Impero romano d'Occidente: differenze tra le versioni

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== Geografia ==
=== Superficie e suddivisione ===
Al momento della morte di [[Teodosio I]] e della definitiva divisione dell'Impero in una parte orientale e in una occidentale ([[395]]), quest'ultima ereditò la [[Prefettura del pretorio delle Gallie]] e la maggior parte della [[Prefettura del pretorio d'Italia]], [[Prefettura del pretorio d'Africa|Africa]] e parte dell'[[prefettura del pretorio dell'Illirico|Illiria]], mentre all'Oriente toccarono la [[Prefettura del pretorio d'Oriente]] e due diocesi illiriche. A sua volta la Prefettura d'Italia era formata da quattro diocesi: Italia (due diocesi), Illiria e Africa; quella delle Gallie da un pari numero di diocesi: Gallia (due diocesi), [[Hispania]] e [[Britannia (provincia romana)|Britannia]]. Va messo in evidenza che l'Illiria era stata ripartita fra i due Imperi<ref>Secondo Santo Mazzarino, l'Oriente romano aveva già assorbito nel 387-388, per volere di Teodosio, la prefettura illirica. Cfr. Santo Mazzarino, ''L'Impero romano'', Roma-Bari, Laterza, 1990, vol. 2, p. 739. ISBN 88-420-2401-5</ref> e che questa divisione fu fonte di continue dispute che iniziarono a profilarsi subito dopo la morte di Teodosio. Alla fine del [[IV secolo]] la superficie totale dell'area romano-occidentale superava i 2,5 milioni di km² con una popolazione globale difficilmente quantificabile ma che, con ogni probabilità, doveva situarsi fra i 20 e i 25 milioni di abitanti.
 
Nel secolo successivo in tutto il mondo romano-occidentale si assistette a una generalizzata flessione demografica dovuta a guerre, carestie ed epidemie. Lo stanziamento di genti barbare in quasi tutte le regioni dell'[[Europa]] occidentale e dell'[[Africa]], non riuscì infatti a compensare le perdite che avevano falcidiato la popolazione autoctona. Le etnie barbare, generalmente di origine germanica, rappresentarono, in quasi tutto l'Occidente romano, una quota modesta sul totale delle popolazioni romane o romanizzate, con ogni probabilità non superiore, in termini percentuali, a un 7 o 8%.<ref>{{Cita|Galasso, 1996|p. 135}}.</ref>
Alla fine del [[IV secolo]] la superficie totale dell'area romano-occidentale superava i 2,5 milioni di km² con una popolazione globale difficilmente quantificabile ma che, con ogni probabilità, doveva situarsi fra i 20 e i 25 milioni di abitanti.
 
Nel secolo successivo in tutto il mondo romano-occidentale si assistette a una generalizzata flessione demografica dovuta a guerre, carestie ed epidemie. Lo stanziamento di genti barbare in quasi tutte le regioni dell'Europa occidentale e dell'Africa, non riuscì infatti a compensare le perdite che avevano falcidiato la popolazione autoctona. Le etnie barbare, generalmente di origine germanica, rappresentarono, in quasi tutto l'Occidente romano, una quota modesta sul totale delle popolazioni romane o romanizzate, con ogni probabilità non superiore, in termini percentuali, a un 7 o 8%.<ref>{{Cita|Galasso, 1996|p. 135}}.</ref>
 
Per avere un'idea della limitata consistenza numerica di queste tribù barbare, ricorderemo che, quando i [[Longobardi]] penetrarono in Italia nella seconda metà del [[VI secolo]], si ritiene che la loro orda fosse composta da circa {{formatnum:120000}} unità ivi compresi anziani, donne e bambini.