Strage dell'Heysel: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m era corretto "organizzatisi"
Etichetta: Annulla
aggiunto il nome dei capitani
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android App full source
Riga 26:
L'inizio della partita era previsto per le 20:15. Circa un'ora prima, intorno alle 19:20, i cosiddetti ''[[hooligan]]'', ovvero i tifosi inglesi più accesi e violenti, cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il ''take an end'' ("prendi la curva") e sfondando le reti divisorie: memori degli incidenti di un anno prima nella [[Finale della Coppa dei Campioni 1983-1984|finale di Roma]],<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/31/dopo-per-le-strade-la-caccia.html|titolo=E DOPO PER LE STRADE LA CACCIA ALL' INGLESE|data=31 maggio 1984|accesso=17 novembre 2021|autore=Franco Recanatesi|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]}}</ref> è probabile che si aspettassero una reazione altrettanto violenta da parte dei tifosi juventini, che non sarebbe mai potuta esserci dato che, come già detto, quella nel settore Z non era una tifoseria organizzata. Gli inglesi sostennero di aver caricato più volte a scopo intimidatorio, ma i semplici spettatori, juventini e non, impauriti anche per il mancato intervento e l'assoluta impreparazione delle [[Polizia|forze dell'ordine]] [[Belgio|belghe]] alla situazione, che paradossalmente ostacolavano la fuga degli italiani verso il campo manganellandoli, furono costretti ad arretrare, ammassandosi contro il muro opposto al settore della curva occupato dai sostenitori del Liverpool.
 
Nella grande calca che venne a crearsi, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri ancora si ferirono contro le recinzioni. Il muro a un certo punto crollò per il troppo peso e numerose persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Dall'altra parte dello stadio, i tifosi juventini del settore N e tutte le altre persone accorse allo stadio sentirono le voci dello ''speaker'' e dei capitani delle due squadre [[Gaetano Scirea]] e [[Phil Neal]], che invitavano alla calma, senza tuttavia capire quello che stava realmente accadendo. Solo dopo più di mezz'ora, un battaglione mobile della polizia belga, che inizialmente si trovava a un chilometro di distanza dallo stadio, giunse per ristabilire l'ordine, trovando il campo e gli spalti nel caos più totale, invasi da frange inferocite di tifoseria bianconera.
 
Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa chiedendo loro di telefonare in Italia per rassicurare i familiari.<ref name=pi/> Si contarono 39 morti e oltre 600 feriti. In seguito alla tragedia, si decise di giocare ugualmente la partita: la decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti [[UEFA]] solamente per motivi di ordine pubblico, allo scopo di evitare ulteriori tensioni, nonostante l'iniziale richiesta della società torinese di non giocare.<ref>{{Cita news |url = http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1003_01_1985_0111_0031_13892986/ |titolo = La Juve non voleva giocare |pubblicazione = La Stampa |data = 30 maggio 1985 |p = 3 |accesso = 21 settembre 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150402125159/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1003_01_1985_0111_0031_13892986/ |urlmorto = no }}</ref> Le due squadre scesero quindi in campo alle 21:40, con un'ora e venticinque minuti di ritardo. La partita terminò con il risultato di 1-0 per la Juventus, che si laureò campione d'Europa per la prima volta nella sua storia.