Iside: differenze tra le versioni

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Il ricordo di Iside sopravvisse all'estinzione del suo culto. Come i greci e i romani, molti europei moderni hanno visto l'antico Egitto come la sede di una profonda e spesso mistica saggezza, che è spesso stata connessa a Iside.<ref>{{cita|Hornung, 2001|pp. 189–191, 195–196}}.</ref> La biografia di Iside di [[Giovanni Boccaccio]] nella sua opera [[De mulieribus claris]], basata su fonti classiche, la tratta come una regina storica che insegnava la civilizzazione al genere umano. Alcuni pensatori del [[rinascimento]] elaborarono questa prospettiva su Iside. [[Annio da Viterbo]], nel 1490, affermò che Iside e Osiride avevano civilizzato l'Italia prima della Grecia, definendo così una connessione diretta fra il suo paese e l'Egitto. L'[[appartamento Borgia]], dipinto per il patrono di Annio, [[Papa Alessandro VI]], incorpora lo stesso tema nell'illustrazione del mito di Osiride.<ref>{{cita|Hornung, 2001|pp. 78, 83–86}}.</ref>
 
L'[[esoterismo occidentale]] ha spesso fatto riferimento a Iside. Due testi esoterici romani usano l'idea mitica in cui Iside trasmette conoscenze segrete a Horus. In [[Kore Kosmou]], gli insegna la saggezza che deriva da [[Ermes Trismegisto]], e nel testo alchemico [[Iside la profetessa a suo figlio Orus]], gli trasmette ricette alchemiche.<ref>{{cita|Hanegraaff Faivre|van den Broek|Brach, 2006|pp=24, 478}}</ref> La prima letteratura esoterica moderna vedeva Ermes Trismegisto come un saggio egizio e faceva spesso uso di testi attribuiti a lui, e a volte si riferiva anche a Iside.<ref>{{cita|Quentin, 2012|pp. 148-149}}.</ref> In un filone diverso, la descrizione di Apuleio delle iniziazioni isiache ha influenzato le pratiche di molte [[società segrete]].<ref>{{cita|Hornung, 2001|p. 196}}.</ref> Il romanzo di [[Jean Terrasson]] del 1731, [[''Sethos]], histoire, ou vie tirée des monuments, anedoctes de l'ancienne Égypte, traduite d'un manuscript grec'', usava Apuleio come ispirazioneriferimento per un elaborato rito egizio dedicato a Iside,<ref>{{cita|Macpherson, 2004|p. 242}}.</ref> che fu poi imitato da effettivi rituali in diverse [[massoneria|società massoniche]] durante il XVIII secolo, come in altre opere letterarie o musicali,; fraè cuistato di ispirazione per la nota opera di [[Wolfgang Amadeus Mozart]] del 1791, ''[[Il flauto magico]]''.<ref>{{cita|Spieth, 2007|pp. 50-52}}.</ref>
 
Dal rinascimento in poi, la statua velata di Iside che [[Plutarco]] e [[Proclo]] avevano menzionato fu interpretata come una rappresentazione della [[Natura]], basandosi su un passaggio di [[Macrobio]] nel [[IV secolo d.C.]] che comparava Iside con la natura.<ref name="Hadot 233">{{cita|Hadot, 2006|pp. 233-237}}.</ref>{{refn|Early modern illustrations of Isis as Nature often showed her with multiple breasts. Originally, the [[Temple of Artemis#Ephesian Artemis|form of Artemis]] that was worshipped at [[Ephesus]] was depicted with round protuberances on her chest that came to be interpreted as breasts. Early modern artists drew Isis in this form because Macrobius claimed that both Isis and Artemis were depicted this way.<ref name="Hadot 233"/>|group="Note"}} Autori del XVII e XVIII secolo assegnarono una grande varietà di significati a questa immagine. Iside rappresentava la natura come la madre di tutte le cose, come un insieme di cose che dovevano essere scoperte dalla scienza, come un simbolo del concetto [[panteista]] di un'anonima, enigmatica divinità che era [[immanente]] all'interno della Natura,<ref>{{cita|Hadot, 2006|pp. 266-269}}.</ref> o come un potere sublime ispiratore di timore, che poteva essere vissuto tramite riti misterici estatici.<ref>{{cita|Assmann, 1997|pp. 128-135}}.</ref> Nella decristianizzazione della Francia durante la [[rivoluzione francese]], servì come una alternativa al cristianesimo tradizionale: un simbolo che poteva rappresentare la Natura, la saggezza scientifica moderna, e un collegamento al passato pre-cristiano.<ref>{{cita|Spieth, 2007|pp. 91, 140}}.</ref> Per questi motivi, l'immagine di Iside appare in opere d'arte promosse dal governo rivoluzionario francese, come la [[Fontaine de la Régénération]], e dal [[primo impero francese]].<ref>Humbert, Jean-Marcel, "Les nouveaux mystères d'Isis, ou les avatars d'un mythe du XVIe au XXe siècle", in {{cita|Bricault, 2000|pp. 175-178}}.</ref><ref>{{cita|Quentin, 2012|pp. 177-180}}.</ref> La metafora del velo di Iside continuò a circolare nel XIX secolo. [[Helena Blavatsky]], la fondatrice della tradizione [[teosofia|teosofica]], intitolò il suo libro del 1877 sulla teosofia [[Iside Svelata]], sottintendendo che avrebbe rivelato verità spirituali riguardo alla natura che la scienza non avrebbe potuto rivelare.<ref>{{cita|Ziolkowski, 2008||pp=75–76}}</ref>