Intensità luminosa: differenze tra le versioni

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L'intensità luminosa viene quantificata come candele in una data direzione, di una sorgente che emette radiazione monocromatica di frequenza pari a <math>540 \times 10^{12}</math> [[hertz]] e con una intensità radiante nella direzione di propagazione di <math>\frac {1}{683}</math> [[watt]] per [[steradiante]].
 
L'intensità luminosa può anche essere considerata come il numero di [[Fotone|fotoni]] che attraversa una sezione unitaria di un campione (che può essere anche il vuoto) nell'unità di tempo.
 
Nel [[Sistema Internazionale]] l'intensità luminosa è una grandezza fondamentale per le misure fotometriche dalla quale si ricavano tutte le altre. Se si indica con <math>\Omega</math> l'angolo solido in cui è compreso il fascio luminoso emesso da una sorgente luminosa di luce bianca, costituito da un cono avente il vertice nella sorgente medesima, con <math>I</math> l'intensità luminosa, il [[flusso luminoso]] misurato in [[lumen]] è
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<math>\Phi = I \Omega</math>
 
e la quantità di luce emessa dalla sorgente, intesa come l'energia elettromagnetica irradiata nello [[spettro visibile]] in un dato tempo <math>t</math>, diviene
 
<math> Q = \Phi t</math>