio sempre presente del riaccendersi della guerra.<ref>{{Cita web|url=https://www.crisisgroup.org/content/nagorno-karabakh-conflict-visual-explainer|titolo=The Nagorno-Karabakh Conflict: A Visual Explainer|data=27 ottobre 2020|lingua=en|accesso=17 ottobre 2023}}</ref> Nel corso della [[Seconda guerra del Nagorno Karabakh|seconda guerra del Nagorno Karabakh del 2020]], buona parte del territorio dell'Artsakh è finito sotto il controllo dell'Azerbaigian, sia per le conquiste militari nel corso del conflitto sia per quanto stabilito dall'[[accordo di cessate il fuoco nella guerra del Nagorno Karabakh del 2020|accordo di cessate il fuoco]].<ref name="web.archive.org"/> Di fatto, lo Stato secessionista è rimasto interamente circondato dall'Azerbaigian, eccezion fatta per lo stretto collegamento con l'Armenia garantito dal [[Corridoio di Laçın]], sotto controllo e vigilanza [[Russia|russa]] per il [[mantenimento della pace]] e interdetto dal 12 dicembre [[2022]]. Questo [[Blocco dell'Artsakh|blocco]] ha avuto gravi conseguenze umanitarie dal momento che è stato interrotto il transito di beni essenziali come cibo, medicine e carburante oltre che, in certe occasioni, anche gas, elettricità e telecomunicazioni.<ref>{{Cita web|url=https://genocidescholars.org/wp-content/uploads/2023/02/IAGS-EB-AB-Statement-on-Azeri-Blockade-of-Artsakh.pdf|titolo=Statement Condemning the Azerbaijani Blockade of the Artsakh (Nagorno-Karabakh)|autore=International Association of Genocide Scholars}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.crisisgroup.org/europe-central-asia/caucasus/nagorno-karabakh-conflict/new-troubles-nagorno-karabakh-understanding-lachin-corridor-crisis|titolo=New Troubles in Nagorno-Karabakh: Understanding the Lachin Corridor Crisis|data=22 maggio 2023|lingua=en|accesso=17 ottobre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://theatlasnews.co/conflict/2023/01/09/artsakh-blockade-nearing-1-month-shortages-widespread/|titolo=Artsakh Blockade Nearing 1 Month, Shortages Widespread {{!}} Atlas News|data=9 gennaio 2023|lingua=en|accesso=17 ottobre 2023|dataarchivio=27 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230227225402/https://theatlasnews.co/conflict/2023/01/09/artsakh-blockade-nearing-1-month-shortages-widespread/|urlmorto=sì}}</ref>
Nel settembre [[2023]], l'Azerbaigian ha lanciato [[Offensiva azera nel Nagorno Karabakh del 2023|un'altra offensiva militare]]. Il governo della Repubblica dell'Artsakh ha accettato di disarmarsi e di avviare colloqui con l'Azerbaigian, provocando la fuga degli armeni dall'area. Al 1º ottobre 2023, la quasi totalità della popolazione del Nagorno-Karabakh si era rifugiata in Armenia.<ref>{{Cita web|url=https://www.rfi.fr/en/europe/20230930-nagorno-karabakh-almost-empty-as-most-of-population-flees-to-armenia|titolo=Nagorno-Karabakh almost empty as most of population flees to Armenia|sito=RFI|data=30 settembre 2023|lingua=en|accesso=17 ottobre 2023}}</ref> Il presidente dell'Artsakh ha annunciato di aver firmato un decreto per sciogliere tutte le istituzioni della Repubblica entro il 1º gennaio [[2024]], ponendo così fine alla sua esistenza.<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/esteri/2022/12/13/news/alta_tensione_in_caucaso_e_nuove_provocazioni_dellazerbajian_isolata_per_alcune_ore_la_repubblica_dellartsakh-12409912/|titolo=Nagorno-Kharaback: Dei "manifestanti" azeri occupano il corridoio che collega la Repubblica con l'Armenia.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2023/09/28/repubblica-separatista-nagorno-karabakh-sciolta/|titolo=La repubblica separatista del Nagorno Karabakh verrà ufficialmente sciolta}}</ref> Tuttavia, al 22 dicembre 2023, lo stesso presidente in carica, [[Samvel Šahramanyan]] e funzionari della repubblica hanno dichiarato che non vi è alcun decreto di scioglimento e che le istituzioni avrebbero continuato a operare in Armenia, implicando che la repubblica può continuare come [[governo in esilio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.rferl.org/a/armenia-azerbaijan-separatists-decree/32743775.html|titolo=Nagorno-Karabakh Separatist Leader Says Dissolution Decree Not Valid}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://news.am/eng/news/799107.html |titolo=Karabakh president: No legal document that envisages Artsakh state institutions’ dissolution
|