Rolex: differenze tra le versioni

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Negli anni Trenta, la manifattura Aegler che era socia di Rolex venne ribattezzata "Manufacture des Montres Rolex SA", mantenendo la sede a [[Bienne]]. Nonostante il cambio del nome, l'azienda, divenuta esclusiva fornitrice dei calibri per Rolex, rimaneva ancora di proprietà dei discendenti di Aegler. Gli unici calibri non forniti da Aegler erano quelli destinati ai cronografi, che erano realizzati da Valjoux prima e da Zenith poi (a partire dal 1988 fino al 2000, quando fu introdotto il movimento cronografico automatico di manifattura Rolex).
 
A fianco degli orologi automatici, Rolex nel corso della sua storia ha realizzato anche movimenti a carica manuale con meccanismo di manifattura, come nel caso del movimento Rolex 1225<ref>{{Cita web|url=http://www.ranfft.de/cgi-bin/bidfun-db.cgi?10&ranfft&0&2uswk&Rolex_1225|titolo=bidfun-db Archive: Watch Movements: Rolex 1225|sito=www.ranfft.de|accesso=2 febbraio 2023|dataarchivio=4 luglio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220704151151/http://www.ranfft.de/cgi-bin/bidfun-db.cgi?10&ranfft&0&2uswk&Rolex_1225|urlmorto=sì}}</ref> che animava i Rolex Precision, alcuni dei quali dotati anche di datario con lente ciclope (chiamati Precision Oysterdate). Un modello a carica manuale è la ref. 2508, il primo cronografo di casa Rolex, databile attorno alla metà degli anni Trenta. Tra il 1942 e il 1943 vengono presentati i primi quadranti "California", contraddistinti dall'avere numeri romani che occupano la parte superiore del quadrante, e numeri arabi che occupano la parte inferiore. Nel 1942 viene anche realizzato l'unico cronografo di casa Rolex a vantare la funzione [[Cronografo sdoppiante|rattrapante]]: si tratta della ref. 4113<ref>{{Cita web|url=https://italianwatchspotter.com/rolex-split-seconds-ref-4113/|titolo=Gli Split Seconds Di Rolex: L'Era Dimenticata Del Marchio - Italian Watch Spotter|data=20 giugno 2022|accesso=22 aprile 2024}}</ref>, realizzato in soli 12 esemplari.
 
Durante la seconda guerra mondiale, non erano solo i POW gli unici Rolex in dotazione agli eserciti: Wilsdorf, infatti, aveva fornito all'esercito britannico anche diversi modelli da tasca, riconoscibili per avere sulla cassa l'incisione "G.S. (General Service) MK II". Questi segnatempo erano di diversi tipi: alcuni con quadrante bianco, altri con quadrante nero e numeri al [[Radio (elemento chimico)|radio]] ad alta leggibilità.
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A metà anni Ottanta l'Explorer II ref. 1655 è stato sostituito dalla ref. 16550. La nuova referenza è assai diversa dalla precedente: innanzitutto sparisce il cosiddetto "freccione" che aveva contraddistinto il modello precedente, inoltre si è cercato di ottimizzare la leggibilità, è stato massicciamente modificato il quadrante, inserendo a catalogo anche colori chiari, ed è variata l'estetica della lunetta. Infine è stato sostituito il calibro, che è diventato il Rolex 3085. Alcuni modelli con quadrante chiaro della ref. 16550 hanno assunto una tonalità crema per via di un difetto della vernice utilizzata.
 
Dal 1985 Rolex utilizza acciaio 904L per realizzare le casse dei propri orologi, a differenza degli altri produttori che continuano ad adoperare il 316L<ref>{{Cita web|url=https://www.rolex.com/it/about-rolex-watches/1971-1992.html|titolo=La storia di Rolex dal 1971 al 1992|sito=Rolex|lingua=it|accesso=2 febbraio 2023|dataarchivio=2 febbraio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230202153628/https://www.rolex.com/it/about-rolex-watches/1971-1992.html|urlmorto=sì}}</ref>. L'acciaio 904L viene ritenuto il migliore per l'eccellente resistenza alla corrosione anche a contatto con acido acetico, fosforico, solforico, soluzioni clorurate, acqua di mare anche ad alte temperature. Sinora è l'unico marchio ad utilizzare tale materiale, peraltro di propria fabbricazione.[[File:Rolex GMTIIC.jpg|thumb|[[Rolex GMT-Master|GMT-Master II]] acciaio e oro (ref. 116713LN)]]Originariamente i cronografi Daytona non avevano l'appeal odierno e il pubblico non li recepiva come un ''must-have,'' sebbene fossero al polso di diversi divi del cinema e di campioni di sport motoristici: un modello così sportivo e moderno non si accordava con i gusti di allora. Questo snobismo commerciale proseguirà per quasi un ventennio, prima con la nascita dei modelli al quarzo negli anni '70, e poi ancora nella prima metà degli anni '80, quando l'orologio meccanico viene considerato obsoleto (nonostante nel 1976 Rolex presenti due delle referenze più rare tra tutti i Daytona: la 6269 e 6270, quest'ultima soprannominata "End Game", in oro giallo e diamanti su quadrante e lunetta). La stessa Zenith, madre dell'El Primero, primo calibro automatico ad alta frequenza, nel frattempo finita proprietà di una società americana (la Zenith Radio Corporation), aveva cessato la produzione del suo famoso calibro proprio perché ritenuto superato dalla tecnologia del quarzo.
 
L'attenzione verso i cronografi a carica automatica riaffiorò tra il pubblico generalista grazie al coraggio di diverse aziende quali [[Breitling]], [[Eberhard (azienda)|Eberhard]] e [[Paul Picot]] che tra il 1984 e il 1985 credettero fortemente nel ritorno di fiamma dell'orologeria tradizionale. A seguito di questo rinnovato interesse verso l'orologeria meccanica, le altre maison si mobilitarono a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta per proporre cronografi automatici con movimenti di fornitura di terze parti: esempi di questo genere sono ravvisabili in cronografi [[Audemars Piguet]] e [[Vacheron Constantin]] dotati di movimento modulare: base tempo automatica [[Jaeger-LeCoultre]] e modulo cronografico realizzato da Dubois-Depraz. Fino al 1988 il Daytona è alimentato sempre da un Valjoux 72<ref>{{Cita web|url=http://www.ranfft.de/cgi-bin/bidfun-db.cgi?10&ranfft&&2uswk&Rolex_727|titolo=bidfun-db Archive: Watch Movements: Rolex 727 (Valjoux 72)|sito=www.ranfft.de|accesso=17 giugno 2023|dataarchivio=18 giugno 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230618001554/http://www.ranfft.de/cgi-bin/bidfun-db.cgi?10&ranfft&&2uswk&Rolex_727|urlmorto=sì}}</ref> modificato, un affidabile cronografo a carica manuale, ma ormai obsoleto rispetto alla concorrenza che, già dal 1969, aveva iniziato a investire in segnatempo cronografici con meccanismi automatici, come nel caso di Zenith, di [[Seiko]] e del consorzio svizzero Chronomatic<ref>{{Cita web|url=https://italianwatchspotter.com/primo-cronografo-automatico-della-storia/|titolo=Il Primo Cronografo Automatico Della Storia: La Straordinaria Corsa Di Heuer, Zenith E Seiko {{!}} Italian Watch Spotter|data=17 giugno 2022|accesso=2 febbraio 2023}}</ref>, comprendente [[TAG Heuer|Heuer]]-[[Leonidas (azienda orologiera)|Leonidas]], [[Breitling]], [[Hamilton Watch Company|Hamilton]]-Buren e Dubois-Depraz. Negli anni Settanta, tuttavia, i cronografi meccanici hanno riscontrato scarso interesse da parte del pubblico e pertanto in quel decennio l'interesse allo sviluppo di quel tipo di calibri si è arenato.
 
Nella ricerca della durata, della competitività e dell'affidabilità, Rolex interviene sostituendo ai calibri [[Valjoux]] a carica manuale, scegliendo di adottare l'eccezionale movimento dello [[Zenith (azienda)|Zenith]] El Primero<ref>{{Cita web|url=https://www.chrono24.it/magazine/il-ruolo-chiave-di-zenith-el-primero-per-il-successo-del-rolex-daytona-p_110502/|titolo=Il ruolo chiave di Zenith El Primero per il successo del Rolex Daytona - Il magazine di Chrono24|sito=www.chrono24.it|lingua=it|accesso=24 aprile 2023}}</ref>, il miglior movimento industriale a carica automatica allora esistente sul mercato. Fu proprio grazie al rinnovato impulso dato all'orologeria meccanica e all'interesse da parte di Rolex che Zenith tornerà, proprio sul finire degli anni Ottanta, a riproporre a catalogo il proprio movimento e a fornirlo anche a case terze. Rolex apporterà numerose modifiche all'El Primero per allinearlo ai propri standard<ref name="ref_A" /> (oltre il 50% dei componenti del calibro El Primero sono stati sostituiti o modificati), con veri e propri interventi strutturali, come l'eliminazione del datario (previsto a ore 4) e la riduzione delle frequenze di oscillazione da 36.000 a 28.800 alternanze, sostituendo il bilanciere originale con il proprio, basato sul meccanismo di regolazione a microstella, già collaudato sui cronografi degli anni '60. Tutto ciò porta alla realizzazione del calibro 4030 come movimento per il primo cronografo automatico: il Daytona ref. 16520 (prima referenza a cinque cifre del Daytona), che sostituisce le reff. 6263, 6265 e le lussuose 6269 e 6270. Sul finire del 1988, il lancio del nuovo Rolex Daytona incontra un favore di pubblico enorme. La scarsa produzione da parte di Rolex, dovuta anche alla poca disponibilità del calibro base Zenith, scatena all'inizio degli anni '90 un vero e proprio boom collezionistico. Per i modelli precedenti, ovvero tutti i cronografi Daytona a carica manuale, l'exploit avviene solo qualche anno dopo, rendendo ancora oggi questo orologio oggetto del desiderio degli appassionati di tutto il mondo.