Sergiu Celibidache: differenze tra le versioni
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Personaggio eccentrico e dal carattere imprevedibile, nemico acerrimo dell'utilizzo discografico e del consumismo ad esso associato oltre che della routine in generale, Celibidache ha sempre rifiutato di effettuare registrazioni perché riteneva che la musica, «pensata per essere tramandata a mezzo di scrittura», fosse incompatibile con il supporto fonografico e che, per sua stessa natura, prevedesse la condivisione dello stesso spazio da parte dell'esecutore e dello spettatore. Eccetto due sole incisioni all'inizio della sua carriera e una produzione di beneficenza per l'[[UNICEF]] con composizioni proprie (''Der Taschengarten'' del 1979), non esiste nessuna registrazione ufficiale di Celibidache. Soltanto dopo la sua morte sono state rese pubbliche alcune registrazioni di suoi concerti, non senza provocare contestazioni.<ref>Sull'argomento si può tuttavia vedere quanto sostenuto invece da Achille Maccapani per il concerto giapponese del 20 ottobre [[1990]] in ''Sergiu Celibidache e l'Ottava sinfonia di Bruckner a Tokyo'' (testo del 5 maggio 2009, consultabile [https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/05/05/sergiu-celibidache-e-l%E2%80%99ottava-sinfonia-di-bruckner-a-tokyo/ on line]).</ref>
Il suo rapporto con il pianista [[Arturo Benedetti Michelangeli]] fu di grande amicizia. Rilevante l'esecuzione, sotto la sua direzione del concerto in sol di [[Maurice Ravel]] e del terzo e quinto concerto di [[Beethoven]].
Secondo le ultime ricerche ha composto almeno quattro [[sinfonia|sinfonie]] ed un [[Requiem (musica)|requiem]].
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