Let It Bleed: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Nel 1968 eventi come gli omicidi di [[Robert Kennedy]] e [[Martin Luther King]] seguiti nel 1969 dalla [[Eccidio di Cielo Drive|strage]] di [[Bel Air (CaliforniaLos Angeles)|Bel Air]] e dal [[Altamont Free Concert|concerto di Altamont]] degli stessi Stones dove, mentre la band suonava sul palco, gli [[Hell's Angels]] uccisero a coltellate un giovane afroamericano, [[Meredith Hunter]], tra il pubblico, avevano lasciato presagire che le cose stavano cambiando e che il periodo del [[flower power]] era terminato. Inoltre infuriava la [[guerra del Vietnam]] e le conseguenti proteste nelle strade di tutto il mondo. Brian Jones, membro fondatore del gruppo, morì affogato nella piscina della sua villa il 3 luglio 1969. In questo contesto venne realizzato il nuovo album del gruppo, ''Let It Bleed'' (in italiano traducibile con "Lascia che sanguini"), con sonorità in bilico tra il british sound e quello americano, tra il blues e il country (quest'ultimo frutto della frequentazione dell'epoca di Keith Richards con [[Gram Parsons]]).<ref name="Appleford, Steve 1997">Appleford, Steve. ''La storia dietro ogni canzone dei Rolling Stones'', Tarab Edizioni, Firenze, 1997, pag. 99, ISBN 88-86675-57-7</ref>[[File:Brian-Jones-1965.jpg|thumb|right|[[Brian Jones]] nel 1965.]]
Oltre alle sue molte incomprensioni e divergenze musicali con gli altri membri della band nell'ultimo anno, i problemi con la giustizia britannica di Brian Jones gli avevano impedito di ottenere il visto per gli Stati Uniti, con la conseguenza di non poter seguire il gruppo nella progettata tournée americana.<ref name="Bill Wyman 2002">Bill Wyman & Richard Havers, ''Rolling with the Stones'', Mondadori, Milano, 2002, pag. 320 e 368, ISBN 88-04-50950-3</ref> A causa di tutto ciò, Jones venne estromesso dai Rolling Stones nel giugno del 1969. {{Citazione|Andammo a trovarlo a casa, fu come andare a un funerale, eravamo tutti senza parole [...]. Ci mettemmo a parlare con Brian, in un certo senso fu piuttosto strano, perché sapevamo cosa sarebbe successo. Gli domandammo "che intenzioni hai? Stiamo per andare in tour e non sei in condizione di venirci. Noi andiamo avanti lo stesso, sei dei nostri oppure no?". Gli offrimmo di restare, ma sapevamo già che l'offerta era destinata a cadere nel vuoto.<ref>Assante, Ernesto; Castaldo, Gino. ''33 dischi senza i quali non si può vivere'', Einaudi, 2007, pag. 243, ISBN 978-88-06-18677-7</ref>|Keith Richards}}