Luigi Vietti: differenze tra le versioni
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Nel periodo 1931-1933 collabora con la sezione distaccata della Sovrintendenza di Torino ed è Ispettore Onorario per i Monumenti della Liguria. In questo ruolo nel 1932 progetta la ''Nuova Stazione Marittima Andrea Doria'' di Genova;<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Valter|cognome=Scelsi|data=2019-11-11|titolo=Luigi Vietti e la scena architettonica ligure degli anni Trenta|rivista=FAMagazine. Ricerche e progetti sull'architettura e la città|volume=0|numero=48/49|pp=37-46|accesso=2020-11-09|doi=10.1283/fam/issn2039-0491/n48/49-2019/286|url=https://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/286}}</ref> progetterà successivamente la Casa del Fascio di [[Rapallo]] (1937) e altre due Case del Fascio sempre in [[Liguria]].
Nel 1934 partecipa con [[Antonio Carminati (architetto)|Antonio Carminati]], [[Pietro Lingeri]],
Per la realizzazione dell'[[EUR|Esposizione Universale del 1942]], nel 1936, il Commissario [[Vittorio Cini]] presenta a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'architettura del tempo comprendente nomi del calibro di [[Adalberto Libera|Libera]], [[Enrico Del Debbio|Del Debbio]], [[Giuseppe Terragni|Terragni]], [[Giovanni Michelucci|Michelucci]], [[Eugenio Montuori|Montuori]] e [[Giovanni Muzio|Muzio]]; il Duce sceglierà Vietti insieme a [[Marcello Piacentini|Piacentini]], [[Giuseppe Pagano (architetto)|Pagano]], [[Luigi Piccinato|Piccinato]] e [[Ettore Rossi (architetto)|Rossi]]. In questo progetto si avvicina, contribuendo a definire, con gli altri architetti dell'E42, la corrente [[Razionalismo Italiano|razionalista]]. Suoi sono i prospetti modernissimi dei palazzi di vetro presenti nel progetto presentato a Mussolini, che tuttavia non approva questa architettura perché la giudica troppo moderna e «priva di richiami figurativi alla storia dell'architettura nazionale».<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Nicoloso|titolo=Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista|annooriginale=2008|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref>
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A Cortina si occupa anche del piano regolatore (1955-1956). Negli stessi anni lavora inoltre ai piani regolatori di [[Genova]] (1959), di [[Sanremo]] e nella sistemazione urbanistica del comune di [[Portofino]] (1957-1960).
Tra il 1950 e il 1953 è impegnato nel progetto di recupero dell'[[San Giorgio Maggiore (isola)|Isola di San Giorgio Maggiore]] a Venezia,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Francesca Salatin|autore2=|autore3=|anno=2017|titolo=«Una cosa affettuosa». Luigi Vietti e i progetti per il recupero dell'Isola di San Giorgio Maggiore|rivista=Studi Veneziani|volume=|numero=LXXVI}}</ref>
È citato nel film [[La notte (film 1961)|La notte]] di Michelangelo Antonioni come progettista della villa dove ha luogo il party notturno; si tratta del Golf Club Barlassina, realizzato dal 1958<ref>{{Cita web|url=http://www.rgastudio.it/01-Villa-Golf-Club-Barlassina.html|titolo=rgastudio - architettura, design milano|accesso=2020-11-09}}</ref> con John S. M. Morrison.
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È stato altresì, con il suo veliero d'epoca ''Tamory'', uno dei fondatori dello ''Yacht Club Costa Smeralda''.<ref>{{Cita web|url=https://www.yccs.it/il-club/la-storia.html|titolo=Yacht Club Costa Smeralda - La Storia|sito=Yacht Club Costa Smeralda|lingua=it|accesso=2020-11-09}}</ref>
La grande stima e amicizia con gli editori
Riceve la cittadinanza onoraria della città di Cannobio nel 1996. Muore a Milano il 28 marzo 1998, all'età di 95 anni.
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