Vecchia Religione: differenze tra le versioni
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Nell'[[alto Medioevo]], ad ogni modo, le sopravvissute credenze della vecchia religione venivano guardate se non altro come [[superstizioni]] prive di fondamento,<ref>[[Sant'Agostino]], ad esempio, trattava le idolatrie alla stregua di superstizioni (''De vera religione'', 2). Anche il ''[[Canon Episcopi]]'', pur definendo la [[stregoneria]] come «culto al [[Demonio]]», riteneva falso affermare la sua esistenza reale, considerando pure fantasie i racconti di «certe donne depravate», che «credono e affermano di cavalcare la notte certune bestie al seguito di [[Diana]], dea dei pagani (o di [[Erodiade]]), e di una innumerevole moltitudine di donne; di attraversare larghi spazi di terre grazie al silenzio della notte profonda e di ubbidire ai suoi ordini come a loro signora e di essere chiamate certe notti al suo servizio» (''Canon episcopi'', a cura di M. R. Lazzari, in Aa.Vv., ''La stregoneria. Diavoli, streghe, inquisitori da Trecento al Settecento'', pp. 23-24, Milano, Mondadori, 1991).</ref> e la loro sotterranea permanenza non costituì un particolare problema.<ref>Cfr. Devon Scott, ''[http://www.spaziofatato.net/storiastregoneria2.htm Le streghe da Roma antica al Medioevo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140822224248/http://www.spaziofatato.net/storiastregoneria2.htm |data=22 agosto 2014 }}'', Spaziofatato, 2001.</ref> Soltanto alle soglie del [[Rinascimento]] si registrarono fenomeni di [[stregoneria]] ritenuti veritieri, che l'[[Inquisizione]] si propose di reprimere, cercando al contempo di porre un argine alle crescenti esecuzioni sommarie che si andavano verificando in Europa nei confronti di presunte streghe.<ref>Giovanni Romeo, ''Inquisitori, esorcisti e streghe nell'Italia della Controriforma'', pag. 251, Sansoni, 1990.</ref> Nel 1326 e 1484 furono emesse due [[bolle papali]] che condannavano apertamente l'[[occultismo]] e le [[magia|pratiche magiche]], mentre il primo processo per stregoneria risale al 1340; un altro processo di una certa rilevanza si ebbe a Milano nel 1390 nei confronti di due donne, Sibilla e Pierina, che affermavano di aver partecipato al «Gioco di Erodiade».<ref>[[Carlo Ginzburg]], ''Il filo e le tracce: vero, falso, finto'', pag. 277, Feltrinelli, 2006.</ref> Con la pubblicazione del ''[[Malleus Maleficarum]]'' nel 1487, che identificava di fatto la stregoneria col [[satanismo]], veniva ora stabilito che fosse [[eresia]] negarne l'esistenza. Nel Cinquecento poi, con l'avvento della [[Riforma luterana]], il fenomeno della caccia alle streghe crebbe di intensità, soprattutto nel Nord-Europa.<ref>W. E. Butler, ''La magia. Rituali e poteri magici'', pag. 12, Hermes Edizioni, 1992.</ref>
Questo tipo di persecuzioni, tuttavia, testimonia come nel [[Rinascimento]] si assistesse ad un intensificarsi del recupero di forme ancestrali e occulte di religiosità; Recupero che fu alimentato in parte da personaggi come [[Giorgio Gemisto Pletone]], il quale
Una di esse fu l'avvocato francese [[Gabriel André Aucler]] (metà del 1700–1815) che adottò il nome '''Quintus Nautius''' e cercò di ristabilire il paganesimo in Francia. Ammiratore dell'[[Antica Grecia]] e dell'[[Antica Roma]], si dichiarava discendente di un'antica famiglia sacerdotale romana. Pubblicò il libro ''La Thréicie'' nel 1799, in cui esponeva le sue visioni religiose e criticava il cristianesimo. [[Gérard de Nerval]] scrisse un saggio su di lui in ''[[Les Illuminés]]'' (1852), descrivendo il suo paganesimo come un esempio della persistenza della religiosità in tempi di declino della fede.<ref>La ''Biographie universelle : ancienne et moderne'' (1843).</ref><ref>amoureux 1843 p. 397.</ref>
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