Corvus corax: differenze tra le versioni

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In [[Italia]], il corvo imperiale risulta piuttosto raro, tanto da comparire fra le specie inserite nel Libro Rosso degli Animali d'Italia<ref>{{cita web|url= http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/LROSSO7.PDF|titolo= Categorie della Lista Rossa IUCN|editore= Libro Rosso degli Animali d'Italia|sito= Allegato II|data= 30 novembre 1994|pagina= 207|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081206053956/http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/LROSSO7.PDF|dataarchivio= 6 dicembre 2008}} {{pdf}}</ref>: sull'intero territorio nazionale ne è infatti censita una popolazione totale inferiore alle 15 000 unità, con un numero di coppie nidificanti compreso fra le 3 000 e le 6 000<ref>{{cita web|autore= Pierandrea Brichetti|anno= 1995|titolo= Situazione dell'avifauna nidificante in Italia|url= http://www.aves.it/artavit.htm|editore= Aves|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080119082349/http://www.aves.it/artavit.htm|dataarchivio= 19 gennaio 2008}}</ref>, concentrate lungo l'[[arco alpino]], in [[Sicilia]], in [[Sardegna]], nel [[Gargano]] e lungo l'[[Appennino Meridionale]], ma presenti grossomodo in tutte le aree rocciose del Paese<ref>{{cita|Brichetti, De Franceschi, Baccetti}}.</ref>.
 
Il corvo imperiale predilige le aree alberate, con presenza nei dintorni di ampi spazi aperti dove cercare il cibo; lo si trova anche lungo le aree costiere con presenza di [[falesia|falesie]] rocciose, dove l'animale si nutre e nidifica<ref>{{cita web|url= http://62.101.84.225/agrinet/fauna/pdf/197_RelFau08.pdf|titolo= Fenologia del corvo imperiale nella Regione Lombardia|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì}} {{pdf}}</ref>. Come intuibile dall'estesissimo areale occupato dalla specie, tuttavia, si tratta di un animale assai adattabile: lo si trova anche nelle aree ghiacciate del [[Circolo Polarepolare Articoartico]], nelle aree aride e semidesertiche del [[Nordafrica]], fino alle cime dell'[[Himalaya]], dove sono stati osservati esemplari di questa specie a 6 350&nbsp;m di altezza sul [[Monte Everest]]. Si può dire che l'unico [[habitat]] che il corvo imperiale eviti sia la [[foresta pluviale]].
 
== Tassonomia ==
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[[File:Corvus corax arizona.jpg|thumb|left|Due esemplari in un ''[[ranch]]'' dell'[[Arizona]]]]
[[File:Corvus corax ca.jpg|thumb|Un corvo imperiale in ambiente rurale: i corvi, sebbene tendano a evitare le aree antropizzate, possono tranquillamente coabitare con l'uomo]]
Sebbene in alcune parti del proprio areale sia stato registrato un declino delle popolazioni, dovuto alla perdita dell{{'}}''[[habitat]]'' naturale e in alcuni casi anche alla persecuzione diretta da parte dell'uomo, il corvo imperiale risulta un animale assai comune nel proprio areale, sebbene piuttosto difficile da avvistare e osservare, a causa della sua naturale riservatezza: in alcune aree, come ad esempio il [[deserto del Mojave]], la specie ha addirittura prolificato in maniera tale da risultare nociva, poiché danneggia i raccolti nutrendosi di frutti e granaglie, mentre pare abbastanza difficile che i corvi imperiali siano in grado di sopraffare [[Ovis aries|agnelli]], [[Capra hircus|capretti]] e [[Bos taurus|vitelli]] sani, come lamentato dagli allevatori<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Larsen |nome=Kenneth H. |coautori=John H. Dietrich |anno=1970 |mese=gennaio|titolo=Reduction of a raven population on lambing grounds with DRC-1339 |url=https://archive.org/details/sim_journal-of-wildlife-management_1970-01_34_1/page/200 |rivista=Journal of Wildlife Management |volume=34 |numero=1 |pp=200-204 |doi=10.2307/3799509}}</ref>: probabilmente le supposizioni di attacchi ai giovani animali si basano su osservazioni di corvi imperiali intenti a banchettare con carcasse di animali morti per altre cause oppure poco vitali alla nascita, ai quali perciò essi si sono limitati a dare il colpo di grazia<ref>{{Cita pubblicazione|data =6 maggio 2005 | titolo =Sheep and Goats Death Loss | editore =National Agricultural Statistics Service | url =http://usda.mannlib.cornell.edu/MannUsda/viewDocumentInfo.do?documentID=1628 | accesso=27 dicembre 2007}}</ref>.
 
Le crescite esplosive della popolazione di corvi sono solitamente avvenute in zone precedentemente aride nelle quali è avvenuto l'insediamento dell'uomo, con conseguente realizzazione di pozzi e discariche, ossia fonti permanenti di cibo e acqua per i corvi, i quali si sono moltiplicati (spesso a discapito di altre specie autoctone, da essi predate<ref>{{Cita web|url=http://www.usgs.gov/newsroom/article.asp?ID=160|titolo=Scientists Estimate Risk of Raven Predation on Desert Tortoises in the Western Mojave Desert|accesso=11 maggio 2007|autore=U.S. Geological Survey}}</ref><ref>{{Cita web | autore = Minerals Management Service, Alaska | titolo = Foraging Ecology of Common Ravens (''Corvus corax'') on Alaska's Coastal Plain (AK-93-48-51) | editore = Minerals Management Service | anno = 2007 | url = http://www.mms.gov/alaska/ess/ongoing_studies/biology/Gleason%20-%207B.pdf | accesso = 24 maggio 2007 | formato = PDF | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070628042829/http://www.mms.gov/alaska/ess/ongoing_studies/biology/Gleason%20-%207B.pdf | dataarchivio = 28 giugno 2007 }}</ref>).
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Sebbene sia opinione comune che la presenza dei corvi alla Torre abbia origini antichissime, in realtà si tratta molto probabilmente di un'invenzione assai recente: il primo riferimento a questi corvi, infatti, è un'immagine del [[1885]] sul periodico ''The Pictorial World''<ref>Boria Sax, "[http://www.springerlink.com/content/g403631820626r25/ How Ravens Came to the Tower of London]," Society and Animals 15, no. 3 (2007b), pp. 272-274.</ref>.
 
A partire da questa illustrazione, durante il [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] si moltiplicheranno le immagini raffiguranti questi animali nei pressi del cosiddetto "pontile", ossia il luogo dove venivano eseguite le condanne a morte per [[decapitazione]]. Proprio questo particolare lascia supporre che i corvi, in virtù del fatto che si trovino con frequenza associati ai [[patibolo|patiboli]] per fare incetta dei cadaveri, siano stati portati alla Torre dai ''[[beefeaters]]'' allo scopo preciso di rendere più drammatiche le storie di torture ed esecuzioni<ref>''ibidem'', pagg. 270-281.</ref>. Probabilmente i corvi originali vennero donati alla torre dal Conte di Dunraven<ref>Maev Kennedy, "Tower's Raven Mythology May Be a Victorian Flight of Fantasy," The Guardian, November 15 2004, p. 1.</ref><ref>Boria Sax, "[http://www.equinoxjournals.com/ojs/index.php/pom/article/view/3325 Medievalism, Paganism, and the Tower Ravens] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090803152935/http://www.equinoxjournals.com/ojs/index.php/pom/article/view/3325 |datedata=3 agosto 2009 }}," The Pomegranate:The International Journal of Pagan Studies 9, no. 1 (2007), pagg. 71-73.</ref>, anche se è altrettanto possibile che essi, un tempo abbondanti nella capitale inglese (in particolare attorno ai mattatoi e ai mercati) possano essersi spostati naturalmente verso la Torre<ref>Jerome, Fiona. ''Tales from the Tower'': 2006. pagg. 148-149</ref>. I corvi non fuggono né si allontanano dalla Torre di Londra poiché periodicamente le remiganti primarie di un'ala vengono loro spuntate, in modo tale da renderli inadatti al volo su medie e lunghe distanze.
 
=== Il corvo imperiale nella cultura ===
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[[Tito Livio]] racconta che il generale [[Antica Roma|romano]] [[Marco Valerio Corvo]] portava un corvo imbalsamato sul proprio [[elmo]]: proprio quest'ultimo salvò la vita al generale durante un combattimento con un [[Galli|Gallo]] di enorme stazza, staccandosi e volandogli sul volto, distraendolo il tempo necessario per permettere a Corvo di sopraffarlo<ref>[[Tito Livio|Livio]] 7, 26: "Un gallo si avanzò dalla schiera, insigne sia per la statura che per le armi e battendo lo scudo con l'hasta, sfida [...] uno dei romani ad incocciare le armi. [...] M. Valerio, tribunus militum adolescente [...] si fa avanti armato [...] allora scese dal cielo un corvo che si appollaiò sulla galea contro il nemico. Il fatto fu interpretato come fausto. Il corvo mantenne la sua posizione e quando iniziò il combattimento, levatosi sulle ali si gettò con il rostro e gli artigli contro gli occhi del nemico. Battuto il gallo, la vittoria arrise ai romani"</ref>.
 
[[File:Kinder- und (1910) (14566344098).jpg|thumb|I sette corvi in un'illustrazione degli [[anni 1910|anni dieci]]]]I corvi sono anche gli uccelli maggiormente citati nei lavori di [[William Shakespeare]] (basti pensare all{{'}}''[[Otello]]'' e al ''[[Macbeth]]'')<ref>[https://birdsofbard.blogspot.com/2005/11/raven.html Shakespeare's Birds]</ref>, mentre nel ''[[Barnaby Rudge]]'' di [[Charles Dickens]] uno dei protagonisti è il corvo [[Grip (corvo)|''Grip'']]: ma è sicuramente nel libro ''[[Il corvo e altre poesie]]'' di [[Edgar Allan Poe]] che il corvo assume il ruolo di protagonista, in quanto intermediario fra l'umano e il soprannaturale.<br />
Nel libro ''[[La regina delle fate (Spenser)|La regina delle fate]]'' di [[Edmund Spenser]] il corvo assume invece il ruolo di uccello del malaugurio.