Papa Leone I: differenze tra le versioni
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[[File:Governolo-Lapide Papa Leone I.JPG|upright=1.4|thumb|Lapide del XVII secolo dedicata a papa Leone I ed Attila presso la Corte San Leone Magno a [[Governolo]] di [[Roncoferraro]].<ref>{{citazione|Questo è quel celebre luogo dove una volta il Mincio confluiva nel Po / dove Leone I pontefice massimo nell'anno del signore 454 / sorretto dalla presenza minacciosa di Pietro e Paolo apostoli / con la sua meravigliosa eloquenza / distolse Attila, flagello di Dio, / dalla devastazione della città di Roma e di tutta Italia. / Affinché non perisse la memoria di così grande avvenimento / frate Francesco Gonzaga vescovo di Mantova / pose questa edicola / e la dedicò a San Leone papa nell'anno del Signore 1616.|Lapide posta sulla corte San Leone Magno a [[Governolo]]| HIC EST LOCVS CELEBRIS ILLE VBI IN PADVM / OLIM MINTII. INFLVENTIBVS VNDIS, LEO PRIMVS PONT(ifex.) MAX(imus) / ANNO D(om)i NI. CCCCLIIII. ATHILAN FLAGELLVM DEI. / PRAESENTIA MINITABVNDA PETRI ET PAVLI APOS(tolorum) MVNITVS ADMIRANDA ELOQVENTIA. SVA, A ROMANAE VRBIS, ET TOTIVS / ITALIAE. DEVASTATIONE REMOVIT. / CVIVS TANTE REI MEMORIA NE DEPERIRET FR(ater) FRANC(isc) VS GONZ(ag)A: E(Piscop) VS MANT(uanus) AEDICVLAM / POSVIT / AC S(anc)TO. LEONI PAPAE DICAVIT. AN(n)O. D(omini.) MDCXVI.|lingua=la}}</ref>]]
Nel 452, su richiesta dell'imperatore, Leone fece parte dell'ambasceria composta dal [[Console (storia romana)|console]] [[Gennadio Avieno]] e dal prefetto [[Trigezio]], che si recò in Italia settentrionale ad incontrare [[Attila]] nel tentativo di dissuaderlo dal procedere nella sua avanzata contro Roma. L'evento avvenne presumibilmente a
<br />Esistono due resoconti coevi agli avvenimenti: uno fu scritto da [[Prospero d'Aquitania]] (390 ca. - 463 ca.) e l'altro dal vescovo Idazio (''Chronicon''); secondo Prospero, Attila si ritirò perché fu impressionato dalla figura di Leone, anche se [[Giordano (storico)|Giordano]] fornisce altre motivazioni e gli storici moderni ritengono sopravvalutato, per motivi agiografici, il ruolo svolto da Leone nella vicenda.<ref>Gillett, Andrew, ''Envoys and Political Communication in the Late Antique West, 411-533'', Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-81349-2, pp. 114-115, 200.</ref> Non si può comunque escludere che il papa sia riuscito a convincere Attila con il pagamento di un forte tributo, mentre una tradizione vuole che il superstizioso re barbaro fosse in parte trattenuto nell'impresa dal timore della morte che aveva colto [[Alarico I]], re dei [[Visigoti]], subito dopo il [[sacco di Roma (410)|sacco di Roma]].<ref>C. Rendina, cit., p. 112.</ref><ref>E. Gibbon, ''Decadenza e caduta dell'impero romano'', cap. XXXV.</ref>
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