Cristoforo Colombo: differenze tra le versioni

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Cristoforo fu il primogenito di quattro figli (tre maschi e una femmina)<ref>Gli altri tre si chiamavano Giovanni-Pellergino, Bartolomeo e Giacomo ({{Cita|Canale|p. 103}}; secondo altre biografie, l'ultimo figlio si chiamava Diego), l'unica sorella si chiamava Bianchinetta ({{Cita|Canale 1892|p. 4}}).</ref> di [[Domenico Colombo]] e [[Susanna Fontanarossa]], gestori dapprima di una piccola azienda tessile e successivamente, in seguito al trasferimento a [[Savona]], di un negozio di vini e formaggi<ref>{{Cita|Fagioli|p. 241}}; {{Cita|Robin Santos|p. 15}}</ref>.
[[File:Casa Cristoforo Colombo 2.JPG|min|verticale|sinistra|[[Genova]], resti della [[Casa di Cristoforo Colombo (Genova)|costruzione settecentesca]] in Vico Diritto di Ponticello, dove Colombo abitò fra i quattro e i nove anni. Vi è stato ricavato un memoriale]]
[[File:Cogoleto, casa di Cristoforo Colombo - Copia.jpg|min|verticale|Cogoleto, casa natale di Cristoforo Colombo. La casa si trova in Via Rati (anticamente Contrada Caroggio). In questa casa Domenico Colombo, padre di Cristoforo, ha fatto testamento in data 23 agosto 1449]] .

La casa genovese, sita in Vico Diritto di Ponticello angolo Via Dante nel quartiere [[Portoria]], vicino a [[San Vincenzo (Genova)|San Vincenzo]] di [[Genova]], venne distrutta durante il [[Bombardamento navale di Genova (1684)|bombardamento navale francese del 1684]], e fu quindi ricostruita nei decenni successivi<ref name="sagepgiornata">''Una giornata nella città'', a cura di Corinna Praga e Laura Monaco, Sagep Editrice, Genova, 1992, p. 14.</ref><ref name="itinerari">[http://www.ortidicarignano.it/files/seiitinerariinportoria.pdf Casa di Colombo], da Alfredo Preste, Alessandro Torti, Remo Viazzi, ''Sei itinerari in Portoria'', Grafiche Frassicomo, Genova, 1997, riportato dal sito ortidicarignano.it</ref>.
 
Altre fonti lo danno nato sempre nella [[Città metropolitana di Genova]], ma questa volta a [[Cogoleto]], presso Via Rati 28. Secondo questa versione, Cristoforo Colombo avrebbe lasciato molto presto Cogoleto per intraprendere la via del mare.<ref>Archivio Stato Genova. Atto di procura del 30 settembre 1452. Notai Antichi n. 1584, not. A. De Franchi.</ref> Assumono grande importanza anche le parole scritte da Cristoforo Colombo nel 1501, in una lettera indirizzata ai reali di Spagna, in cui egli così si esprime: "''Muy altos Reyes: de muy pequena hedad entre en la mar navegando y lo he continuado fasta oy''".<ref>BN. Ms: Res. 21 f. 7r. La lettera è pubblicata a pag. 444 sgg. nel volume ''Cristobal Colon. Textos y documentos completos'', Edicion de Consuelo Varela, Nueva Cartas: Edicion de Juan Gil, Alianza Universidad, 1997.</ref>