Domodossola: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:Shepherd Map of Ancient Italy, Northern Part.jpg|left|thumb|Italia settentrionale secondo l'Historical Atlas: l{{'}}''Oscela Lepontiorum'' nell'area settentrionale della [[Gallia Transpadana]]]]
[[File:– Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictionid dictae curiae, 1659 – BEIC 10367234.jpg|thumb|'''''Statuti di Domodossola''''' (''Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictioni dictae curiae''), 1659|363x363px]]
[[File:Bandiera della Repubblica partigiana dell'Ossola (Giorgio Bocca).svg|thumb|Bandiera della '''''Repubblica dell'Ossola'''''|221x221px]]
{{Citazione|Nelle Alpi Cozie è situata l'Oscel(l)a dei Leponzi|[[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ''Geografia'', [[100]] d.C. circa|Ἑν ταῖς Κοττίαις Ἅλπεσιν Ληποντίων Ὄσκελ(λ)α|lingua=grc}}
 
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Il masso [[coppella|coppellonato]] nei giardini dei Padri Rosminiani presso il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], insieme ad altri reperti rinvenuti nell'intera [[Val d'Ossola]] fa presumere la presenza di abitanti nella vallata fin dall'epoca [[Preistoria|preistorica]]. Da ''Oscella'' passava la [[strada romana]] che collegava [[Milano]] al [[Lago Maggiore|Verbano]]: da qui si potevano valicare le [[Alpi]] raggiungendo il [[passo del Sempione]], il [[passo dell'Arbola]] oppure il [[passo di San Giacomo]]<ref name="Miedico 2014">{{Cita|Miedico 2014|p. 17}}.</ref>.
 
La città sorgeva all'incrocio tra la [[Via Mediolanum-Verbannus]], con la [[Via Antronesca]] che nel tratto Domodossola - [[Locarno]] prendeva pure il nome di [[Via del Mercato]]. È probabilmente durante il regno di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], re degli [[Ostrogoti]], che si formano le prime opere di difesa sul ''colle di Mattarella''<ref>{{cita|Lions Club|19}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini.</ref>. Il [[Regno longobardo|dominio longobardo]] è durissimo, caratterizzato da violenze e saccheggi; a questi succedono i [[Franchi]]. [[Carlo Magno]], generoso verso [[clero|ecclesiastici]] e [[laico|laici]], rivitalizza il [[feudalesimo]]: molti territori sono in possesso del [[vescovo-conte]] di [[Novara]], che costruisce a ''Oscella'' il suo castello (''castrum novum'', ricordato nel [[1001]]). Nel [[1014]] il vescovo [[Pietro III (vescovo di Novara)|Pietro III il Prudente]] con solenne diploma ottiene il dominio feudale dell'Ossola.
 
Le periodiche incursioni dei [[Canton Vallese|Vallesani]] e le lotte accanite tra [[guelfi]], in maggioranza nel borgo, e [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]] costringono gli Ossolani a chiedere protezione a [[Gian Galeazzo Visconti]], signore di [[Milano]]: il 19 marzo [[1381]] viene firmato nell'attuale [[#Architettura civile|Palazzo San Francesco]] l'atto di dedizione. Il contratto con i [[Visconti]] prevedeva protezione e privilegi agli Ossolani, in cambio di un compenso di 750 [[fiorino|fiorini]] annui<ref>{{cita|Lions Club|27}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. Ai Visconti succedono gli [[Sforza]] ([[1450]] - [[1535]]).[[File:Veduta dal castello di Mattarella.png|sinistra|miniatura|Veduta di Domodossola dal '''''Castello di Mattarella''''']]
Il 9 maggio [[1517]] la pace e trattato di [[Ponte Tresa (Svizzera)|Ponte Tresa]] sancisce che [[Stabio]] ed altre terre del [[Mendrisiotto]] appartengano ai dodici [[Cantoni della Svizzera|Cantoni Elvetici]] in cambio di Domodossola<ref>{{cita|Motta|42}}.</ref>. Alla caduta di [[Ludovico il Moro]], Domodossola subisce la dominazione [[Spagna|spagnola]] che dura per due secoli, contrassegnati da lotte intestine tra le fazioni, dagli straripamenti del torrente [[Bogna]] e dalle epidemie di [[peste]]<ref>{{cita|Ferrari|7}}.</ref>. Nel [[1656]] sorge il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]] per opera di Andrea da Rho e Gioachino da Cassano, due frati [[cappuccini]] del convento di Domodossola. Dopo una breve [[austriaci|dominazione austriaca]], nel [[1743]] con il [[trattato di Worms (1743)|trattato di Worms]] l'Ossola passa interamente ai [[Casa Savoia|Savoia]].[[File:Resti dell'atico castello di Mattarella.png|sinistra|miniatura|Resti del '''''Castello di Mattarella''''']]
Con [[Vittorio Emanuele I]] nel [[1818]] Domodossola diventa capoluogo della [[provincia di Ossola]], nella [[divisione di Novara]], con un capo-guardia di prima classe a Domodossola e un capo-guardia di seconda classe a [[Masera]]<ref>{{cita|Orlandini|41}}.</ref>.
Nel [[1859]], con l'emanazione del [[decreto Rattazzi]], viene soppressa la [[provincia di Ossola]] e istituito il [[circondario di Ossola]] (in seguito circondario di Domodossola), come suddivisione della [[provincia di Novara]], comprendente i mandamenti di [[Crodo]], [[Santa Maria Maggiore (Italia)|S. Maria Maggiore]], [[Bannio Anzino|Bannio]] e Domodossola<ref>{{cita|De Gaudenzi|54}}.</ref>.
 
Nel [[1869]] viene aperta, fra le prime in Italia, la sezione domese del [[Club Alpino Italiano]].[[File:Torretta Medioevale di Domodossola.png|miniatura|La '''''TorrettaTor
retta Medioevale''''' di Domodossola]]
=== Il Novecento ===
[[File:Simplon tunnel D.jpg|left|thumb|Tunnel del '''''Sempione''''']]
 
Il 19 maggio [[1906]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugura il [[traforo del Sempione]]: con quest'opera Domodossola e l'intera Ossola diventano una delle più importanti vie del traffico internazionale europeo. Il 23 settembre [[1910]] la città è teatro del tragico atterraggio di [[Jorge Chávez Dartnell]], conosciuto come ''Geo Chávez'', primo trasvolatore delle [[Alpi]]. L'aviatore [[Perù|peruviano]], partito da [[Briga-Glis|Briga]], sorvola il [[passo del Sempione]], ma l'aereo, in fase di atterraggio a Domodossola, cede e precipita. Gravemente ferito, il pilota muore all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande">{{Cita news|autore=Carlo Grande|url=http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/275992/|titolo=Geo Chávez, dove osò la libellula|pubblicazione=[[La Stampa|LA STAMPA.it]]|giorno=19|mese=luglio|anno=2010|accesso=6 agosto 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413062307/http://www.lastampa.it/2010/07/19/cultura/geo-chavez-dove-oso-la-libellula-xSpesQKOMFPWpoI3v67zTP/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
[[File:Simplon tunnel D.jpg|left|thumb|Tunnel del '''''Sempione''''']]
Il 19 maggio [[1906]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugura il [[traforo del Sempione]]: con quest'opera Domodossola e l'intera Ossola diventano una delle più importanti vie del traffico internazionale europeo. Il 23 settembre [[1910]] la città è teatro del tragico atterraggio di [[Jorge Chávez Dartnell]], conosciuto come ''Geo Chávez'', primo trasvolatore delle [[Alpi]]. L'aviatore [[Perù|peruviano]], partito da [[Briga-Glis|Briga]], sorvola il [[passo del Sempione]], ma l'aereo, in fase di atterraggio a Domodossola, cede e precipita. Gravemente ferito, il pilota muore all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande">{{Cita news|autore=Carlo Grande|url=http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/275992/|titolo=Geo Chávez, dove osò la libellula|pubblicazione=[[La Stampa|LA STAMPA.it]]|giorno=19|mese=luglio|anno=2010|accesso=6 agosto 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413062307/http://www.lastampa.it/2010/07/19/cultura/geo-chavez-dove-oso-la-libellula-xSpesQKOMFPWpoI3v67zTP/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
 
Gradualmente la prosperità nella vallata cresce e aumentano le industrie e le [[centrale idroelettrica|centrali idroelettriche]] che offrono lavoro e richiamano progressivamente migranti in particolare da [[Veneto]], [[Romagna]] e [[Calabria]]<ref>{{cita|Lions Club|56}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. La [[prima guerra mondiale]] richiede tuttavia sacrificio di vite umane, che costa caro anche all'Ossola.
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=== Simboli ===
[[File:Domodossola-Gonfalone.png|thumb|200px|Gonfalone comunale]]
;Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 4 luglio 1928.<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1559|titolo=Domodossola|accesso=26 luglio 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore di una stella d'oro, cantonata da quattro d'argento.}}
Lo stemma storico si trova descritto nella ''Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia'' del 1893.<ref>{{cita libro| autore= Antonio Manno |titolo= Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia |editore= F.lli Bocca |anno= 1893 |città= Torino |p= 62 |url= https://books.google.it/books/about/Biblioteca_storica_italiana.html?id=7x4RAAAAYAAJ&printsec=frontcover&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_entity&hl=it&gl=IT&ovdme=1&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false |volume=5 |citazione= Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore da una e accantonata da quattro stelle (6) dell'uno nell'altro. Sostegni; due aquile; Corona, marchionale.}}</ref>
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|motivazione = Mentre più spietata infieriva l'oppressione germanica e fascista con il valore e con il cruento sacrificio delle formazioni partigiane e con l'entusiastico concorso delle popolazioni, insorgeva animosamente. Liberato il primo lembo di territorio alle frontiere, costituitasi in libero reggimento di popolo, l'uno e l'altro difendeva contro un nemico inferocito e preponderante per numero e per mezzi. Ravvivava così negli infedeli dell'avvento della democrazia e additava la via alla insurrezione nazionale liberatrice. Valle dell'Ossola, 9 settembre - 15 ottobre 1944.
|data= 21 settembre 1945<ref>{{cita web|url= http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18427 |titolo= Valle dell'Ossola, Medaglia d'oro al valor militare }}</ref>
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona muraria di città italiana (014).svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = 4 novembre 1951<ref name=ACS/>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:PiazzaMercato-BorgodellaCulturaDomodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001.png|miniatura|'''''Piazza del Mercato''''' di Domodossola|220x220px]]
 
=== Piazza Mercato e il centro storico ===
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==== Santuario della Madonna della Neve ====
[[File:Chiesa madonna neve domo.png|sinistra|miniatura|'''''Chiesa della Madonna della Neve''''' di Domodossola]]
Il [[Santuario|'''Santuario della Madonna della Neve''']] di '''Domodossola''', nelle sue forme attuali, è una costruzione risalente alla prima metà del [[XVII secolo]] e commissionata al maestro Bernardino Lazzaro di Val d’Intelvi e innalzata sui ripari che difendevano una precedente piccola chiesa dal fiume Bogna. L’immagine della Madonna e del Bambino sopra l’altare, risalente al 1372, è affrescata su un muro composto da ciottoli di fiume scarsamente cementati, appartenente all’oratorio primitivo. Le due grandi tele del presbiterio rappresentano lo ''Sposalizio della Vergine'' e ''San Biagio'' attribuito al pittore [[Firenze|fiorentino]] [[Luigi Reali]] e l'[[Pala d'altare|ancona]] di legno dorato e dipinto (che racchiude l'affresco [[XIV secolo|trecentesco]] della ''Madonna e delcol Bambino''), opera di [[Francesco de Tatti]]. . Sopra la porta d'ingresso nell'atrio del santuario, [[Carlo Mellerio]], pittore di origine vigezzina, ha realizzato un [[affresco]] nel [[1674]], dedicato proprio al miracolo della nevicata estiva sul colle [[Esquilino]] di [[Roma]]. Sul piazzale nel 1925, alla presenza di re Vittorio Emanuele III, è stato inaugurato il monumento ai caduti, opera di Angelo Balzardi: le tre statue in bronzo raffigurano il ''Dolore'', il ''Sacrificio'' e la ''Vittoria''.
 
==== Altri edifici religiosi rilevanti ====
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==== Palazzo Silva ====
{{vedi anche|Palazzo Silva (Domodossola)}}
{{Citazione|L'umiltà aspira a cose eccelse|Motto della famiglia Silva, [[XVI secolo|XVI sec.]]|''Humilitas alta petit''|lingua=la}}[[File:PiazzaChiossi-BorgodellaCultura-Domodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001 (1).png|miniatura|221x221px|L'obelisco di '''''Piazzapiazza Chiossi''''']]
[[File:Palazzo Silva.png|miniatura|'''''Palazzo Silva''''' nel centro storico di Domodossola|sinistra]][[Monumento nazionale]], Palazzo Silva fu ristrutturato, a partire da una dimora [[gentilizio|gentilizia]] [[XIV secolo|trecentesca]] preesistente, intorno al [[1519]] dal [[condottiero]] Paolo della Silva, nobile al servizio di [[Francesco I di Francia]]<ref>{{cita|Veschambre|88}}.</ref>. È uno dei migliori esempi di casa patrizia [[rinascimento|rinascimentale]] della regione subalpina. Nell'anno [[1882]] l'edificio venne acquistato dalla ''Fondazione Galletti'' e successivamente ceduto al [[Comune]]. È ora sede del [[Museo di Palazzo Silva]]: in grandi sale gentilizie arredate ospita opere scultoree lignee, stemmi in marmo, reperti [[civiltà etrusca|etruschi]] e [[civiltà romana|romani]], [[incisione|incisioni]], frammenti di [[mummia|mummie]] egiziane, quadri dal [[XVI secolo|Cinquecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]], costumi ossolani e [[armatura|armature]].
[[File:Palazzo Mellerio Domodossola.JPG|thumb|'''''Palazzo Mellerio''''']]
 
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=== Sulle orme di Geo Chavez ===
{{citazione|Cade, con la sua grande anima sola<br />
sempre salendo. Ed ora sì, che vola!|[[Giovanni Pascoli]], Bologna, novembre 1910<ref>{{Cita web |url=http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |titolo=Da ''Chavez'', in ''Odi e inni'' |accesso=20 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222170444/http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |dataarchivio=22 dicembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>}}
[[File:Piazza Geo Chavez.png|sinistra|miniatura|La nuova '''''Piazzapiazza Geo Chavez''''' a Domodossola]]
Grazie al progetto [[Interreg]] [[Italia|italo]]-[[Svizzera|svizzero]] "''Geo Chavez, di tanti uno solo''"<ref>{{cita web|url=http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|titolo=Scheda progetto Interreg|accesso=19 ottobre 2014|dataarchivio=16 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150716034738/http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|urlmorto=sì}}</ref>, finanziato in occasione del centenario ([[2010]]) della trasvolata delle Alpi, è possibile ripercorrere quella che fu la storica impresa dell'[[aviatore]] [[Perù|peruviano]] [[Jorge Chávez Dartnell]]. Egli il 23 settembre 1910 partecipò al Gran Premio della Traversata delle Alpi: partì da [[Briga-Glis|Briga]], sorvolò il [[passo del Sempione]] e raggiunse Domodossola, divenendo il primo trasvolatore delle [[Alpi]]; l'aereo, tuttavia, in fase di atterraggio cedette. Gravemente ferito, il pilota morì all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande"/>. Con l'intento di rievocare la memoria di tale eroica impresa, è nato tale progetto, che, oltre a comprendere diverse iniziative culturali (mostre, manifestazioni, spettacoli teatrali) già svoltesi, ha previsto la realizzazione di tre opere principali<ref>{{cita web | 1 = http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | 2 = Chavez: di tanti uno solo - AMO | 3 = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140901001431/http://amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | dataarchivio = 1º settembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>:
* riqualificazione di ''Piazzapiazza Chavez'' a Domodossola con restauro del cippo e del monumento a lui dedicato;
* realizzazione di una teca museale presso il cortile delle scuole elementari "L. Milani" di ''Viavia Rosmini'', contenente una ricostruzione del [[Blériot XI]] usato da Chavez con l'ala originale e alcuni pezzi di storia del sistema di trasporto locale: l'antica diligenza del [[Passo del Sempione|Sempione]], una [[slitta]], un'automobile e una bicicletta;
* realizzazione di un percorso di Artearte Contemporaneacontemporanea di 13 opere, da parte artisti internazionali, lungo i 50 chilometri della [[passo del Sempione|via del Sempione]], tra Domodossola e [[Brig-Glis|Briga]]. Di queste opere, quattro si trovano in città: ''Sogno volante'' di Uli Wirz (pressi di Palazzo San Francesco), ''A Dream'' di Kaarina Kaikkonen (Piazza Cavour), ''A colui che è sul suo coltello (Icaro Chavez)'' di Marco Magrini (Via Guelfi) e ''En plein air'' di Mario Airò (interno del Municipio)<ref>{{cita web|http://www.lastampa.it/2014/09/29/edizioni/verbania/cronaca/tredici-opere-darte-sulla-strada-di-geo-chavez-vEvD3iHoJ8geCDfkpy2eAJ/pagina.html|La Stampa - Tredici opere d'arte sulla strada di Geo Chavez|19 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web | 1 = http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | 2 = Tgcom - Sulla scia dell'aviatore: un museo outdoor per Geo Chavez sulla cima delle Alpi | 3 = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141019195448/http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | dataarchivio = 19 ottobre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>.
Anche un'area del [[Museo sempioniano]] è interamente dedicata all'aviatore.
 
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== Amministrazione ==
[[File:Domodossola-Gonfalone.png|thumb|200px|Gonfalone comunale]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
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* {{cita libro|Anni|Veschambre|L'Ossola e le sue meraviglie|2003|Macchione Editore|Varese|cid=Veschambre}}
* {{cita libro|Lions Club|Domodossola|Terra d'Ossola|2005|Edizioni Grossi|Domodossola|cid=Lions Club}}
* {{cita pubblicazione |autore =Cristina Miedico |anno=2014 |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |pp=13-28 |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|curatore=Grazia Facchinetti|curatore2=Cristina Miedico|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216131918/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|dataarchivio =16 febbraio 2017|cid=Miedico 2014}}
 
;Approfondimenti
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/home.html | 2 = Associazione Musei d'Ossola | accesso = 30 giugno 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110907005910/http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/home.html | dataarchivio = 7 settembre 2011 | urlmorto = sì }}
 
{{Comuni della Valle Ossola}}